Due esplosioni hanno insanguinato stasera Istanbul. La prima un’autobomba, azionata da un kamikaze, di fronte lo stadio Vodafone Arena, al termine della partita Besiktas Bursapor che ha lasciato sul terreno 15 agenti morti e 38 feriti, inclusi civili. La deflagrazione è avvenuta alle 22,28 locali (le 21,28 in Italia), il match contro il Bursapor era finito 2 ore prima e il gruppo di agenti stava lasciando la zona a bordo di un autobus.
Il secondo ordigno è deflagrato nel vicino parco Gezi a piazza Taksim.
Subito dopo l’attentato a Istanbul, il consiglio supremo turco di controllo dei media ha disposto il divieto di diffusione di notizie sulla vicenda, come avviene regolarmente dopo ogni attacco terroristico. La pista seguita è quella del terrorismo curdo, sia il Pkk che gli scissionisti del Tak infatti, utilizzano la tattica dell’autobomba per colpire le forze di sicurezza turche. A far cadere la pista Isis il fatto che i terroristi abbiano atteso il deflusso dei tifosi del Bursaspor per colpire, evitando così deliberatamente di colpire i civili e causare un’autentica strage.
Le foto e i video diffusi sui social media mostrano una colonna di fumo alzarsi dallo stadio. Sul posto sono accorso diverse ambulanze.