Dei 29 punti monitorati sulla costa della Sardegna da Goletta Verde, 5 risultano fuori dai limiti di legge. Di questi, 4 sono giudicati “fortemente inquinati” e 1 “inquinato”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare.
È questa in sintesi la fotografia scattata lungo le coste sarde dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. A parlarne Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna, Serena Carpentieri, vicedirettrice nazionale di Legambiente e Vincenzo Tiana, presidente del comitato scientifico di Legambiente Sardegna, nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamane a Cagliari, che ha chiuso la tre giorni sull’isola.
Il viaggio dell’imbarcazione ambientalista è realizzato anche grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e Novamont; dei partner sostenitori Assovetro – Endless Ocean, Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e con il contributo di Pramerica SGR (Pramerica Sicav Social 4 Future). Media partner del tour è La Nuova Ecologia.
Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. Il monitoraggio delle acque in Sardegna è stato eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente dal 22 al 25 luglio scorsi.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
Quattro i punti giudicati “fortemente inquinati” in Sardegna: sulla foce del Rio Mannu, in località Portixeddu, nel territorio comunale di Buggerru (Sud Sardegna), risultato rispettivamente “inquinato” e “fortemente inquinato” nel 2018 e nel 2017; sulla foce del corso presso via Garibaldi a San Giovanni di Alghero (Sassari), sempre risultato “fortemente inquinato” nei campionamenti degli ultimi cinque anni; sulla foce del Rio Cuggiani a Valledoria, in provincia di Sassari (risultato analogo lo scorso anno, mentre nel 2017 era risultato “inquinato”) e sulla foce del Rio Foxi a Quartu Sant’Elena (Cagliari), risultato per il secondo anno consecutivo “fortemente inquinato”.
Giudicato invece “inquinato” anche un secondo punto di campionamento sempre in località San Giovanni ad Alghero, presso i Bastioni Cristoforo Colombo, nei pressi di Torre Sulis. Tutti entro i limiti di legge gli altri 24 punti campionati lungo le coste dell’isola dai tecnici di Goletta Verde.
“Ciò che emerge è che il mare della Sardegna si conferma in buona salute. Restano situazioni critiche, che registriamo da più anni, e nei confronti delle quali chiediamo di intervenire in modo strutturale, risalendo ai motivi dell’inquinamento e mettendo in pratica un piano di intervento per efficientare la depurazione. Infatti, i punti risultati fortemente inquinati sono tutti in corrispondenza delle foci dei fiumi, spesso si tratta di piccoli rivoli che sfociano in spiaggia portando in mare un carico inquinante legato a problemi di cattiva depurazione o a scarichi illegali. Nonostante le foci dei fiumi siano considerate non balneabili dalle autorità preposte, spesso sono frequentate da bagnanti e bambini, ignari dei rischi sanitari. Infatti quasi sempre mancano i cartelli di divieto di balneazione e di conseguenza una corretta informazione ai cittadini”, ha affermato nel corso dell’incontro con la stampa Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna.
“Il monitoraggio di Goletta Verde non vuole sostituirsi ai monitoraggi ufficiali delle autorità competenti – ha dichiarato la vicedirettrice nazionale di Legambiente, Serena Carpentieri – né definisce la balneazione. Il nostro vuole essere un lavoro di stimolo e segnalazione delle criticità legate alla cattiva e insufficiente depurazione dei reflui e degli scarichi illegali. Il nostro Paese ha purtroppo un ritardo cronico sulle infrastrutture per la depurazione. I reflui di un italiano su quattro non sono adeguatamente depurati. Ne stiamo pagando le spese da tempo. Infatti sono già quattro le procedure di infrazione comminate all’Italia dall’Ue con un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia arrivato pochi mesi fa. Solo per la prima infrazione la Commissione Europea ha già condannato l’Italia a pagare una multa di 25 milioni di euro più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma. Soldi che avremmo potuto spendere per progetti innovativi a difesa della salute del mare e dei cittadini”.
In provincia di Sassari sono risultati entro i limiti di legge la spiaggia Rena Bianca a Santa Teresa di Gallura, della caletta est di Cala Sabina (a Golfo Aranci), della spiaggia verso via Tramontana in località Pittulongu a Olbia, sulla spiaggia Cala d’Ambra (fronte foce) a San Teodoro, sulla spiaggia vicino lo sbocco dello stagno Calich a Fertilia, sulla spiaggia Terzo Pettine a Marina di Sorso e sulla spiaggia Isola Rossa a Trinità D’Agultu.
