Il corpo celeste con la scia luminosissima che ha solcato i cieli della Sardegna nella serata dello scorso 16 agosto e che è stato visto da moltissime persone, non era poi così piccolo come le prime notizie avevano ipotizzato.
Il fenomeno è avvenuto alle 22.44 e le segnalazioni di avvistamento non sono arrivate solo dalla Sardegna ma anche da Francia, Italia, Spagna, Svizzera e Tunisia.
Secondo l’International Meteor Organization, il ‘bolide’ (termine tecnico per questo tipo di asteroidi), viaggiava a 14/km al secondo ed aveva una densità di 3000 kg/mü e una dimensione di circa 1,4 metri, che corrisponde a una massa superiore a 4 tonnellate. L’energia della deflagrazione è stata pari a quella di 86 tonnellate di tritolo (per dare un ordine di misura aveva una energia 400 volte maggiore di quella prodotta in esplosione per la demolizione del Ponte Morandi a Genova).
Sempre secondo l’International Meteor Organization, il corpo celeste era “così grande da rilasciare nell’atmosfera di 0,1 chilotoni di TNT ed è stato rilevato nelle indagini infrasuoni del Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty CTBTO”.
Il CNEOS (Center for Near-Earth Object Studies) Istituto dell’Agenzia Spaziale degli Stati Uniti che studia le orbite delle comete e degli asteroidi, ha calcolato che il ‘bolide’ visto qualche giorno fa, sarebbe il secondo evento più energetico dal 1988 nel Mediterraneo occidentale e primo in Italia.
Chiarita anche la traiettoria della meteora, che è esplosa a circa 40 chilometri di altezza in mare al largo (circa 120 chilometri di distanza) dell’isola di S.Antioco.
Secondo l’astronomo Manuel Floris, il corpo celeste doveva essere composto da ferro che a contatto con l’atmosfera è bruciato velocemente, dando origine al bagliore che ha praticamente illuminato il cielo a giorno.
Alberto Porcu Zanda