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Juve-Napoli non si gioca: Asl conferma no Torino, Napoli prepara guerra legale

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Allo Juventus Stadium ci sono la Juventus e la squadra arbitrale, non il Napoli: la squadra partenopea, infatti, non è partita dal capoluogo campano, mentre per la Lega non c'erano le condizioni per rinviare la partita, 04 ottobre 2020. Fino a questo momento, però, nessun bianconero è ancora sceso in campo, Ronaldo e compagni aspettano nel tunnel degli spogliatoi. Ora si aspetteranno i 45 minuti da regolamento prima che l'arbitro Doveri decreti il triplice fischio finale per mancanza della squadra avversaria. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Juve-Napoli non si gioca. La squadra di Gattuso ha dato seguito allo stop imposto dalla Asl partenopea dopo i due positivi (Zielinski ed Elmas), niente trasferta a Torino quindi, aprendo però un fronte di battaglia con la Lega calcio e uno scontro più ampio che adesso mette in campo tutti gli attori. Governo compreso. E il punto sulla querelle relativa alle competenze – chi deve decidere cosa – lo ha messo dopo l’ennesima giornata convulsa il Comitato tecnico scientifico: “Il Cts richiama gli obblighi di legge sanciti per il contenimento del contagio dal virus e ribadisce la responsabilità dell’Asl competente e, per quanto di competenza, del medico sociale per i calciatori e del medico competente per gli altri lavoratori”. 

Andrea Agnelli, presidente della Juventus, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per parlare del caos che si è scatenato in seguito alla partita con il Napoli, che alla fine non si è svolta regolarmente.

Sulla situazione“Abbiamo dei protocolli chiari per queste situazioni. Noi vogliamo fare chiarezza riguardo ad una o più positività nel gruppo squadra. C’è un protocollo pubblicato dalla Lega, si deve andare in isolamento fiduciario presto una struttura che viene concordata con l’Asl presso una struttura ben definitiva. Ciò ci permette di continuare ad allenarci e di giocare anche le partite. C’è molta chiarezza, c’è un lavoro importante svolto dalla federazione e noi abbiamo fatto questo. Vista la positività di due membri dello staff, ci siamo isolati, messi in bolla e siamo venuti qui”.

Sulla questione governo-sistema calcio – “Non è una questione di governo o sistema calcio, il protocollo è stato studiato da tutti e rimanda ad una circolare del ministero della sanità. L’importante è sempre avere lo spirito giusto, voler giocare. La priorità è la tutela della salute pubblica, il protocollo ci permette di continuare a lavorare senza mettere nessuno in difficoltà”.

Sul dialogo con De Laurentiis“Mi ha chiesto di rinviare la partita mandandomi un messaggio. Io gli ho risposto che la Juventus rispetta i regolamenti come sempre ed è per questo motivo che noi saremmo stati in grado di giocare questa sera. C’è un protocollo e va rispettato”.

Sul protocollo“Se sarà perfezionato ci atterremo alle nuove norme, se ci sarà un altro protocollo lo rispetteremo. E’ impossibile avere l’intera industria del calcio immune al Coronavirus. Io mi rimetto agli enti che devono decidere in questi casi, non dipende da me. Bisognerà saper gestire i casi di positività, che non saranno eclatanti vista la frequenza dei controlli che ci sono, praticamente ogni 3/4 giorni. Abbiamo circa 3 tamponi alla settimana, qualcosa emerge, molti sono asintomatici. I casi risultati nel nostro settore sono tutti asintomatici.

Se la cosa fosse successa a parti invertite? Non credo sarebbe accaduta. Se io non seguo il protocollo la Asl interviene. La Asl dipende dal ministero della Sanità, il cortocircuito è interno non esterno. Sulla vittoria 3-0 a tavolino? Io preferisco vincere sempre sul campo“.

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