Il primo cittadino di Telgate denuncia: “Perché Renzi può fare propaganda da privato cittadino e a me è vietato?
Si tratta di un autogol del Pd” Telgate è un piccolo paese della Bergamasca salito agli onori della cronaca dopo che il sindaco Fabrizio Sala, nel 2015, aveva deciso di destinare agli italiani poveri la stessa cifra (35 euro circa) stanziata dalle prefetture per i richiedenti asilo stranieri. Stavolta il primo cittadino del comune lombardo torna protagonista per la propaganda per il No al referendum che ha deciso di condurre inviando una lettera a tutti i propri concittadini. Una lettera che è stata oggetto di un richiamo del prefetto di Bergamo, allertato da un esposto del capogruppo dell’opposizione di centrosinistra in consiglio comunale, Fabio Massimo Turani.
Il prefetto del capoluogo orobico ha ricordato a Sala come, dopo la convocazione ufficiale dei comizi, alle pubbliche amministrazioni sia fatto divieto di svolgere attività di comunicazione. Il sindaco però non ha perso tempo a respingere l’accusa al mittente, ricordando come la lettera in questione sia stata “scritta, stampata e distribuita” a proprie spese.
L’attività di campagna elettorale sarebbe stata dunque fatta in qualità di privato cittadino e non di sindaco. E non rinuncia a levarsi un piccolo sassolino dalla scarpa: “Il prefetto dà torto a quello che ha fatto Matteo Renzi, inviando milioni di lettere ai cittadini italiani residenti all’estero per invitarli a votare Sì al referendum. Il capogruppo dell’opposizione, tesserato Pd, ha fatto un autogol segnalando la mia lettera”.