In provincia di Nuoro tutti i cinque punti campionati sono risultati entro i limiti: la spiaggia fronte stagno Li Cucutti a Budoni; la spiaggia fronte rio a Siniscola; la foce del fiume Cedrino a Santa Maria di Orosei; la spiaggia di Palmasera, in località Cala Gonone nel comune di Dorgali e sul punto fronte foce del Rio Pelau, nei pressi della spiaggia di Foddini a Cardedu.
In provincia Sud Sardegna nessun problema per la spiaggia Torre dei Corsari ad Arbus; sulla spiaggia Tuerredda a Teulada; spiaggia di fronte viale delle Pleiadi a Santa Margherita di Pula e, infine, sulla spiaggia fronte fiume Flumendosa, in località Porto Corallo a Villaputzu.
In provincia di Oristano tutti entro i limiti i punti analizzati da Goletta Verde: due nel capoluogo (sulla foce del Tirso a Torre Grande e sulla foce del canale di stagni di Cabras, a Marina di Torre Grande); uno sulla spiaggia S’Archittu a Cuglieri, uno sulla foce del fiume Temo a Bosa e uno sullo sbocco a mare dello stagno S’Ena Arrubia ad Arborea.
Infine, tre i punti entro i limiti nella provincia di Cagliari: sulla spiaggia Cala Mosca a Cagliari; nei pressi di via Maiorca, in località S’Oru e Mari a Quartu Sant’Elena e sulla spiaggia di Solanas foce fronte rio nel comune di Sinnai.
Provincia | Comune | Località | Punto | Risultato 2019 |
SS | S. Teresa di Gallura | Rena Bianca | Spiaggia Rena Bianca | Entro i limiti |
SS | Golfo Aranci | Cala Sabina | Caletta Est Cala Sabina | Entro i limiti |
SS | Olbia | Pittulongu | Spiaggia presso via Tramontana | Entro i limiti |
SS | S. Teodoro | Cala D’Ambra | Spiaggia Cala D’Ambra fronte foce | Entro i limiti |
NU | Budoni | Li Cucutti | Spiaggia fronte stagno Li Cucutti | Entro i limiti |
NU | Siniscola | Spiaggia fronte rio Siniscola | Entro i limiti | |
NU | Orosei | Santa Maria | Foce del fiume Cedrino | Entro i limiti |
NU | Dorgali | Cala Gonone | Spiaggia di palmasera | Entro i limiti |
NU | Cardedu | Spiaggia di Foddini | Fronte foce rio Pelau | Entro i limiti |
SU | Buggerru | Portixeddu | Foce rio Mannu | Fortemente inquinato |
SU | Arbus | Spiaggia torre dei corsari | Spiaggia torre dei corsari fronte parcheggi o dune di pistis | Entro i limiti |
OR | Arborea | S’Ena Arrubia | Sbocco a mare stagno | Entro i limiti |
OR | Oristano | Torre grande | Foce del fiume Tirso | Entro i limiti |
OR | Oristano | Marina di torre grande | Foce canale di stagni di cabras | Entro i limiti |
OR | Cuglieri | S’archittu | Spiaggia s’archittu | Entro i limiti |
OR | Bosa | Bosa marina | Foce fiume Temo | Entro i limiti |
SS | Alghero | San Giovanni | Bastioni Cristoforo Colombo pressi Torre Sulis | Inquinato |
SS | Alghero | San Giovanni | Foce corso d’acqua presso via Garibaldi | Fortemente inquinato |
SS | Alghero | Fertilia | Spiaggia Fertilia vicino sbocco stagno Calich | Entro i limiti |
SS | Sorso | Marina di sorso | Spiaggia terzo pettine fronte Simà beach club | Entro i limiti |
SS | Valledoria | San Pietro a mare | Foce rio Cuggiani | Fortemente inquinato |
SS | Trinità d’agultu | Isola rossa | Spiaggia isola rossa | Entro i limiti |
SU | Teulada | Località Tuerredda | Spiaggia Tuerredda | Entro i limiti |
SU | Pula | Santa Margherita | Spiaggia S. Margherita (fronte viale delle Pleiadi) | Entro i limiti |
CA | Cagliari | Cala Mosca | Spiaggia Cala Mosca | Entro i limiti |
CA | Quartu Sant’Elena | Foxi | Foce rio Foxi | Fortemente inquinato |
CA | Quartu Sant’Elena | S’Oru e Mari | Pressi via Maiorca (tra via Serpentare e via Eolie) | Entro i limiti |
CA | Sinnai | Solanas | Spiaggia di Solanas fronte foce Rio | Entro i limiti |
SU | Villaputzu | Porto Corallo | Spiaggia fronte fiume Flumendosa | Entro i limiti |
