Giustizia digitale: in Sardegna è realtà

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Cagliari. Presentato questa mattina, nel corso della conferenza stampa, il nuovo sistema informativo per la gestione dei minori in comunità. Il protocollo d’intesa, che sancisce l’avvio del progetto, è stato recentemente approvato dalla giunta su proposta dell’assessora degli affari generali, del personale e della riforma della regione, Mariaelena Motzo, in accordo con l’assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Armando Bartolazzi, e fa capo alla Direzione Generale dell’Innovazione e Sicurezza IT.

Il programma è un’innovazione che mira a migliorare i percorsi dedicati ai minori inseriti in strutture comunitarie, monitorare la disponibilità delle comunità autorizzate ad accoglierli e supportare il lavoro degli enti affidatari, come i servizi sociali comunali, le aziende sanitarie e i centri di giustizia minorile.

La sperimentazione del sistema informativo è già stata avviata nel 2021 dalla Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Cagliari, coinvolgendo le comunità presenti sul territorio.

Grazie al protocollo d’intesa, oltre alla Regione e al Tribunale per i Minorenni di Cagliari, saranno coinvolti anche la Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Sassari, le amministrazioni comunali e le aziende sanitarie, garantendo così una diffusione capillare del sistema su tutto il territorio regionale.

Questo sistema rappresenta una risposta concreta a una sfida delicata, creando un unico punto di accesso per gestire e monitorare tutte le informazioni legate al “progetto del minore”. Una volta censito dai soggetti affidatari attraverso i servizi sociali, le ASL e il CRGM (Centro Regionale di Giustizia Minorile), viene predisposto il progetto di affido e, ove necessario, il minore viene inserito in comunità. Qui, attraverso lo stesso sistema informativo, il minore viene accolto, viene compilato il Diario del minore, e tutte le informazioni vengono trasmesse alla procura, che può monitorare ogni fase e condurre le verifiche ispettive. Al portale possono accedere anche altre figure coinvolte: il garante nazionale dell’infanzia, che visualizza i dati aggregati; il tutore, che può consultare la scheda della comunità in cui è ospitato il minore; e il tribunale, che ha accesso a tutte le informazioni disponibili nel sistema.

L’assessora Motzo, nell’evidenziare l’impegno e la sensibilità della giunta, ha sottolineato che è “fondamentale che tutti gli attori, istituzionali e non, coinvolti in percorsi di tutela giudiziaria dei minori, possano condividere le informazioni in tempo reale. E’ altresì importante un approccio sinergico e condiviso tra tutte le parti coinvolte, per offrire una risposta efficace, efficiente e personalizzata a un settore tanto delicato quanto rilevante per la nostra società”.

“Questo progetto – ha commentato l’assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Armando

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