Il picco dell’influenza 2017 è in diminuzione dopo aver toccato quota 3,4 milioni di contagiati solo in Italia. Dal mese di ottobre 2016 gli esperti hanno messo in guardia la popolazione in quanto i ceppi virali risultano molto più aggressivi degli anni precedenti. I sintomi da tenere sotto controllo includono dolori muscolari e articolari, spossatezza, inappetenza, mal di testa, febbre oltre i 38 gradi, nausea, vomito, diarrea. Inoltre, si possono associare altri sintomi di carattere respiratorio come mal di gola, tosse, raffreddore e congestione nasale. Gli esperti, però, mettono in guardia sui virus parainfluenzali, altrettanto fastidiosi e aggressivi.Le categorie a rischio verso le quali riporre maggiore attenzione sono gli anziani sopra i 65 anni, nella cui fascia d’età si sono verificati i più alti casi di decesso, i bambini sotto i 6 anni con un incidenza nelle ultime due settimane di circa 4 casi ogni mille assistiti, le donne oltre il terzo mese di gravidanza e i soggetti con altre patologie gravi, quali problemi cardiovascolari, Hiv, tumori, insufficienza renale e infiammazioni croniche. Tra i sintomi dei virus parainfluenzali vi sono: bronchite, polmonite, bronchiolite, tosse, raffreddore, gola irritata, dolore e gonfiore addominale, nausea, diarrea, vomito, infiammazione della laringe, dei bronchi e della trachea soprattutto nei bambini. Da ottobre 2016 sono disponibili tre tipologie di vaccino, suddivisi per fascia d’età: Vaccino Spli, Vaccino Adiuvato e Vaccino.
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