Permangono, poi, le criticità sulla cartellonistica informativa rivolta ai cittadini che, nonostante sia obbligatoria ormai da anni per i Comuni, non viene ancora rispettata. Indicazioni che hanno la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare e i dati delle ultime analisi. Solo in un caso su 29 (sulla foce del rio Cuggiani a Valledoria, in provincia di Sassari) è presente il cartello informativo – obbligatorio per legge – sulla qualità delle acque. I cartelli di divieto di balneazione sono stati invece apposti solo in due casi: sui Bastioni Cristoforo Colombo nei pressi di Torre Sulis, in località San Giovanni ad Alghero (“inquinato”) e sulla foce del rio Foxi, a Quartu Sant’Elena, in provincia di Cagliari (“fortemente inquinato”).
Oggi presso la sede del Ministero dello sviluppo economico (Mise) a Roma, è convocato il tavolo di confronto per la Regione Sardegna, all’ordine del giorno la “Cessazione dell’uso del carbone per la produzione di energia elettrica nelle centrali termoelettriche alimentate a carbone ubicate nell’isola”. Sull’argomento Legambiente ribadisce quanto già espresso e afferma che occorre un programma stringente per conseguire l’obiettivo di zero emissioni nel 2040, che necessita il rispetto del phase-out che prevede che il carbone debba essere abbandonato nel 2025, una breve transizione con depositi costieri di gas metano GNL con minirigassificatori. In un contesto di forte crescita della produzione da energie rinnovabili che comprenda il potenziamento delle reti per cui l’associazione è favorevole al nuovo importante elettrodotto Sardegna-Sicilia-Continente proposto da Terna come misura ulteriore per compensare l’uscita dal carbone e migliorare la sicurezza della rete elettrica. Nel contempo si rivolge un appello alla Regione per accelerare la transizione climatica e sociale, con un progetto che indirizzi le risorse della nuova programmazione UE per le comunità interessate al phase-out del carbone e per creare lavoro attraverso investimenti in rinnovabili, efficienza e sistemi di accumulo.
Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche l’improprio smaltimento degli oli esausti. Ecco perché anche quest’anno il CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, affianca, in qualità di partner principale, le campagne estive di Goletta Verde e di Goletta dei Laghi di Legambiente. Da oltre 35 anni il Consorzio è il punto di riferimento italiano per la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. Nel 2018, in Sardegna, il Consorzio ha proceduto alla raccolta di 3.050 tonnellate di olio minerale usato. L’olio – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che, se smaltito indiscriminatamente, può determinare gravi effetti inquinanti. Altresì, se gestito e rigenerato secondo la prassi corretta, diviene una risorsa preziosa che torna a nuova vita sotto forma di basi lubrificanti; un esempio corretto di economia circolare. Negli anni di attività il CONOU ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, avviandone a rigenerazione 5,3 milioni e consentendo la produzione di 3 milioni di tonnellate di olio rigenerato e un risparmio sulle importazioni di petrolio di circa 3 miliardi di euro, ponendo così l’Italia in vetta al settore a livello europeo.
“La nostra è una missione precisa: salvaguardare l’ambiente da un inquinante pericoloso, ottimizzandone la gestione e i costi relativi in una ottica di massimo riutilizzo – ha spiegato il presidente del CONOU, Paolo Tomasi – il nostro operato in difesa dell’ambiente, del mare e dei laghi in particolare, oltre ad evitare una potenziale dispersione di un rifiuto pericoloso, lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese”.
Conclusa la tappa sarda, l’equipaggio della Goletta Verde si dirigerà verso Maratea, in Basilicata, undicesima regione attraversata dalla campagna ambientalista di Legambiente.