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Il programma del Festival ‘Ai confini tra Sardegna e Jazz’ – 36a edizione

La presentazione della manifestazione si è svolta presso la sala polifunzionale del Comune di Carbonia, a cura dell’associazione culturale Punta Giara, che gestisce ed organizza il festival: una sede non casuale, decisa scientemente come segno tangibile di quel concetto di valorizzazione del territorio, tema tanto caro alla rassegna.

Per gli appassionati, saranno appuntamenti da non perdere quelli di quest’anno: il Festival sarà spalmato in quattordici giorni con ventotto concerti che si snoderanno tra nuove location e orari diversificati.

Due le anteprime, una il 31 luglio ai piedi del Nuraghe di Sant’Anna Arresi – cuore pulsante della manifestazione – l’altro il 7 agosto alla Villa Salazar di Piscinas; poi il festival entrerà nel vivo, con l’avvio della rassegna che proseguirà dal 27 agosto tutti i giorni sino al 7 settembre, con una serie di spettacoli, iniziative e laboratori diffusi.

Tanti gli orari ed altrettante le location prescelte per gli spettacoli: oltre ai consueti serali, infatti, sono previsti appuntamenti nella spiaggia di Porto Pino, alle 7,00 del mattino, come pure quelli delle ore 24,00 in località Candiani.

I teatri naturali della manifestazione saranno Piscinas; il pittoresco borgo di Tratalias; Sant’Antioco (loc. Is Pirixeddus); la spiaggia di Is Solinas a Masainas; il Parco Urbano Canale del Generale a Carloforte; la Grande Miniera di Serbariu e l’anfiteatro di Monte Sirai a Carbonia; la Cantina Sociale di Santadi nel comune omonimo.

La direzione della associazione Punta Giara ha tributato un doveroso ricordo al fondatore Basilio Sulis con un titolo che è decisamente evocativo: ‘Approdo ad Atlantide – l’uomo che varca i confini’.

“Il concetto di approdo – hanno sintetizzato gli organizzatori – riporta alla mente la grandezza delle acque, la geografia delle terre, percorsi, relazioni e scambi; l’approdo è quel luogo sulla terra che genera connessioni e relazioni, che diventa sede della diversità e della uniformità umana”.

“La Sardegna, da secoli ricco approdo per tutti i navigatori del Mediterraneo, da sempre ha rappresentato un porto sicuro pieno di bellezza, in grado di far dimenticare le lunghe e tortuose navigate che sono servite per raggiungerla. Perciò ci è piaciuto immaginare la Sardegna come fosse Atlantide, una terra di passaggio o di stanziamento, capace di ristorare i naviganti, anche quelli che giungono dai posti più remoti o reduci dalle più dure tempeste”.

 L’Associazione Culturale Punta Giara, organizzatrice del Festival, in collaborazione col fotografo Luciano Rossetti, presenterà anche una mostra interamente dedicata al gigante Sulis: una galleria di immagini d’autore, che tantissimi grandi fotografi hanno contribuito a realizzare nel corso degli anni. “Sarà occasione per ripercorrere la vita di Basilio durante i Festival, il suo rapporto con i musicisti e la musica, descrivere alcuni episodi che daranno modo a tutti di conoscere il viscerale legame tra questa manifestazione e l’uomo che per essa ha superato i confini tra Sardegna e Jazz”.

L’attore e regista Giacomo Casti presenterà tutti i concerti in piazza del Nuraghe: l’anteprima del Festival, sarà il 31 luglio in piazza del Nuraghe, Sant’Anna Arresi, con il capitano Daniele Sepe che porterà sul palco il progetto Direction Zappa.

Nato durante la trentesima edizione dedicata all’eclettico e prolifico musicista italoamericano; con lui due storiche spalle, il bassista Davide Costagliola ed il pianista Mario Nappi, insieme al batterista Hamid Drake e l’incredibile voce del vocalist Dean Bowman.

Il 7 agosto, seconda anteprima: villa Salazar a Piscinas con Enzo Favata e lo scienziato Mario Tozzi; sarà un duetto da non perdere nel quale verrà raccontato con la musica – al confine tra passato e futuro – e con la voce, il Mediterraneo visto sotto il profilo della geologia, scienza tanto affascinante quanto trascurata.

