Via libera all’unanimità dall’Aula della Camera alla proposta di legge costituzionale per la modifica all’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità, già approvata in prima deliberazione dal Senato.
Ci sono stati 425 voti favorevoli e un astenuto. Ora il testo passa di nuovo al vaglio del Senato in quanto necessari quattro passaggi, due in ciascuna Camera, trattandosi di un ddl che modifica la Carta costituzionale.
“Grande soddisfazione per il raggiungimento di una nuova, decisiva tappa verso il traguardo, che appare oggi sempre più vicino, e che garantirà alla Sardegna il riconoscimento di diritti troppo a lungo ignorati e negati”. Il Presidente della Regione Christian Solinas commenta così l’approvazione da parte della Camera dei Deputati della proposta di legge per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione.
Un risultato, dice il Presidente, reso possibile dal consenso unanime raccolto dalla proposta, che abbiamo portato avanti con determinazione in questi anni..
Ora, prosegue il Presidente Solinas, occorre accelerare l’iter anche al Senato per conseguire il risultato in tempi brevi, ancora una volta con la convergenza di tutte le forze politiche.
La Sardegna, sottolinea il Presidente Solinas, deve vedere riconosciuti definitivamente gli svantaggi permanenti derivanti dalla propria condizione geografica, e avere pari opportunità di sviluppo e accesso al mercato senza più scontare i disequilibri e le difficoltà patite troppo a lungo rispetto al resto della terraferma italiana ed europea Insularità e perifericità producono un incremento dei costi e creano ritardi e debolezze nel processo di sviluppo. La modifica dell’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità, e’ uno strumento di portata storica. Accanto a questo, aggiunge il Presidente, dobbiamo proseguire nel percorso avviato sulle entrate, che grazie agli accordi da me sanciti con il Governo ha portato alla riduzione di 77 milioni l’anno del contributo alla finanza pubblica consentendo alla Sardegna un risparmio di 308 milioni sul prossimo quadriennio, e ha assegnato dal 2021 alla nostra Isola i primi 66 milioni a compensazione dei maggiori oneri sostenuti sulla base della condizione di insularità, che diventano 100 milioni all’anno a regime, sempre come acconto, dal 2022 (266 milioni nel triennio, fino a nuova intesa). La Sardegna è fortemente penalizzata perché unica Regione in Italia senza una autostrada, senza il metano, senza una rete ferroviaria diffusa e senza collegamenti certi e continui con la penisola. Ecco perché, aggiunge il Presidente, l’indice infrastrutturale della Sardegna non solo è il più basso in Italia ma mostra un forte peggioramento negli ultimi anni.
La nostra battaglia, prosegue, deve continuare non solo nel Parlamento nazionale ma anche a Bruxelles. Occorre infatti, dice ancora il Presidente, una revisione profonda della normativa europea, per renderla più rispondente alle sfide dei nostri territori che le situazioni di crisi impreviste, come quelle attuali, rendono ancora più critiche. Non cerchiamo, conclude il Presidente Solinas, l’ottenimento di privilegi, ma il riconoscimento di diritti per garantire ai nostri concittadini e alle nostre imprese pari opportunità di sviluppo.