Giovedì 11 novembre “Il profumo del mirto” di Christian Canderan sarà proiettato al cinema multisala Ariston di Oristano alle ore 18,00 e alle ore 20.00 – Il protagonista e il regista saranno presenti in sala. Il film è stato già presentato in settembre in Sardegna e Friuli, ed è attualmente in distribuzione in varie sale italiane per i prossimi due mesi e avrà una futura diffusione televisiva a livello nazionale.
Il profumo del Mirto, è un documentario cinematografico scritto e diretto da Christian Canderan, che racconta la vita di Francesco Mattu detto “Kiodo”, un pastore sardo poco più che quarantenne, trasportandoci dalla sua infanzia a Ovodda nel centro della Barbagia, sino ai giorni attuali in Val Tramontina, in Friuli Venezia Giulia, dove risiede da oltre un decennio e dove ha trapiantato un gregge di pecore sarde da cui produce un formidabile pecorino, “sardo-friulano” come lo chiama lui, e una strabiliante ricotta.
Una vita di emozionanti ricordi, che toccano l’essenzialità della vita di Francesco e della sua gioventù in Sardegna, dove ogni piccola cosa che lo circondava aveva un immenso valore.
Prodotto dalla Karel Film di Cagliari per la fotografia di Luca Melis. Il film ha una colonna sonora d’eccezione firmata dal maestro compositore e cantautore sardo Piero Marras, che conosciuto il regista friulano e letta la prima sceneggiatura, non ha esitato ad accettare la proposta di collaborazione in questo progetto.
Un progetto sostenuto dal Ministero dei Beni e delle attività Culturali, dalla Film Commission Sardegna, dalla Regione Autonoma Sardegna, dal Fondo Regionale dell’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, dall’Unione dei Comuni della Barbagia, e da alcuni sponsor tecnici friulani: Prosciuttificio Bagatto e Truant Vini di San Daniele del Friuli, Coltellerie Maserin Maniago, Autopiù Jaguar-Land Rover di Fiume Veneto.
E’ un’opera che valorizza enormemente i due territori, la loro storia, cultura, costumi, paesaggi, musica e ovviamente gastronomia tipica, – afferma il regista.
Traspare enormemente la volontà dell’autore di sottolineare l’ironia del popolo sardo, che in vari momenti si intreccerà con quella friulana, mostrandoci un forte legame che unisce da sempre queste due regioni e le loro genti, seppur molto lontane fra loro – continua Canderan.
Le riprese in Friuli si sono incentrate principalmente in Valtramontina e nell’ovile di Francesco, seguendo la sua quotidianità in vari momenti dell’anno. Scorci stupendi della valle si rincorrono nelle riprese dei suoi viaggi in motocicletta con un accattivante passaggio anche alle pozze smeraldine.
Altre cartoline che compongono questo particolare mosaico sono la laguna di Marano e i suoi splendidi casoni per una scena in barca, un passaggio a Maniago e Spilimbergo in qualche negozio tipico, e una grotta di una valle limitrofa dove si stagionano formaggi tipici.
La Sardegna e in particolar modo la Barbagia, fanno scoprire invece un territorio e una cultura non molto conosciuti con momenti estremamente onirici, fra Domus de Janas, nuraghi, querce secolari e scorci veramente da favola.
“E’ stato difficile organizzare questo progetto in assetto anticovid – sottolinea il regista – ma, grazie alla collaborazione degli amici Friulani e Ovoddesi, siamo riusciti a preparare tutto il piano di lavorazione nei tempi prestabiliti. Ora concludiamo il secondo set – continua Canderan – con la forte convinzione di realizzare qualcosa di veramente bello e soprattutto curioso ed emozionante”.
“In tanti ormai da mesi mi chiedono cosa può avere di così interessante la vita di un pastore e quale sia la cosa che mi ha colpito così profondamente per farne un film, spero di rispondere alle domande attraverso le immagini e la storia del protagonista – dichiara molto convinto l’autore”.
Nel cast oltre a molti volti sardi conosciuti, incuriosiscono le partecipazioni straordinarie di “Catine” Caterina Tomasulo (da anni ormai volto della comicità friulana) e Paolo Massaria (attore triestino di fiction e produzioni internazionali).