Il 27 agosto, nastro ufficiale di partenza del Festival, presso il borgo medievale di Tratalias, con O.N.G. Crash, il nuovo progetto di Gabriele Mitelli, uscito a maggio 2017 per la ‘Parco della Musica Records”’

Il 28 agosto a Sant’Antioco, località Pirixeddus, è la volta del concerto di Mitelli, Pasquale Mirra e Cristiano Calcagnile ‘The Elephant’ nato in seno alla residenza artistica al Ground Music Festival (Brescia) con il collettivo di filmmaker Unzalab. Insieme realizzano ‘Ver’, una performance live di cinema espanso durante la quale musicisti e cineasti, tra dialogo e improvvisazione conducono il pubblico in un viaggio nello spazio alla scoperta di nuovi fantastici mondi.

Il 29 agosto, ci sarà il primo spettacolo sulla spiaggia, a Is Solinas (Masainas) con Dudù Kouate. Il percussionista senegalese trapiantato a Bergamo, sarà anche coinvolto nei laboratori rivolti ai bambini tra i cinque e dieci anni (insieme a Matteo Muntoni) che si svolgeranno tra il 31 agosto e il 3 settembre a Porto Pino. Musicista polistrumentista, fa parte di diverse formazioni di afro-jazz, moderna, musica tradizionale e contemporanea. Il 30 agosto il festival si sposta a Carloforte dove al Parco Urbano Canale del Generale andrà in scena il duo Paolo Angeli (violoncello e chitarra sarda) e Hamid Drake alle percussioni. Due mondi che si incontrano tra la frenesia dei grattacieli di Chicago e i moti riflessivi dei graniti galluresi.

All’alba del 31 agosto, alle 7,00 a Porto Pino, ecco allo stabilimento Bahia, ‘Brenti mini orchestra’ con Alessandro Cau. L’idea portante del progetto è basata sull’ascolto: ascolto di se stessi, ascolto degli altri e di ciò che ci circonda. ‘Brenti’ è stato composto, eseguito e registrato senza premeditazione e – appunto – l’aspetto performativo mostrerà i suoi eccentrici, quanto affascinanti risultati.

Sempre il 31 agosto, alla sera dalle ore 21,00, ci saranno due incredibili spettacoli: Antonello Salis – piano solo ed a seguire ‘Giornale di bordo’ sempre con il pianista di Villamar, insieme a Gavino Murgia al sax, Hamid Drake alla batteria e Paolo Angeli alla chitarra. 

Giornale di Bordo, prosegue il suo viaggio tra il popolo dei ‘danzatori delle stelle’ e la loro musica aperta e sincera, tra avanguardia jazz e colori multietnici. Proseguono i concerti al mattino, sempre a Porto Pino, stavolta allo stabilimento Beach Club con Andrea Schirru – piano solo, il 1°settembre. 

Il progetto Piano Solo, nasce dall’esigenza di comunicare in maniera schietta e sincera un messaggio musicale estremamente personale e intimamente autobiografico. La sera sotto al Nuraghe, continua con Paolo Angeli e il tenore Omar Bandinu. Parte del concerto sarà dedicato a Jar’a, il suo ultimo album, pubblicato in aprile.

La suite, strutturata in sei movimenti, accosta l’avanguardia alla ritualità del canto tradizionale, evocando spazi aperti e coniugando mondi sommersi con la Sardegna ancestrale qui rappresentata anche per il tramite della voce di Omar Bandinu.

Subito dopo, ‘The Crossing’ di Enzo Favata. Un “trafficato incrocio sonante”, come lo stesso Favata lo definisce, “dove autostrade elettroniche si intersecano con piste desertiche, ipnotiche ritmiche balinesi ed assordanti strade metropolitane del jazz.”

Il 2 settembre, stabilimento Nautica 2000, sveglia presto per seguire il duo Matteo Scanu e Riccardo Pittau, rispettivamente piano e tromba: un viaggio dove i due strumenti cavalcano loop e suoni elettronici in continuo mutamento.

La sera del 2 settembre presso la Piazza del Nuraghe: Pasquale Mirra si confronta nuovamente con Hamid Drake in un duo fatto di percussioni (batteria e vibrafono), voci e musica elettronica. Il processo attraverso il quale si sviluppano i percorsi musicali è l’estemporaneità, senza pregiudizi stilistici di sorta dove due culture di appartenenza così apparentemente lontane si ritrovano, si amalgamano, si fondono.

A seguire, Maurice Louca & the Elephantine Band. Per Louca, Elephantine, il suo terzo e più ambizioso album, rappresenta sia l’apice della sua vasta esperienza, ma anche un audace passo nella sua crescita come compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. Si tratta di una panoramica musicale di 38 minuti eseguita da una dozzina di musicisti, si ispira principalmente ai brillanti musicisti della sua comunità artistica, in particolare a Land of Kush del collaboratore Sam Shalabi.

