Si è conclusa con un grande successo di critica e di pubblico la seconda edizione del progetto “Ìsula, viaggio esperienziale nelle meraviglie della Sardegna. Le nostre radici”, che ha coinvolto alcuni dei più piccoli e suggestivi borghi della Regione.
Il progetto è stato realizzato dall’associazione di volontariato Amici di Sardegna, presieduta da Roberto Copparoni, e ha coinvolto nove comuni dall’8 al 30 dicembre: Gonnosfanadiga (8 dicembre), Masullas (10), Pau (11), Siddi (17), Lunamatrona (18), Gadoni (23), Pompu (27), Genoni (29), Ortacesus (30).
Radici viste come monumenti, tradizioni e luoghi da valorizzare per riuscire a dare un futuro migliore ai piccoli centri dell’interno della Sardegna e aiutarli a combattere lo spopolamento.
Le nuove tendenze del turismo internazionale infatti ci parlano di un turista che vuole essere parte attiva del processo di scoperta e conoscenza del territorio che visita. Una “full immersion” nel territorio da praticare con tutti i propri sensi, al fine di vivere esperienze ed emozioni uniche e indimenticabili. Esperienze che lasciano un buon ricordo nel visitatore e vengono condivise online sui social e, tramite il passaparola, con amici e parenti. E’ il turismo esperienziale, il turismo slow, il turismo sostenibile, quello che davvero permette di conoscere un territorio, la popolazione che lo abita e lo spirito che lo permea.
E con questi obiettivi e con queste buone pratiche è stata organizzata l’edizione 2022 di Ìsula, che ha interessato ben 9 comuni in poco più di 20 giorni, dall’ 8 al 30 dicembre 2022.
Il tutto è partito l’8 dicembre da Gonnosfanadiga, con il quale è cominciato il percorso di conoscenza dell’antica arte della panificazione, grazie al panificio Porta 1918 che ha ospitato l’evento proprio durante la manifestazione “Panifici Aperti”. Stupefatti di fronte alla bellezza della maestosa tomba dei giganti di San Cosimo.
La tappa successiva, quella del 10 dicembre a Masullas, è stata ostacolata dal forte maltempo, che ha costretto l’organizzazione a rimodulare la giornata alla scoperta delle caratteristiche del territorio anche grazie al GeoMuseo Monte Arci, ospitato presso l’ex Convento dei Cappuccini, un edificio splendidamente tenuto.
Il giorno successivo, l’11 dicembre 2022, siamo stati a Pau, un borgo che per molti non ha bisogno di presentazioni. Qui si trova il Museo dell’Ossidiana con la possibilità di visitare il sentiero dedicato a questa antica, tagliente e nerissima roccia vulcanica. Pau ha una lunga tradizione legata al turismo esperienziale con laboratori ben organizzati.
La tappa successiva è stata il 17 dicembre a Siddi, una giornata particolare, abbastanza fresca e uggiosa, ma al riparo di una pinnetta, con il fuoco acceso e il racconto di riti e leggende passate di questo luogo magico. Dopo aver visitato una delle tombe dei giganti più imponenti e meglio conservate della Sardegna, quella di Sa Domu ’e s’Orcu, la giornata è proseguita tra laboratori e tradizioni.
Il 18 dicembre il progetto Ìsula è stato ospite di Lunamatrona e del suo territorio e, se in molti probabilmente conoscevano già la tomba dei giganti “Su Cuaddu ‘e Nixias”, la bellezza della chiesa del paese è stata una vera scoperta. Nel pomeriggio si sono incontrati gli artigiani locali che hanno presentato i loro prodotti in una bellissima cornice di suoni, profumi e colori.
Il 23 dicembre è stata la volta di Gadoni in giornata una particolarmente suggestiva dalla fitta nebbia e dalle nuvole basse che hanno avvolto e scortato il gruppo salendo verso la Barbagia. È stata una giornata molto intensa, all’insegna dell’accoglienza e delle tradizioni locali, legate anche alla produzione del famoso tappeto locale chiamato “Burra”. Da non perdere la visita alla miniera di Funtana Raminosa, che fu utilizzata sin dal tempo dei nuragici. Sotto Natale poi, imperdibile l’incredibile presepe esposto sul retro della chiesa parrocchiale.
