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Il rispetto delle differenze di genere è un dovere di ogni singolo giornalista

Il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti ha introdotto all’unanimità, delle modifiche integrative importanti e di portata storica al Testo unico dei doveri dei giornalisti, prevedendo specificamente un apposita norma sul ‘rispetto delle differenze di genere’ e sull’uso del linguaggio specificamente nei casi di violenza di genere.

Ed è una fortunata e forse non casuale coincidenza, che l’importante puntualizzazione normativa arrivi proprio il 25 novembre, giorno in cui si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Grande soddisfazione esprime il presidente del Cnog, Carlo Verna: “Anche se alcune cose erano evincibili dai principi generali del nostro testo deontologico, le puntualizzazioni fatte rendono ancora più chiare le prescrizioni irrinunciabili di un linguaggio rispettoso che eviti gli stereotipi di genere, e costituiscono un contributo di civiltà che il mondo del giornalismo italiano ha voluto dare in un tempo storico molto triste per il perpetuarsi inaccettabile e sempre ingiustificabile delle violenze sulle donne”.

“Sono tutte innovazioni di fondamentale importanza – sottolinea il presidente Verna – dalla previsione in tema disciplinare di sanzioni più pesanti in caso di recidiva a indicazioni molto opportune riguardanti il giornalismo scientifico”.

Le modifiche entreranno in vigore dal 1° gennaio 2021, al fine di consentire l’adeguata diffusione delle norme approvate. Il novellato articolo 5 bis ‘Rispetto delle differenze di genere’ del Testo Unico dei Doveri del Giornalista, è stato elaborato dal Gruppo di Lavoro Pari Opportunità del CNOG.

Va assolutamente evitata la spettacolarizzazione ed usato sempre un linguaggio rispettoso nei casi di violenze di genere, al di là dell’orientamento sessuale delle vittime.

D’ora in avanti i casi di femminicidio, di violenza e di molestie, andranno raccontati dal giornalista correttamente: dovranno evitarsi stereotipi di genere, espressioni e immagini lesive della dignità della persona. In secondo luogo, gli operatori dell’informazione dovranno attenersi a un linguaggio rispettoso, corretto e consapevole, oltre che all’essenzialità della notizia e alla continenza.

Lo ha spiegato a ‘Repubblica’, Carlo Verna Presidente del Cnog, sottolineando che non sarà da questo momento più possibile utilizzare espressioni, termini e immagini che sminuiscano la gravità e nemmeno spettacolarizzare la violenza: “Ogni giornalista deve assicurare, una volta valutato l’interesse pubblico alla notizia, una narrazione rispettosa anche dei familiari delle persone coinvolte”.

Alberto Porcu Zanda

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