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INPS. Rendiconto sociale: fotografia del CIV sull’Italia

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Cresciuti di 727.357 i lavoratori assicurati

A fine ottobre, il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’INPS ha presentato il Rendiconto sociale 2022, che contiene importanti informazioni sulle prestazioni erogate dall’Istituto e, di riflesso, anche sulla situazione attuale del Paese.

Emerge, in particolare, una drastica riduzione della Cassa Integrazione Guadagni rispetto all’anno precedente, in termini di spesa (da 6 a 1 miliardo di euro), e di lavoratori coinvolti dalle sospensioni (865mila rispetto ai 3 milioni dell’anno precedente).

Sono cresciuti di 727.357 i lavoratori assicurati; parallelamente sono cresciuti anche i contributi versati da parte di imprese e lavoratori (+8,8%).

La spesa per le pensioni è nominalmente cresciuta del 3,8%, registrando un valore inferiore rispetto alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo nell’anno, pari all’8,1%. Si è determinata, pertanto, una riduzione della spesa per pensioni in termini reali. Le pensioni previdenziali complessivamente liquidate nel 2023 sono state 28.375 in meno rispetto all’anno precedente (-3,1%).

I trattamenti pensionistici di natura assistenziale (pensioni di invalidità civile e assegni di accompagnamento) sono invece cresciuti di 18.000 unità.

La spesa per il Reddito e la Pensione di Cittadinanza ha visto tra il 2021 e il 2022 una riduzione del 9,4%, scendendo da 8,8 milioni a 8 milioni di euro.

Crescono in maniera rilevante le platee e le risorse economiche impegnate per gli interventi a favore delle famiglie, con l’introduzione dell’Assegno unico che ha coinvolto complessivamente 6 milioni e 228mila nuclei familiari, rispetto ai circa 2 milioni e mezzo interessati all’Assegno al Nucleo Familiare nel 2021. In termini economici il fenomeno è altrettanto evidente, passando la spesa per il sostegno alle famiglie, sommando Assegno unico e ANF, da 6,6 miliardi di euro del 2021 a 16,3 miliardi di euro nel 2022.

Il Rendiconto sociale 2022, inoltre, riporta i dati che riguardano i crediti dell’Istituto rispetto all’anno precedente, la vigilanza, la qualità dei servizi, i tempi di erogazione delle prestazioni e i dati sul personale dipendente.

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