Il lavoro per le persone con disabilità: dall’Anffas, una lettera aperta all’assessora regionale al lavoro Desirè Manca

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Quale miglior occasione, se non la Festa dei lavoratori appena trascorsa, per rivolgersi alla neo assessora al Lavoro della Regione Sardegna Desiré Manca. Insieme alla squadra di operatori e operatrici dell’Anffas Cagliari, che da oltre 60 anni si occupa della tutela dei diritti delle persone con disabilità intellettiva, le ragazze e i ragazzi che partecipano a progetti di inclusione sociale e lavorativa, chiedono una maggiore attenzione per il loro presente lavorativo e rispondono alla nota dell’assessora Manca del 1 maggio.

Se la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro, nostro compito e tutelare le condizioni che rendano effettivo questo diritto” ha affermato l’assessora Manca in occasione della Festa dei Lavoratori. «Ecco – rispondono i ragazzi e le ragazze inseriti in progetti di inclusione lavorativa dell’Anffas –, assessora venga a trovarci. Troverà un mondo fatto di persone come voi, che sanno lavorare e che, come tutti, ne hanno necessità. Metteteci alla prova, scommettete su di noi, sapremo stupirvi». C’è chi lavora in strutture ricettive, chi nel campo della distribuzione, chi in negozi specializzati. Tra loro c’è chi ha un diploma, chi la laurea, in un caso sono addirittura due con la conoscenza di tre lingue. Ma il problema rimane sempre lo stesso, manca una politica di continuità che permetta loro di progettare il proprio futuro, rendendosi per quando possibile indipendenti.

Dagli operatori e le operatrici che lavorano all’Interno dell’Anffas arrivano le proposte più concrete: «Innanzitutto è necessario rinforzare la rete integrata dei servizi sociali, sanitari, educativi e formativi, anche facilitando il dialogo tra l’assessorato al Lavoro e quello alla Sanità. Vanno poi stipulati degli accordi territoriali con i datori di lavoro e le organizzazioni sindacali dei lavoratori, le cooperative sociali, le associazioni delle persone con disabilità e i loro familiari, nonché con le altre organizzazioni del Terzo settore che svolgono attività statutaria o attività di impresa di interesse generale, al fine di favorire l’inserimento lavorativo» spiegano.

Un’altra richiesta, ritenuta indispensabile è l’individuazione del Disability Manager, responsabile dell’inserimento lavorativo nelle aziende con un ruolo di mediazione tra la persona con disabilità e l’impresa. La figura è stata introdotta con L.R. di novembre 2023, ma ancora non è stata istituita: «Per rispondere a questo bisogno di mediazione, come associazione abbiamo dato avvio nel 2014 a un apposito servizio specialistico, l’Agenzia di Mediazione al Lavoro, servizio indispensabile per facilitare l’incontro tra persone con disabilità e aziende, ma che trova difficoltà a reperire risorse economiche; la preoccupazione è che se non si trovano finanziamenti non si riesca più a garantire questo percorso di accompagnamento – afferma la presidente dell’Associazione Rita Angela Pitzalis – che aggiunge – le criticità sono tante, ma possiamo superarle con un confronto costante».

Tra le proposte c’è anche quella di potenziare la formazione professionale mirata oltre che alle persone con disabilità, alle aziende, al gruppo di lavoro e ai tutor aziendali prima e durante l’inserimento lavorativo. Per farlo diventa fondamentale integrare la L.68/99 e prevedere una politica chiara per facilitare l’utilizzo del Fondo Unico per l’Inclusione.

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