Site icon CAGLIARI POST

I tecnici di Camera e Senato smontano la Manovra di Renzi

Italian Prime Minister Matteo Renzi grimaces as he addresses the Festa dell'Unita, the annual Democratic Party (PD) meeting, in Bologna on September 7, 2014. AFP PHOTO/ VINCENZO PINTO (Photo credit should read VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)

Dubbi, dubbi e ancora dubbi. I tecnici del Servizio Bilancio di Camera e Senato prendono in esame la Legge di Stabilità messa a punto dal governo Renzi. E la smontano. Tanti i punti “oscuri” su cui si chiedono chiarimenti. A cominciare dall’abolizione della Tasi.

Nel dossier preparato dagli uffici, infatti, si spiega l’abolizione della tassa sulle prime case e dell’Imu per i terreni agricoli, pur compensata con l’aumento della dotazione del fondo di solidarietà comunale, “limita la possibilità di manovra dei Comuni” e “può determinare un irrigidimento dei bilanci comunali”. Ma i tecnici chiedono chiarimenti anche sulla verifica dell’entità del gettito atteso dall’introduzione del canone Rai in bolletta elettrica così come dati aggiornati in tema di evasione/adempimento e morosità con riferimento sia al pagamento del canone sia a quello delle utenze elettriche.

Pagamenti tracciati Sulla tracciabilità dei pagamenti e il limite all’uso del contante, si legge nel dossier, si registrano molteplici interventi “nel breve periodo” che puntano “in direzioni talvolta contrapposte”. I tecnici sottolineano di non essere in grado di stimare gli effetti sui saldi di finanza pubblica dell’aumento del tetto all’uso del contante da 1.000 a 3.000 euro. “Visto il reiterarsi degli interventi in materia nel breve periodo – sottolineano – e il loro procedere in direzioni talvolta contrapposte, in assenza di valutazioni specifiche nella relazione tecnica in merito all’impatto finanziario della misura, non appare allo Stato possibile formulare valutazione precise e fondate su analisi univoche e incontrovertibili in merito alle conseguenze della misura in esame sui saldi di finanza pubblica”.

Il “caso” Regioni Il dossier analizza poi il taglio del Fondo sanitario nazionale che “potrebbe creare tensioni lungo tale linea di finanziamento”. “La dotazione del Fsn – aggiungono i tecnici – crescerà di circa 1,3 miliardi rispetto al 2015. La centralizzazione delle procedure di acquisto di beni e servizi dovrebbe consentire la razionalizzazione di tale voce di spesa, facilitando il conseguimento di risparmi”. I tagli per le Regioni previsti dalla legge di stabilità. spiegano, ammonteranno nel triennio 2017-2019 a oltre 17 miliardi di euro: “Sarebbe utile una valutazione del Governo in merito alla effettiva praticabilità della misura”. Anche per confrontarsi su questi numeri il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarebbe orientato a convocare le Regioni per mercoledì. “Adesso con le Regioni ci divertiamo, ma sul serio” sono le parole con cui il premier avrebbe accompagnato la convocazione dei governatori.

Pubblica amministrazione Secondo i tecnici la stretta sul turnover nella pubblica amministrazione rischia di compromettere i livelli minimi di servizio già a rischio per il blocco precedente delle assunzioni. Per questo chiedono “adeguate rassicurazioni in merito alla effettiva e piena sostenibilità dell’irrigidimento del blocco parziale del turnover dal momento che negli anni più recenti le amministrazioni hanno subito già un blocco drastico dei reclutamenti che potrebbero averle già messe nella condizione di non poter assicurare i livelli minimi di servizio”.

Canone Rai Molti i dubbi anche sull’entità del gettito atteso dall’introduzione del canone Rai in bolletta elettrica. Secondo il dossier è utile “verificare se sia tenuto conto dell’impatto sul gettito atteso di eventuali contenziosi in relazione a incerteze applicative che potrebbero derivare dalla nuova presunzione legale di possesso di apparecchio televisivo e dagli obblighi posti a carico di soggetti privati e non privi di rilevanza economica”.

Per i tecnici, inoltre, “non appare del tutto chiara” la formulazione della misura nella parte in cui “attribuisce le quote delle entrate del canone di abbonamento già destinate dalla legislazione vigente a specifiche finalità sulla base dell’ammontare delle predette somme iscritte nel bilancio di previsione per l’anno 2016”. Il chiarimento, sottolineano “appare opportuno sia al fine di escludere conseguenze pregiudizievoli per l’erario per l’eventualità in cui nell’esercizio 2016 si registrino minori entrate a titolo di canone sia al fine di evitare che il nuovo criterio di imputazione per gli esercizi futuri, in relazione alla destinazione di minori somme rispetto allo stanziamento per l’anno 2016. Non sia in grado di assicurare adeguatamente la copertura degli oneri a cui il canone e’ destinato dalla legge”.

Redazione online

print
Exit mobile version