Alle 7.45 di oggi, l’Airbus 330 dell’Alitalia con a bordo il Santo Padre è decollato dall’aeroporto di Fiumicino alla volta di Baghdad per un viaggio apostolico storico, dando corso ad un proposito che Giovanni Paolo II non riuscì mai a realizzare.
E’ la prima volta di un Pontefice in Iraq: un viaggio emblematico ed ‘Un dovere verso una terra martoriata’ lo ha definito Papa Francesco. Il Papa è stato accolto in una Baghdad blindata per paura di attentati (attualmente la città come tutta la nazione irachena è anche in lockdown a causa della pandemia).
Strade deserte, punteggiate dalla presenza di militari in assetto di guerra; solo poche persone fuori dall’aeroporto, per un benvenuto decisamente contenuto e sottotono.
Il Pontefice si è spostato per il suo trasferimento a Baghdad, non sulla solita Papamobile su cui si sposta solitamente nei viaggi apostolici ma, per la prima volta, su una macchina blindata. I giorni di permanenza del Papa in terra irachena saranno 4; rientrerà nella tarda mattinata di lunedì 8 marzo.
Nel suo primo discorso nel Palazzo Presidenziale di Baghdad, Bergoglio rivolgendosi a 150 rappresentanti delle autorità irachene, della società civile e del corpo diplomatico, ha espresso gratitudine al Presidente Salih per l’invito e per le cortesi parole di benvenuto per la visita che era tanto desiderata.
L’Iraq ha spiegato il Pontefice, è la terra e la culla della civiltà ove attraverso il Patriarca Abramo e numerosi profeti, sono nate le grandi tradizioni religiose dell’Ebraismo, del Cristianesimo e dell’Islam e dove si è fatta la storia della salvezza.
“Si dia spazio – ha detto il Papa – a tutti i cittadini che vogliono costruire insieme questo Paese, nel dialogo, nel confronto franco e sincero, costruttivo; a chi si impegna per la riconciliazione e, per il bene comune, è disposto a mettere da parte i propri interessi”.
“In questi anni – ha soggiunto il Pontefice – l’Iraq ha cercato di mettere le basi per una società democratica. E indispensabile in tal senso assicurare la partecipazione di tutti i gruppi politici, sociali e religiosi e garantire i diritti fondamentali di tutti i cittadini”.
Poi Papa Bergoglio ha incontrato e salutato con affetto il clero, i Vescovi, i presbiteri, i religiosi e tutti i fedeli della Chiesa Cattolica. Ha inoltre indirizzato un saluto anche ai membri delle altre Chiese e Comunità ecclesiali cristiane, gli aderenti all’Islam e i rappresentanti di altre tradizioni religiose.
Al termine della prima giornata di visita pastorale, prenderà alloggio presso la nunziatura di Baghdad; domani sarà la giornata dedicata all’incontro privato con il grande l’ayatollah Ali al Sistani e quindi l’incontro interreligioso a Ur, terra d’Abramo.
Alberto Porcu Zanda