Il profumo del Mirto è un documentario cinematografico di creazione, dove il racconto del protagonista, un bizzarro e simpatico pastore sardo quarantenne, Francesco Mattu detto “Kiodo”, ci trasporta dalla sua infanzia in Sardegna, sino ai giorni attuali in Val Tramontina, in Friuli Venezia Giulia, dove risiede da oltre un decennio.
Un racconto incentrato su dei continui flashback narrativi accompagnati dalla sua particolare voce narrante. Una vita di emozionanti ricordi, che toccano l’essenzialità e la povertà del piccolo Francesco e della sua gioventù, dove ogni piccola insignificante cosa che lo circondava aveva un immenso valore. Una vita libera, nella natura più incontaminata, fra le sue amate pecore e gli asinelli, il piccolo mangia nastri sempre con lui, i canti e la musica tradizionale locale, i riti ancestrali che accompagnavano la comunità di Ovodda, nel centro della Barbagia in un tempo non molto lontano.
Francesco era un bambino particolare, un piccolo uomo ribelle, che voleva dimostrarsi autonomo ed indipendente e che voleva vivere così. La sua scuola era la natura.
I primi anni lontano da casa con molte ovvie difficoltà e pochi amici, ora circondato da affetto e stima, non solamente per gli inimitabili prodotti che riesce a creare dal suo piccolo gregge di nemmeno 50 pecore, ma per la genuinità e l’altruismo che dimostra, a tutti coloro che si avvicinano alla sua stalla.
Si respira così da qualche anno un po’ di Sardegna anche in Val Tramontina a oltre mille chilometri di distanza, dove immancabilmente da qualche anno si sente passare in piazza uno sgangherato e inconfondibile Garelli accompagnato dall’echeggiare della sua stupenda voce, che intona qualche passaggio melodico della sua terra lontana.
Questa affascinante storia di vita si concluderà con il realizzarsi di un suo sogno che insegue da diversi anni: ritornare in paese per il “Mercoledì delle Ceneri” di Ovodda, uno dei carnevali più pazzi e bizzarri della Sardegna e forse del Mondo. Lo farà grazie a due amici e complici friulani, che in cambio della sua guida… lo traghetteranno in Sardegna.
Francesco Mattu, nasce a Ovodda nel 1976. Segue il padre pastore per diversi anni sia in Barbagia e sia nel Medio Campidano a Siliqua. Appena ventenne si trasferisce ad Olbia, lavorando come manovale per alcune imprese edili della zona. Da sempre amante della musica e dotato di una notevole voce, ama cantare soprattutto brani di Celentano e Vecchioni, oltre che intonare in uno strampalato inglese maccheronico svariati successi del Rock anni ’50 e ‘60. Nei primi anni 2000 registra anche un Cd con alcune cover e brani inediti di un autore ed editore sardo. L’operazione ha un discreto successo ed è ricordata soprattutto per il brano “Su Tzilleri” che è stato opportuno inserire in questo film per i suoi contenuti ironici ed irriverenti. Nel 2007 dopo una visita ad un amico pastore sardo trasferitosi già da alcuni anni nelle montagne friulane, decide di fermarsi prima per un breve periodo per poi trasferirsi definitivamente, acquistando un ovile e creandosi un piccolo gregge di pecore sarde. È nato così l’ovile sardo-friulano (come lo chiama lui) da dove produce dell’ottimo formaggio e altri derivati.
La storia necessitava di vari personaggi che interpretassero Francesco nei vari periodi della sua vita. Francesco bambino (anni ’80) è stato interpretato meravigliosamente da Francesco Soru un bambino di Ovodda di 9 anni. Mentre Ovidio Lai, 21 anni di Olzai, titolare di un bar a Ovodda si è prestato magnificamente per interpretare il giovane Francesco negli anni ’90. Oltre a molti altri personaggi del paese che hanno interpretato i vari familiari nella storia, fra cui spiccano Federico Vacca “Bisteccone” e Antonio Soru, rispettivamente il padre e il nonno di Francesco. In Friuli sono stati inseriti due personaggi molto noti in ambito teatrale e televisivo, la cabarettista Caterina Tomasulo, icona ormai da parecchi anni della commedia in regione, e Paolo Massaria, attore in diversi sceneggiati televisivi nazionali.
