Nella prestigiosa e storica sede della Scuola Mineraria, in via Roma 45 a Iglesias, ritorna dal 13 al 14
ottobre il “Simposio sull’attività estrattiva nel bacino del Mediterraneo: Stato dell’Arte”, promosso
e organizzato dall’Associazione Mineraria Sarda in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Cagliari, l’Ordine dei Geologi della Sardegna e l’Ordine dei Periti Industriali di Cagliari.
Giunto alla sua settima edizione, il Simposio si propone di coinvolgere tutti quei soggetti che hanno
interessi, o che operano, nel campo delle risorse minerarie nell’ambito del Mediterraneo. Spazio,
dunque, a una vasta gamma di argomenti di grande attualità e di estrema importanza per gli addetti
ai lavori, la comunità scientifica e il territorio: dalla ricerca all’esplorazione e produzione delle materie
prime critiche, nell’ottica dell’economia circolare; dal ruolo delle donne nell’attività estrattiva a quella
geo-ambientale; dalla tutela del patrimonio archeologico industriale alla sua valorizzazione, nel solco
delle specificità tecnico scientifiche ed estrattive.
In particolare, attenzione alle competenze dei professionisti partecipanti, alle potenzialità lavorative
in ambito internazionale nelle specializzazioni dei tecnici italiani operanti in campo minerario e geo-
ambientale, in collaborazione con gli Enti e gli Ordini di settore. Con un occhio di particolare riguardo
alla formazione. Difatti, un evento inedito precederà la due giorni del Simposio: giovedì 12 ottobre la
città di Iglesias ospiterà il 1° Meeting delle Scuole Minerarie d’Italia, al quale parteciperanno i
rappresentanti degli Istituti Minerari di Iglesias, Agordo, Caltanissetta e Massa Marittima.
Appuntamento nell’Istituto dedicato a Giorgio Asproni, in via Roma 45, alle ore 11.30. L’obiettivo è
quello di aprire la strada ad una riflessione condivisa sul ruolo attuale degli Istituti Tecnici Minerari, le
criticità e le innumerevoli possibilità che si aprono ai Periti Geotecnici in questo momento storico
industriale strategico per il rilancio del loro profilo professionale. All’orizzonte, un confronto
costruttivo con i rappresentanti del mondo industriale e accademico, affinché si possa progettare un
lavoro sinergico del rilancio delle competenze di settore e del loro riconoscimento al di fuori del mondo
degli addetti ai lavori, in relazione anche con gli Enti e le Amministrazioni Pubbliche per giungere ad
una interlocuzione con gli organi di Governo e i Ministeri competenti.
Il Simposio sarà è articolato su tre sessioni tematiche, sempre ospitate nell’aula magna della Scuola
Mineraria, oggi IIS Minerario “Asproni-Fermi”, in via Roma 45 a Iglesias:
1) Venerdì 13 ottobre, dalle 9.30 alle 16.00: Materie prime critiche ed economia circolare
2) Venerdì 13 ottobre, dalle 16.00 alle 18.00: Women in mining
3) Sabato 14 ottobre, dalle 9.00 alle 13.00: Patrimonio architettonico e geo-ambientale:
promozione e valorizzazione
Una trentina di tecnici, esperti ed accademici provenienti da diverse Università italiane offriranno il
loro contributo, rispondendo ai seguenti tre temi proposti nella call dei mesi scorsi:
- Materie Prime Critiche ed Economia Circolare: Le materie prime critiche indispensabili per la
transizione energetica e digitale (CRM) sono identificate, ogni tre anni, dalla Commissione
Europea in ragione della loro utilità nei diversi settori industriali e dei rischi nel loro
approvvigionamento. Molte di queste materie prime non sono presenti in quantità sufficienti
sul territorio europeo o, in diversi casi, in Europa non sono presenti unità produttive per la loro
raffinazione metallurgica. Il recente impegno dell’Europa è orientato verso una maggiore
indipendenza dai paesi extra-Europei da cui attualmente proviene la gran parte dei CRM, da
raggiungersi anche tramite nuove politiche che prevedono significativi investimenti sulle
tecnologie di riciclo e di economia circolare, nonché sulla ricerca e valorizzazione sostenibile
di materie prime nei distretti minerari europei. In questa nuova fase, alla ricerca dei CRM e dei
nuovi materiali nei siti minerari dismessi degli antichi distretti, si affianca l’esplorazione e
l’identificazione di nuovi siti strategici e, non meno importante, il recupero di materie prime
da materiali considerati ‘scarti’ nel recente passato e che, al contrario, potrebbero costituire
una ricchezza del panorama economico europeo, oltre che l’occasione per una bonifica di
territori ex-minerari. - Le Donne nell’attività Estrattiva e Geo-Ambientale: il ruolo delle Donne nell’attività mineraria
e geo-ambientale viene spesso ricondotta alla manovalanza non specializzata delle cernitrici
le quali, per contribuire al sostentamento della famiglia, affiancavano il loro poverissimo
salario a quello povero dei mariti e dei figli. Tutt’altro succede nel mondo estrattivo
contemporaneo dove sempre più Donne altamente specializzate ricoprono ruoli e incarichi di prestigio e responsabilità lungo tutta la filiera produttiva del mondo estrattivo e geo- ambientale: ingegnere, geologhe, tecniche e specialiste, affiancano i colleghi uomini con sempre maggiori responsabilità, in un percorso che si avvia ad accogliere una componente femminile sempre più ampia, ma che, ancora, deve affrontare diverse criticità. - Patrimonio Architettonico e Geo-Ambientale: Promozione e Valorizzazione: una frase cara
all’Associazione Mineraria Sarda è la seguente: ‘Il Futuro ha radici antiche’. Partire dal proprio
passato, dalla conoscenza e dalla storia del territorio consente di costruire il futuro, basandolo
sulla consapevolezza. L’epopea mineraria del nostro e di altri luoghi a livello nazionale e
internazionale, ha lasciato il territorio costellato di preziose testimonianze di un passato
industriale, architettonico, storico e artistico che, per sopravvivere, rivivere e rinascere,
necessitano dello studio e della passione di chi, di questo campo, ha fatto la sua passione. La
conoscenza, lo studio e il lavoro in rete, mettendo insieme la collaborazione di Enti, Specialisti,
Amministrazioni, Associazioni e cittadini del territorio, può scavare a fondo le radici e
proiettare il territorio e il suo patrimonio in un futuro culturalmente ricco per tutte le comunità