La nuova assemblea Pd consegna a Zingaretti una maggioranza solida: 663 delegati per il neo segretario, 228 per la mozione Martina e 119 per quella Giachetti. Il nuovo presidente è Paolo Gentiloni che ha nominato vicepresidenti Debora Serracchiani (Martina) e Anna Ascani (Giachetti). Il nuovo tesoriere è Luigi Zanda. Astenuta area Giachetti, voto a favore di quella Lotti-Martina.
Un Pd che torna tra le gente, aperto, che valorizzi territori e giovani e che sia il baricentro di un nuovo campo largo del centrosinistra. Come riporta Adnkronos, Nicola Zingaretti, dal palco dell’Ergife, mette le basi del suo Pd. “Cambiare tutto, cambiare tutti noi” per tornare a vincere e battere la destra di Matteo Salvini, nella scommessa di un nuovo bipolarismo con il ridimensionamento dei 5 Stelle.
“Serve un nuovo Pd, che non è una bad company” ma “deve cambiare tutto a cominciare dallo statuto per impedire la salvinizzazione del Paese” e da una unità interna che Zingaretti concretizza anche con la proposta di un vicesegretario della minoranza, in pole Simona Malpezzi. Un lavoro che inizia subito perché le prime sfide sono alle porte: le amministrative e le europee del 26 maggio. E non solo. Zingaretti vede vicine anche le elezioni politiche. “Il governo non regge”. Un lungo discorso, a tutto campo, quello del nuovo segretario Pd all’assemblea nazionale dem. Circa 2000 persone in platea tra delegati, ospiti e invitati. Non c’è Matteo Renzi che manda il suo augurio via Twitter.
L’Assemblea del Pd ha approvato la lista dei 120 nomi dei componenti eletti della Direzione. La lista è passata con 6 astenuti. Tra questi, Francesco Boccia, Carlo Calenda, Monica Cirinnà, Cesare Damiano, Paola De Micheli, Michela De Biase, Marianna Madia, Pierfrancesco Maiorino, Andrea Martella, Marco Minniti, Andrea Orlando, Roberta Pinotti, Barbara Pollastrini, Marina Sereni, Sandra Zampa, Matteo Mauri, Tommaso Nannicini, Matteo Richetti, Alessia Morani, Francesco Verducci, Alessia Rotta, Dario Parrini, Beppe Fioroni, Ivan Scalfarotto, Maria Elena Boschi. A questi bisogna aggiungere i membri di diritto e i 20 nomi, comunicati in Assemblea, scelti direttamente dal segretario come prevede lo statuto. Tra questi Ermete Realacci, il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, Peppe Provenzano, Sergio Lo Giudice, Marco Furfaro di Futura, l’economista e vice presidente dell’Emilia Romagna Elisabetta Gualmini. Nella nuova Direzione, a quanto viene riferito, gli ‘zingarettiani’ sono 78 su 120, al netto dei membri di diritto. Mentre sui 20 nomi scelti dal segretario, Zingaretti ne ha ceduti 6 ai ‘martiniani’ scegliendone così solo 14.