Le musiche del film sono di Piero Marras, autore che Francesco ama sopra ogni altra cosa. Nel suo ovile lo stereo è sempre “sintonizzato” sulle canzoni del maestro sardo.
Dal punto di vista della fotografia sono invece i paesaggi e le location a farla da padrone.
Montagne, Nuraghi, Mare e Alpi. Ovili e greggi di pecore, distese immense dove il tempo sembra essersi fermato. Un continuo confronto fra terra sarda e friulana. Uno stile narrativo incentrato sugli sguardi e i primi piani, che raccontano tanto anche con poche parole. Un colore molto diverso che contraddistingue le varie “epoche” della storia e che valorizza enormemente l’immagine dell’opera. L’utilizzo della luce naturale enfatizza notevolmente il concetto di documentarismo e realismo.
Christian Canderan, autore, regista e produttore cinematografico, che ha voluto realizzare fortemente questo film, è nato nel 1978, risiede in Friuli-Venezia Giulia in un piccolo paese situato alle pendici delle Alpi carniche. Si è laureato nel 2002 in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, con una tesi sulla Musica nel Cinema. Nel 2005 ha fondato la SUNFILMS, con la quale ha realizzato molti audiovisivi istituzionali e commerciali per affermate aziende e istituzioni italiane, oltre 20 documentari storico- biografici, etnografici e antropologici e 4 film di fiction, che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Dal 2008 i suoi lavori, oltre che a livello televisivo RAI e diverse emittenti regionali private, sono stati distribuiti in DVD in più di 40.000 copie, attraverso abbinamenti editoriali ai quotidiani del Gruppo Espresso di varie regioni.
I suoi film sono stati proiettati in svariati eventi legati al Made in Italy, da Roma a Milano, da Parigi a New York, dal Brasile all’Australia, riscuotendo importanti consensi di pubblico e critica. I premi ricevuti, in oltre 15 anni di carriera, all’interno di festival nazionali e internazionali hanno permesso all’autore di farsi conoscere per la delicatezza dei contenuti trattati, la volontà di valorizzare la storia e cultura della propria terra, le particolari scelte registiche, musicali e scenografiche che ne identificano la personale cifra stilistica.
Dopo l’esordio con “L’ultimo Corvo della Radura” (drammatico, 15 min.) nel 2003, primo premio al XX Festival Internazionale Videocinema e Scuola e il terzo riconoscimento al XVII Premio Nazionale “G. Malattia Poesia in Video 2004” con “Stella Alpina” (drammatico, 7 min.) nel 2004, è sceneggiatore, regista e produttore di “Nei Tuoi Occhi” (film fantasy, 117 min.), 2005, distribuito da RAI3. Nel 2008 firma la regia e la produzione del film storico biografico “Il sole tramonta a mezzanotte” (83 min.), anche questo distribuito da RAI3 e vincitore del secondo premio VII Festival Internazionale “Un Film per la Pace” di Medea 2012. Primo premio al VII Festival Internazionale di Imperia 2012 con “Un Popolo in Viaggio” (39 min.), un documentario etnografico girato a Saint Maries de la Mer in Camargue.
Nel 2016 firma la sceneggiatura, la regia e la produzione della commedia on the road “Un ferragosto all’italiana” (99 min.) primo Premio Miglior Film Straniero al Cardiff International Film Festival 2017 ed è finalista di numerosi altri festival internazionali fra cui spiccano il XXXXIII Mediterranean Countries Film Festival ad Alessandria d’Egitto e il VII Asian Film Centre Global Fest di Calcutta in India.
La produzione è stata affidata alla KAREL, una Società di produzione cinematografica, audiovisiva e multimediale. Le loro produzioni sono caratterizzate da una grande varietà di stili e temi, lavorano su progetti audiovisivi che spaziano dalla fiction al documentario passando attraverso lavori particolari quali progetti complessi multipiattaforma e fuori formato, produzioni multimediali e installazioni museali.
Questa attitudine ad affrontare progetti sempre diversi per tipologia, genere e funzione, caratterizza l’azienda per la sperimentazione e innovazione di processo e di prodotto che attuano costantemente. Il loro sito è www.karel.it