La spiaggia di Porto Pino, il 3 settembre alle 7,00, è tutta per Tommaso Cappellato con ‘Aforemention’ il viaggio di un uomo attraverso il suono, un lavoro capace di evocare spazi interiori, luoghi lontani e nuove idee.

Il disco, vanta la collaborazione di tre artisti: il leggendario batterista Victor Lewis, Nia Andrews e Dulcinea Detwah. Al festival in solo, Cappellato utilizzerà batterie, synth analogici e la propria voce per una performance jazz sperimentale da tenere d’occhio.

I due concerti nella nostra piazza di riferimento a Sant’Anna Arresi dalle 21,00, saranno quelli di Sound Glance con Marco Colonna al sax, Silvia Bolognesi al contrabbasso, Fabrizio Puglisi al piano e Gunter Baby Summer alle percussioni; e l’esplosivo ensemble di David Murray Brave New World Trio Feat Aruán Ortiz, Quattro tra i più grandi musicisti afro-discendenti contemporanei e tra le più grandi sezioni ritmiche degli ultimi trent’anni in ambito jazz e d’improvvisazione.

Lo spettacolo non finisce qui, infatti, in località Candiani dalle 24,00 ci sarà Matteo Muntoni con ‘Radio Luxembourg’. Matteo Muntoni riprende la storica Radio Luxembourg e da ‘semplice’ emittente la trasforma in strumento di espressione letterario-musicale. Ogni brano parte da cose, eventi o persone che hanno influenzato musicalmente l’autore nel corso degli anni, senza vincoli di genere, tenendo piuttosto fede ad un’idea di musica.

Se è piaciuto Kouate ed amato il contrabbasso di Bolognesi in formazione con Sound Glance, è il momento di capire quali magie questi due virtuosi possano compiere insieme: saranno insieme allo stabilimento Papero Giallo, sempre alle 7,00 a Porto Pino il 4 settembre.

Al ristorante ‘La peschiera’ a Porto Pino alle 19,00, è l’ora della mise-en-scène per i ragazzi che hanno partecipato ai seminari di formazione per i più piccoli, guidati da Matteo Muntoni e Dudù Kouate.

Comodi sugli spalti in pietra di piazza del Nuraghe, alle 21,00 potrete ascoltare la poesia di Thomas Sayers Ellis, accompagnato dal sax di James Brandon Lewis e il vivace piano di Alexis Marcelo per The Dead Lecturers, un chiaro debito nei confronti di un’ancestrale cultura ‘black’ e che andando oltre la tradizione fa vibrare l’improvvisazione dei suoni e il respiro delle parole.

E in seconda serata: la musica africana vista ed interpretata dai Maistah Aphrica, un gruppo di giovani friulani che esplorano le sonorità di questo vasto continente con un’energia che non lascerà indifferenti, neppure se in Africa ci siete stati davvero.

Di nuovo in località Candiani alle ore 24,00: i Freak Motel un progetto di musica originale che raccoglie molteplici influenze e le converte in un sound di difficile collocazione, un misto tra post-rock esplosivo, atmosfere noise ed electric jazz, nella sua forma più pura, ossia l’improvvisazione.

I membri della band sono Matteo Sedda alla tromba, Andrea Sanna al Fender Rhodes, Andrea Parodo al basso e Nicola Vacca alla batteria.

Una line up d’eccezione alla Miniera di Serbariu, il 5 settembre alle 21,00, dove il pianista Aruán Ortiz avvierà un dialogo musicale insieme a Silvia Bolognesi, Hamid Drake e Pasquale Mirra. Li abbiamo imparati a conoscere in quest’edizione ma, nonostante tutto, la loro adattabilità e imprevedibilità li rende insondabili e –per questo- assolutamente imperdibili.

Il 6 settembre un concerto poco jazz, benché in linea con lo spirito del festival di Sant’Anna Arresi in quanto a ricerca e sperimentazione: Davide “Boosta” Dileo, fondatore dei Subsonica, producer, dj, tastierista e compositore, si esibirà all’anfiteatro di Monte Sirai.

La conclusione del festival è in programma il 7 settembre, alla Cantina Sociale di Santadi, dalle 22,30, andranno in scena i Bandakadabra: sette fiati, due percussioni. Rocksteady, balkan, swing una vera orchestra da passeggio che unisce l’energia delle formazioni streetal sound delle big band anni trenta.

Nata a Torino, la Bandakadabra vanta una frenetica attività live che l’ha portata a esibirsi sia in Italia che nel resto d’Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati, grazie a una combinazione riuscita di musica e cabaret e a uno spettacolo capace di conquistare qualsiasi tipo di pubblico.

Alberto Porcu Zanda

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