L’incidente di ieri notte sulla 131 all’altezza di Bauladu non fa altro che confermare l’allarme che come Coldiretti abbiamo lanciato più volte e che l’8 luglio scorso ci ha portato a scendere in piazza a Cagliari e in tutti i capoluoghi di regioni italiani per chiedere che e Regioni si coordinino strettamente con lo Stato e operino in modo risoluto per attuare le misure previste per il controllo e il contenimento della fauna selvatica.
“Un fenomeno fuori controllo – sottolinea il direttore di Coldiretti Oristano Emanuele Spanò – che con l’emergenza Covid, che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto, secondo una stima Coldiretti, ha registrato un ulteriore aumento del 15% dei cinghiali (in tutta Italia hanno raggiunto la cifra record di 2,3 milioni di esemplari) che invadono città e campagne da nord a sud dell’Italia”.
I branchi – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali (ci sono diversi casi a Dorgali come a Fluminimaggiore di pecore sventrate e ammazzate dai cinghiali), causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone.
La situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 200 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole (in tutta la Penisola) ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 pubblicato dal ministero della Salute che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana (Psa) e dunque una delle misure necessarie è la gestione numerica della popolazione di questi animali. L’azione dunque secondo il Piano – continua la Coldiretti – deve essere indirizzata alla riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette.
“E’ palese che i cinghiali sono diventati un pericolo ed un problema non solo per le campagne ma per tutti i cittadini che si sentono meno sicuri anche nelle strade – afferma il presidente di Coldiretti Oristano Giovanni Murru -. La Giunta ed il Consiglio regionale sono stati conseguenti agli impegni presi dopo la manifestazione di luglio approvando un ordine del giorno congiunto per la modifica della legge nazionale di riferimento (la numero 157 del 1992), cosi come si è attivato l’assessore all’Ambiente Gianni Lampis con Provincie e Città Metropolitana per semplificare e sburocratizzare i procedimenti. Ma anche quest’ultimo incidente ci ricorda che occorre fare in fretta”.