I pesciolini rossi si travestono da sardine

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Mai avuto dubbi sulla loro fede politica, era curioso però capire quanto rosse fossero realmente. Non lo hanno dimostrato compilando un inutile programma in sei punti, ma decidendo di fare la loro prima riunione in un palazzo occupato, una scelta di campo, al fianco dell’illegalità. Quasi sempre i gesti ti fanno capire con chi hai a che fare. E quelle pretese che le sardine hanno voluto mettere nel loro testamento non dicono nulla. Sono aria fritta per provare a replicare chi le accusava di non avere nemmeno una proposta da fare al Paese. Ed ecco che hanno partorito una lista di proposte senza ne capo ne coda. Fa eccezione solo l’ultimo punto che propone di cancellare i decreti Sicurezza per contrastare l’immigrazione clandestina. Questo, oltre che essere assurdo, è pericoloso per il Paese. Che fossero a favore dei porti aperti e che sostenessero il business dell’accoglienza non era certo un mistero. Bastava ascoltare gli slogan scanditi in piazza per capire in che direzione nuotassero. Ora, però, lo hanno messo nero su bianco. Sbagliando completamente destinatario, Salvini è all’opposizione e non al governo. Ma alla sinistra prude il culo abrogare i decreti Sicurezza capisce benissimo che sarebbe il caos totale visto che per Bruxelles noi siamo solo lo sgabuzzino dell’Europa. Mattia Santori e compagni non si schierano solo a favore degli immigrati che vogliono entrare clandestinamente nel nostro Paese, ma abbracciano anche quei movimenti della sinistra radicale che occupano le case. Con la scelta di indire la prima riunione nello stabile, dove vivono irregolarmente 150 famiglie, abbiamo un’ulteriore conferma del fatto che vanno a braccetto con l’illegalità. La loro è stata una scelta di campo che fa male a tutto il Paese perché fa passare (ancora una volta) un messaggio sbagliato, e cioè che le regole possono essere calpestate. Non a caso quella mattina gli abusivi hanno esposto sulla facciata del palazzo occupato lo striscione con la scritta “Viva le sardine, abbasso gli sgombri”. E non solo, Lega e Forza Italia si scagliano contro Nibras Asfa, la giovane musulmana (figlia dell’imam di Milano) che sabato ha parlato alle Sardine a Roma. «Il marito è vicino ai terroristi di Hamas» denunciano il senatore Lucio Malan (FI) e il deputato Paolo Grimoldi (Lega). «La giovane donna che ha parlato stretta nell’hijab all’evento delle `sardine´ – attacca il primo — in piazza San Giovanni è Nibras Asfa, moglie di Sulaiman Hijazi, con il quale non manca occasione di manifestare piena solidarietà di intenti. Hijazi si dichiara, nel suo stesso profilo Facebook, esponente di Hamas, l’organizzazione palestinese considerata terroristica, tra gli altri, da Unione Europea, Stati Uniti, Australia, Giordania, Giappone e Regno Unito, che ha l’obiettivo di distruggere lo Stato d’Israele, considerando “territorio occupato” ogni centimetro dello stato ebraico».

Persone poco raccomandabili, clandestini e abusivi, dunque. Ora manca all’appello soltanto la simpatia per i violenti dei centri sociali. Ma quelli, lo abbiamo già visto in piazza, spesso manifestano insieme a loro.  E nessuna sardina si è mai sognata di prenderne le distanze. Sembra di vedere la fotocopia di qualcosa..

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Giorgio Lecis

Giornalista. Direttore responsabile
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