Istanza di interpello anche per i tributi comunali

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Istanza di interpello – La modifica della disciplina dell’istituto dell’interpello (D.Lgs. n. 156/2015) ha trovato applicazione anche nell’ambito dei tributi comunali. L’istanza d’interpello, infatti, può essere presentata anche in merito ai tributi (o meglio norme) gestiti dall’ente locale. In particolare, poiché è lasciata all’autonomia comunale disciplinare l’istituto in esame (rispettando i principi legislativi), i comuni, erano chiamati, entro il 1° luglio scorso, ad adattare i propri regolamenti alla nuova disciplina. A tal fine l’IFEL ha reso disponibile uno schema da poter seguire.

Ad ogni modo, laddove manchi un regolamento comunale o nel caso in cui l’ente non abbia provveduto ad adeguare il proprio regolamento comunale, troveranno, comunque applicazione le disposizioni generali in materia prevista dal legislatore nazionale. Riguardo l’aspetto procedurale, il contribuente presenta l’istanza al comune competente prima che ponga in essere il proprio comportamento ed il comune, a sua volta è chiamato a rispondere nel termine di 90 giorni (se il comune chiede l’integrazione o la regolarizzazione dell’istanza, il predetto termine inizia a decorrere dal momento in cui l’istanza è regolarizzata). Nel caso in cui ci sia inerzia dell’ente, vale la regola del silenzio – assenso. La risposta ha efficacia esclusivamente nei confronti dell’istante e, qualora, il comune dopo la risposta, dovesse provvedere a rettificarla, tale rettifica troverà efficacia solo per i comportamenti futuri dell’istante (non sono sanzionabili i comportamenti nel frattempo già assunti).

Redazione e presentazione

L’istanza deve essere redatta in carta libera esente da bollo e consegnata con le seguenti modalità:

 A mano (Ufficio protocollo comune);

Plico raccomandato AR;

PEC.

Dati da indicare

Dati identificativi del contribuente e l’indicazione del domicilio e dei recapiti anche telematici dell’istante o dell’eventuale domiciliatario presso il quale devono essere effettuate le comunicazioni del Comune e deve essere comunicata la risposta

La circostanziata e specifica descrizione del caso concreto e personale sul quale sussistono obiettive condizioni di incertezza della norma o della corretta qualificazione di una fattispecie impositiva

Le specifiche disposizioni di cui si richiede l’interpretazione L’esposizione, in modo chiaro ed univoco, della soluzione proposta

La sottoscrizione dell’istante o del suo legale rappresentante

Risposta del Comune

Entro 90 giorni dal ricevimento dell’istanza d’interpello, il comune deve fornire all’istante, la dovuta risposta (scritta e motivata). La risposta può essere data secondo una delle seguenti modalità

:  raccomandata postale AR;

   PEC.

Se i 90 giorni passano senza che l’istante abbia ricevuto alcuna risposta, vale la regola del silenzio-assenso e, quindi, si intende che il comune concordi con l’interpretazione o il comportamento prospettato dal richiedente

Giorgio Lecis

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