La attuale contingenza provocata dalla emergenza sanitaria in atto, produrrà nel tessuto socio-economico degli effetti sicuramente negativi.
Per questo motivo, il Banco di Sardegna – dal prossimo lunedì 16 marzo – scende in campo con un plafond di 75 euro.
Plafond ideato e da destinarsi ad iniziative utili a sostenere le esigenze di liquidità delle famiglie e delle imprese per far fronte alle possibili difficoltà che potrebbero presentarsi nei prossimi mesi a causa della riduzione del volume d’affari o della instabilità dei posti di lavoro.
Gli interventi di sostegno finanziario riguardano ogni settore merceologico e tutte le categorie rappresentate dai privati, ai liberi professionisti, dagli artigiani ai commercianti e altri piccoli operatori economici, PMI e imprese di maggiori dimensioni.
E’ stato previsto un focus ad hoc per il settore del Turismo inteso in senso ampio e quindi inclusivo degli operatori dell’indotto, quali la ristorazione, l’organizzazione di eventi ed i servizi al turismo.
Per il mondo delle imprese non appartenenti al settore del turismo, sono contemplati finanziamenti chirografari – sino a 36/48 mesi, con 12 di preammortamento e condizioni fortemente mitigate – senza spese di istruttoria e di penali per estinzione anticipata.
A seconda delle dimensioni, sono previsti interventi di taglio diverso che vanno – di norma e salvo valutazioni in deroga – da un massimo di 50 mila euro per i POE e le PMI, ad un importo commisurato al fatturato per le imprese di maggiori dimensioni.
Tutti gli interventi in oggetto dovranno essere supportati da una autocertificazione secondo il testo fornito dalle 343 filiali del Banco.
Infine, per quanto attiene la sospensione rate, la così detta moratoria, la clientela privata che ha subito danni diretti o indiretti, potrà richiedere la sospensione sino a 12 mesi delle rate, come pure le imprese per le quali sarà possibile richiedere la sospensione delle rate oppure allungarne la scadenza, avvalendosi del recente addendum all’accordo per il credito 2019 sottoscritto tra ABI e le maggiori associazioni di categoria.
Alberto Porcu Zanda