È salito a 1200 il numero delle vittime a Gaza in seguito ai bombardamenti israeliani in risposta all’attacco subito da Hamas. Il bilancio dei “martiri”, come vengono definiti dalle fonti palestinesi, viene continuamente aggiornato dal ministero della Sanità di Gaza, in seguito alle nuove incursioni sulla Striscia da parte dell’aviazione di Gerusalemme. Analogamente, aumenta il numero dei feriti che sarebbe arrivato a quota 5.600.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha usato nuove parole durissime nei confronti di Hamas spiegando che “ogni membro” dell’organizzazione fondamentalista “è un uomo morto”. Lo ha detto annunciando un governo di emergenza con il leader dell’opposizione ed ex ministro della Difesa Benny Gantz. La nuova creatura politica avrà la durata della guerra in atto.
“Mettiamo da parte ogni altra considerazione e pensiamo ai cittadini di Israele”, ha detto il primo ministro, alla fine del quinto giorno di guerra contro le milizie palestinesi a Gaza, durante un messaggio congiunto con Gantz e il ministro della Difesa Yoav Gallant.
L’obiettivo resta uno: “Distruggeremo completamente e uccideremo Hamas, l’ISIS di Gaza. Scompariranno dalla terra, non esisteranno più, non accetteremo che bambini e neonati israeliani vengano uccisi e che tutto continui come al solito”, ha detto il ministro della Difesa, assicurando che le aree israeliane che circondano la Striscia sono state messe in sicurezza e che le sue truppe si stanno ora “concentrando sull’offensiva”. (Agi)