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Istruzione e formazione professionale, la Regione presenta la sua offerta

L’obiettivo specifico è contrastare la dispersione scolastica, la strategia è l’istruzione e la formazione professionale finalizzate a ridurre le distanze col mondo del lavoro.

Questi temi sono stati al centro della conferenza stampa odierna in cui il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessora del Lavoro, Virginia Mura, l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena e il capo di Gabinetto Enrico Murgia hanno presentato le iniziative della Giunta regionale

L’intervento che presentiamo oggi e che vale 13 milioni fa parte delle azioni che portiamo avanti per i giovani e completa l’importante investimento che abbiamo fatto con Iscol@”, ha detto il presidente Pigliaru. “Se da una parte lavoriamo per evitare che le nostre ragazze e i nostri ragazzi abbandonino la scuola, dall’altra mettiamo tutto l’impegno per recuperare quelli che hanno lasciato gli studi, dando loro un’altra possibilità di scelta con percorsi formativi in grado di aprire prospettive di occupazione concrete. Come dimostra l’esempio di paesi come la Germania, il dialogo stretto tra scuola, enti di formazione e imprese è un grande alleato nella battaglia contro la disoccupazione. La formazione professionalizzante, concepita all’interno di questo sistema complesso, non è quindi in concorrenza con l’istruzione – ha concluso Francesco Pigliaru –, ma contribuisce a fornire risposte offrendo l’opportunità di acquisire competenze specifiche, al passo con i tempi, e che rendono più probabile trovare un lavoro nel mercato di oggi”.
“All’atto del suo insediamento”, ha spiegato l’assessora Mura, “la Giunta è partita da zero nella definizione dei percorsi di istruzione e di formazione professionale e per porre rimedio ad un vuoto di disciplina pressoché totale ha utilizzato risorse proprie. I primi percorsi, triennali, sono stati inaugurati in Sardegna nell’attuale programmazione del Fondo Sociale Europeo 2014 – 2020. “È nostro intendimento”, ha proseguito Mura, “dare alle ragazze e ai ragazzi (ed alle loro famiglie), che devono decidere come proseguire gli studi dopo il primo ciclo scolastico, un’ulteriore possibilità di scelta valida quanto quella offerta dal sistema di istruzione superiore. Formazione e istruzione devono avere pari dignità, i due comparti possono lavorare in sinergia e deve essere assicurata la possibilità per gli studenti – allievi di transitare da un sistema all’altro. Vogliamo garantire un’offerta qualificata nell’intero territorio regionale attraverso un sistema unitario di offerta formativa assicurata dalle agenzie di formazione professionale e dagli istituti professionali, in coerenza con i fabbisogni del territorio”.
“Con questa delibera”, ha sottolineato l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, rappresentato in conferenza stampa dal capo Gabinetto Enrico Murgia, “garantiamo l’esercizio del diritto allo studio e assicuriamo una nuova e più ampia offerta formativa per gli studenti, che servirà a contrastare la dispersione scolastica. Siamo inoltre convinti di dare così pari dignità alla formazione professionale, rispetto all’intero sistema della filiera dell’istruzione”. 

Sono previste azioni di sistema e una campagna di comunicazione per favorire la scelta consapevole di studentesse e studenti che hanno terminato il primo ciclo di istruzione tra uno dei diversi percorsi formativi disponibili: diplomi quinquennali, percorsi per il diploma professionale quadriennale di Tecnico e per la qualifica professionale triennale di Operatore. Per l’anno scolastico al via si sperimenterà un sistema che consente a chi ha già la qualifica triennale di Operatore di acquisire il diploma quadriennale di Tecnico. 

La delibera dispone, inoltre, l’avvio dei percorsi presso gli istituti scolastici e presso le agenzie formative con calendari didattici allineati. A partire dall’anno scolastico 2019/2020 si potrà accedere ad un Sistema unico di acquisizione delle iscrizioni, disponibile sul SIL Sardegna e gestito dall’Assessorato del lavoro.
L’offerta formativa reale sul territorio sarà dunque definita sulla base delle preferenze manifestate attraverso le preiscrizioni.

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