Tra i comuni che hanno spesso preso parte alla manifestazione, la cittadina di Ozieri sarà presente alla ventisettesima edizione di Monumenti Aperti con ben 14 monumenti raccontati da studenti e volontari nel fine settimana di sabato 6 e domenica 7 maggio.
I MONUMENTI
Pont’Ezzu, nel quartiere San Nicola è uno dei ponti romani più grandi e meglio conservati della Sardegna. Il ponte risale presumibilmente al I secolo d.C., con un importante restauro in epoca tardo imperiale, III-IV secolo d.C., e rimaneggiamenti in epoca medievale.
Lungo 89 metri e largo 4,30, è stato realizzato su sei arcate ed è stato utilizzato fino a qualche decennio fa.
L’area attorno al ponte romano, caratterizzata da una piccola zona umida ricca di presenze faunistiche, è un’oasi verde, istituita nel 1992 per conciliare gli interessi storico-archeologici con quelli naturalistici. Le visite guidate saranno a cura della suola primaria “San Gavino” il sabato dalle 16 alle 20 e la domenica dalle 10.30 alle 18.30.
Sarà invece il Liceo Scientifico I.I.S. “Antonio Segni” a curare le visite guidate del Cimitero Monumentale, la cui costruzione risale alla seconda metà del XIX secolo, e che presenta sculture e architetture dall’alto valore artistico, permettendo di ripercorrere la storia della città e delle sue famiglie attraverso le opere di Giuseppe Sartorio, Andrea Usai, Francesco Ciusa, Pinuccio Sciola, Gavino Tilocca ed Efisio Pisano.
La Pinacoteca “Giuseppe Altana”, collocata nei locali dell’ex centrale elettrica, espone una selezione di circa 70 opere dell’imponente collezione d’arte del Comune, la maggior parte frutto di donazioni delle famiglie Marras, Tinu e Cocco. L’allestimento valorizza al meglio i più importanti pittori ozieresi con spazi dedicati come la “Sala Giuseppe Altana” e le “Sale Pietro Tinu”. Tra le opere esposte si segnalano quelle di artisti noti a livello internazionale, come Battaglia, Ceccobelli, Cotani, Di Stasio, Galliani, Panzino, Passa, Pinelli, Pizzi Cannella, Ricci, Tacchi e Lai, e di importanti esponenti dell’arte otto-novecentesca sarda, toscana e umbra. Oltre a conservare un’importante collezione di opere d’arte e costituire un importante spazio espositivo, l’ex centrale elettrica rappresenta uno dei più importanti esempi di archeologia industriale della Sardegna.
L’edificio ha ospitato la prima centrale elettrica operante in Sardegna, in seguito adibita a pastificio. Al suo interno conserva alcuni macchinari che testimoniano la sua storia. Le visite guidate sono a cura del Liceo Classico I.I.S. “Antonio Segni”.
Il Museo dell’Arte Molitoria rappresenta il primo museo dedicato alla macinazione e alla Panificazione in Sardegna. Conserva un’ampia selezione di strumenti per la macinazione del grano: dalle antiche macine nuragiche alla mola asinaria romana, in uso fino ai primi del ‘900. Presente, inoltre, una sezione botanica con l’esposizione di diverse qualità di grano. Visite guidate a cura dell’I.I.S. Tecnico “Enrico Fermi”.
Negli anni Settanta l’artista Aligi Sassu volle onorare le sue origini ozieresi, donando alla città un grande affresco. L’opera era in origine una pittura murale, la più grande in Sardegna per lungo tempo, che coi decenni è andata deteriorandosi per effetto degli agenti atmosferici ed è stata perciò recuperata nel 1998 attraverso un intervento musivo ad opera di artigiani specializzati indicati dall’artista. Ispirato all’esempio del muralismo messicano, tanto nell’impianto compositivo quanto nell’intento didattico-sociale, il Prometeo di Aligi Sassu, tra i massimi esponenti dell’arte italiana del Novecento, rappresenta un unicum nel panorama sardo. Con esso Sassu infonde un senso di universalità alla storia della Sardegna.
L’opera, situata in piazza Grazia Deledda, ha per protagonista Prometeo, dio titano della mitologia greca, che dona il fuoco e la saggezza agli uomini che creano la civiltà, narrata dall’artista, con immagini della storia di Ozieri. Sono raffigurati oltre alla Dea Madre, ceramiche della Cultura di Ozieri, elementi dell’epoca nuragica e importanti personaggi ozieresi come Leonardo Tola, Francesco Ignazio Mannu, Gavino Cocco, Matteo Maria Madao e Salvatore Saba. Visite guidate a cura del Liceo Scientifico “Antonio Segni”.
Nella Piazza Baden Powell molto interessante è anche la visita al Civico Museo Archeologico “Alle Clarisse”, a cura degli studenti della Scuola Media “Grazia Deledda”. Il Museo Archeologico dal 2003 è infatti ospitato nell’ex convento edificata a metà del ‘700. L’edificio conserva una vasta collezione archeologica, con reperti rinvenuti nel territorio di Ozieri, suddivisa in 4 sale: la sezione preistorica, in cui sono esposti originali e copie dei reperti più importanti della grotta San Michele, in particolare la pisside finemente decorata, gli idoli di Dea Madre e un nucleo di ossidiana.
La sezione nuragica, che abbraccia l’età del Bronzo e del Ferro, all’interno della quale spicca lo splendido lingotto ox-hide, dalla sua forma a pelle conciata, realizzato interamente in rame cipriota.
