In Sardegna, i cantieri edili sono sospesi; tuttavia l’attività delle imprese e degli addetti, non è di certo ferma, anzi il settore si prepara alla ripresa dei lavori all’insegna della sicurezza, della formazione e della conoscenza.
Distribuzione dei ‘kit sicurezza’ e formazione on line, conoscenza delle linee guida contro il Coronavirus, aggiornamento sulle nuove disposizioni nei cantieri, con check list e schede grafiche.
E’ proprio su questi 3 elementi che ha voluto puntare la Cassa Artigiana dell’Edilizia della Sardegna, Organismo bilaterale delle costruzioni costituito da Confartigianato Imprese Sardegna e Feneal-UIL, Filca CISL e Fillea-CGIL, che negli ultimi anni ha assistito 2.000 imprese artigiane e 7.000 lavoratori del settore.
“Per essere pronti a ripartire nelle costruzioni abbiamo deciso di puntare contemporaneamente sugli addetti e sulle imprese, commenta Giacomo Meloni, Presidente della CAES; stiamo distribuendo gratuitamente alle nostre imprese ed ai nostri dipendenti – prosegue Meloni – i kit di protezione individuale, al contempo rendendo disponibili i corsi e supportando le aziende nell’applicazione di tutte le norme in materia di sicurezza”.
Per ora, sono più di 1.600 i ‘kit sicurezza’ in distribuzione agli addetti delle imprese artigiane edili, contengono i dispositivi di protezione contro gli infortuni sul lavoro, ovvero un paio di scarpe antinfortunistiche, un occhiale trasparente, 3 paia di guanti e una polo, e quelli per la prevenzione del contagio da COVID-19, quindi una confezione di gel igienizzante e 5 mascherine.
La lotta contro il Coronavirus si può attuare anche con l’aggiornamento a distanza tramite pc, tablet e smartphone. Per i dipendenti delle costruzioni, infatti, saranno disponibili gratuitamente dei corsi on line.
Gli operai potranno aggiornarsi sul protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro e sull’utilizzo corretto dei DPI, tutto secondo le ultime disposizioni del D.L. Cura Italia del 17 marzo 2020, n. 18.
Alberto Porcu Zanda