Guasila. Una lettera al prefetto Giovanna Costantino per evidenziare lo stato di disagio della minoranza. Non utilizza mezzi termini il capogruppo di “Progetto Guasila” Claudio Fenu: “Siamo stanchi di questo atteggiamento, ormai
diventato consuetudine o forse strategia politica, che ci vede come opposizione volutamente ai margini dell’attività amministrativa, con metodi che poco hanno da spartire con la democrazia. Ritardi nelle risposte alle interrogazioni, accesso agli atti negato ai singoli esponenti dell’emiciclo di via Cima. Praticamente” – attacca Fenu – “una situazione da terzo mondo, con le risposte alle interrogazioni che arrivano un anno dopo, richieste di accesso agli atti inascoltate. Una deriva che non ci permette di conoscere fatti anche gravi riguardanti l’amministrazione comunale targata Casula. Una trasparenza che, di fatto, è proibita anche a tutti i cittadini, con lungaggini enormi sulla pubblicazione degli atti, riguardanti talvolta appalti pubblici e affidamenti.” E non è tutto”aggiunge Fenu nel documento “le risposte alle interrogazioni contengono la maggior parte delle volte la negazione di fatti realmente accaduti. Ultimo episodio, la questione inerente l’appalto dei rifiuti in seno all’Unione dei Comuni della Trexenta. La prima cittadina, nonostante vice presidente uscente dell’alleanza, ha negato nella risposta all’interrogazione, l’esistenza di problematiche sull’appalto, confermate invece dall’attuale presidente Fabrizio Mereu in una lettera inviata al gruppo consiliare, che ha così richiesto dei chiarimenti sull’accaduto, visti i riflessi negativi per diverse aziende di Guasila”. “La minoranza non ci sta: questa superficialità nella gestione dell’amministrazione comunale, con dilazioni infinite nelle risposte alle interrogazioni e sfrontatezza verso le richieste dell’opposizione” conclude Fenu “non può essere più tollerata, considerati i gravi problemi che attanagliano Guasila. Un Comune che, fino a qualche anno fa, si distingueva per puntualità nei pagamenti e trasparenza negli atti amministrativi, ora si è trasformato in un fortino chiuso ed inaccessibile”.