Non mancano gli edifici sacri, a partire dalla chiesa della Beata Vergine del Rosario (Visite guidate a cura del Liceo Scientifico I.I.S. “Antonio Segni”). La chiesa fu edificata intorno al 1630-1638 dalla Confraternita del Santo Rosario, esistente già da qualche decennio, a seguito della fondazione dell’adiacente convento delle Clarisse, nei secoli XVII e XVIII fu utilizzata dalle monache di clausura. All’interno sono conservate statue del XVII e XVIII secolo e un grande affresco naturalistico del 1699 firmato nella prima cappella a destra, detta delle Anime. E all’arte sacra è dedicato il bel Museo Diocesano di Arte Sacra, il cui edificio appartenne alla famiglia dei Borgia, duchi di Gandia, che lo donarono ai Gesuiti nel 1690 per istituire a Ozieri le scuole popolari. Divenne poi sede del Seminario e oggi sede museale.
Il percorso del Museo si articola in otto sale disposte secondo un ideale itinerario storico, liturgico e devozionale nel quale la cultura artistica e documentale racconta un percorso di fede lungo quasi un millennio. Il Museo Diocesano ospita due importanti opere del pittore noto come il Maestro di Ozieri (XVI sec.): il retablo di Nostra Signora di Loreto e il Discendimento dalla croce. Visite a cura della 4° Elementare Istituto Comprensivo.
Particolarmente suggestive le Carceri Borgia (Visite guidate a cura dell’Istituto Comprensivo N.1 Scuola Media Chilivani). Appartenute al Castello di Corte, inglobato nel 1600 nel Palazzo Borgia, le carceri furono completate nel 1769. Gli ambienti sono formati dalla cella di rigore, la cella femminile e le celle maschili. Sono visibili piccole aperture sulle pareti per la somministrazione del cibo ai detenuti. Fino al XVII sec., nel cortile, venivano eseguite le condanne a morte. Il registro dei defunti della parrocchia di Santa Maria (oggi Cattedrale) riporta che solo nell’anno 1638 ben 16 prigionieri furono giustiziati per mano del boia.
La Fontana Grixoni è certamente uno dei simboli di Ozieri, insieme ai due leoni, idealmente posti a sua difesa. La fontana attuale iniziata nel 1877 e completata nel 1882 su progetto dell’architetto Giovanni Pietrasanta, è stata realizzata grazie alla munificenza del nobile ozierese don Giuseppe Grixoni ed è alimentata dalle acque che furono canalizzate fino al paese dal don Giovanni di Castelvì, che alla fine del 1500 fece realizzare una fontana dove esisteva un’antica sorgente, la principale dell’abitato. Visite guidate a cura dell’Istituto d’Istruzione Superiore “E. Fermi”
Già utilizzata in epoca preistorica come rifugio è la piccola Grotta del Carmelo (visite guidate a cura del Liceo Scientifico) al cui interno sono stati rinvenuti reperti della Cultura di Ozieri e del periodo romano. Mentre la Grotta di San Michele (visite guidate a cura del Liceo Classico) rappresenta un sito molto importante per l’archeologia della Sardegna avendo restituito importanti testimonianze archeologiche che documentano l’utilizzo del sito come luogo di sepoltura e di culto durante il Neolitico.
La grotta ha un ramo principale e una serie di gallerie e altri piccoli ambienti. Lo sviluppo totale è di oltre 200 metri. La parte visitabile si riduce a circa 60 metri.
Fin dalla sua scoperta, nel 1914, nel sito sono state riportate alla luce testimonianze ceramiche risalenti al Neolitico recente, che hanno dato il nome alla Cultura di Ozieri (4100-3500 a.C.), diffusa uniformemente in tutta l’Isola.
Centro culturale e chiesa di San Francesco. Verso la metà del XVI secolo, i Frati Minori Osservanti trasferirono la residenza dalla chiesa di Loreto e costruirono un nuovo edificio nella periferia cittadina.
La costruzione del nuovo convento durò quasi due secoli, mentre la chiesa venne consacrata nel 1575. In base alla legge Rattazzi, il convento venne soppresso nel 1867 e adibito a caserma e poi a scuola. Nel 1936 la chiesa fu restituita al culto.
L’interno ospita lo straordinario altare in legno, dipinto in verde e oro zecchino: uno dei più belli e grandi dell’isola. L’altare venne iniziato dopo il 1691, grazie al contributo della nobile famiglia degli Arca, il cui stemma (con l’aquila bicipite) si può vedere sulla sommità. Di gusto moderno sono i vari affreschi opera del pittore di origine polacca Eugenio Bardsky (1979).
Nel 1982 sono stati eseguiti lavori di recupero del complesso conventuale che oggi ospita il Centro Culturale di San Francesco con la biblioteca comunale. Visite guidate a cura della 2° Media Istituto Comprensivo
Orario visite: sabato dalle 16 alle 20 e domenica dalle 10 alle 13 (solo il centro culturale) e dalle 15 alle 19 (centro culturale e chiesa).
L’elenco completo degli eventi collaterali è consultabile sul sito monumentiaperti.com
INFORMAZIONI UTILI
I monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato dalle 16.00 alle 20.00 e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, salvo dove diversamente specificato.
Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.
Infopoint:
Infopoint in Piazza Carlo Alberto, sabato dalle 16.00 alle 18.30, domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
Numero telefono: 079786207
Email: promozione.istituzione@comune.ozieri.ss.it