È stata coinvolgente anche la tappa successiva, il 27 dicembre a Pompu, piccolo borgo dell’Alta Marmilla che ha la nomea di luogo assai lontano, quando in realtà oggi si raggiunge molto facilmente. Giornata dedicata al pane, ai complessi nuragici e alla tradizione, inclusa quella corale, così importante e sentita in Sardegna. Da non perdere il piccolo ma ben allestito museo del pane, con un percorso all’insegna della multimedialità.
Il 29 dicembre è stato Genoni ad accogliere i partecipanti, piccolo borgo alle falde della giara, nel quale hanno visitato diverse strutture museali. Da non perdere il museo del cavallino della giara. A Genoni sono stati mostrati antichi mestieri e tradizioni, tra laboratori e splendidi set fotografici. Bellissima e particolarmente evocativa è stata la figura della ragazza a cavallo, vestita in abito tradizionale sardo. Molto bello e ben curato è anche il Parco, uno dei pochi Musei in Sardegna con una sezione archeologica, paleontologica.
L’ultima giornata di questa imperdibile avventura è stata il 30 dicembre ad Ortacesus, nel cuore della Trexenta, granaio dell’antica Roma. Qui protagonista assoluto è stato il grano, del quale è stato appreso l’intero ciclo produttivo, dalla semina alla cottura del pane in forno a legno. Ampio spazio è stato dato anche alle launeddas e ai siti archeologici del territorio, che in molti non conoscevano e che sono stati una vera sorpresa.
Ogni appuntamento è stato costellato di aperitivi, degustazioni di prodotti tipici, pranzi su prenotazione. Numerosi e davvero vivaci e coinvolgenti i laboratori tradizionali che hanno impegnato i partecipanti ad ogni appuntamento tra lievito madre, pane, pasta fresca, tessitura al telaio, erbe, oli essenziali, giochi e avventure nel bosco e tanto altro ancora. Momenti poetici e legati alla musica etnica, figuranti in abito nuragico hanno contribuito a rendere ancora più coinvolgente questa esperienza. A conclusione di ogni serata si è tenuto un incontro pubblico, una tavola rotonda sul tema: Le nostre radici, il nostro futuro, nel quale si è discusso di quali siano e del come si possano promuovere al meglio le radici di ogni borgo, in maniera tale da individuare in modo condiviso nuovi percorsi di sviluppo socio-economico del territorio.
“È stato uno sforzo organizzativo non da poco, che ci ha permesso non solo di scoprire luoghi e persone straordinarie. Per questo vogliamo ringraziare i nostri partner locali che sono stati imprescindibili nell’organizzazione di questa manifestazione, la Regione Sardegna che, attraverso l’Assessorato del Turismo, con grande sensibilità ci ha finanziato e, soprattutto, le tante persone che sono state nostre ospiti. È stato bello avervi con noi e vi aspettiamo anche nei prossimi anni.
Nell’occasione, sono stati gettati anche i semi per le prossime due edizioni del progetto, previste per le annualità 2023 e 2024. Sempre in bassa stagione”, queste le parole di Roberto Copparoni, presidente dell’associazione di volontariato Amici di Sardegna.
L’evento è stato finanziato con la Legge Regionale 21 aprile 1955 n. 7 “Provvedimenti per manifestazioni, propaganda e opere turistiche”, Art. 1, comma 1 lett. c). D.G.R. n. 20/53 del 30/06/2022. Annualità: 2022 / 2023 / 2024. Cartellone delle manifestazioni del turismo esperienziale.
Partner del progetto:
AVPC di Gadoni, Coop. Villa Silli Siddi, Associazione Coriccheddos Lunamatrona, Associazione Panificatori Gonnosfanadiga, Coop. Giunone Genoni, Pro Loco di Pompu, Associazione Menabò Pau, Cooperativa Su Corongiu di Ortacesus, Associazione TDM 2000, Gruppo culturale Alessandra Sorcinelli, Associazione Fadeus Festa Masullas, Coop. Il Chiostro Masullas, Associazione Antichi abitanti di Tzur, Agenzia di viaggi Sintur Sinergie Turistiche, Alpi Agency, A.Se.Con., Mediacom Design, Gruppo folk Campidano APS, Consulta Ambiente Sardegna, Ente Pro Loco Sardegna, Vincenzo Satta, Simone Cirina, Daniele Puddu, Nicola Dessì, Massimiliano Deidda, Alessandra Sorcinelli.