Karel Music Expo, XVIII edizione. Dal 5 al 7 settembre torna il festival di musica e cultura resistente

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Conto alla rovescia, a Cagliari, per l’appuntamento con il Karel Music Expo, il festival di musica e cultura resistente ideato e organizzato dalla cooperativa Vox Day con la direzione artistica di Davide Catinari, in programma da giovedì 5 a sabato 7 settembre nei consueti spazi del Lazzaretto, il centro polifunzionale d’arte e cultura nel quartiere Sant’Elia.
 Giunto alla sua diciottesima edizione, il festival si presenta quest’anno sotto il titolo “Movimenti” e con un programma ricco e assortito, con la musica a fare sempre da elemento catalizzatore: nel cast spiccano i nomi di Cristina Donà e Saverio LanzaI Hate My Village e dei norvegesi Motorpsycho accanto a quelli di Giulia LeoneLilies On Mars & Stefano GuzzettiWhiteFangMassimiliano LaroccaPink HausJoshburgerTraum. E poi ancora musica negli aftershow curati da Alessandro MuroniValentino MurruOccasional Travelmate (Mike Marchesan) e Gianluca Galletti.
 A completare il cartellone del festival, uno spazio dedicato alle arti visive, iniziative volte a valorizzare il territorio, a promuovere la sostenibilità ambientale e la cultura dell’incontro, come le degustazioni di piatti etnici. Il diciottesimo Karel Music Expo vedrà la luce giovedì 5 settembre tra acqua, cielo e natura, con un evento speciale alle prime luci del giorno in una cornice naturalistica di straordinaria bellezza: il promontorio della Sella del Diavolo, dove i suoni dei didjeridoo di Ivano Nayeli e Patrizio Delkama, maestri artigiani e del suono ancestrale che celebrano la potenza e la guarigione dalla terra e dall’aria, saluteranno l’alba del festival. La partecipazione all’evento, coordinato da Trip Sardegna, è libera e gratuita: prenotazioni su eventbrite.it, punto di incontro alle 6.30 nel parcheggio di fronte alla spiaggia di Calamosca. Ai partecipanti è consigliato di portare con sé un telo e una scorta d’acqua.
 In serata, si inaugura alle 20 il palco allestito al Lazzaretto, anche quest’anno “casa” del festival: a calcare per prima la scena sarà la cagliaritana Giulia Leone; classe 2001, con una preparazione a base di studi di pianoforte e di canto, nel suo giovane curriculum spiccano la finale al Poetto Fest Contest nel 2023 e la vittoria, lo stesso anno, di tre dei cinque premi in palio al Muvi Music Contest.
La Sardegna ha dato i natali anche a WhiteFang, al centro dei riflettori nel set successivo: progetto nato dall’ispirazione del musicista sardo Luca Cadeddu Palmas che trae le sue radici dall’atmosfera bohémien di Galway, in Irlanda, WhiteFang fonde le sonorità del post-rock con l’eclettismo del “world folk”, dando vita a un viaggio sonoro che alterna momenti di tranquilla riflessione a esplosioni dinamiche. Si intitola “Into the Woods” il suo album d’esordio del 2021, seguito quest’anno dall’EP “Prenda”, mentre è prevista per il prossimo ottobre una nuova uscita discografica.
Terzo protagonista della serata inaugurale, Massimiliano Larocca approderà al Karel Music Expo sull’onda lunga del suo ultimo album, licenziato lo scorso autunno con la prestigiosa firma di Hugo Race sulla produzione: in “Dàimon” (questo il titolo) il cantautore fiorentino, sulle scene musicali da metà anni Novanta, racconta in dieci canzoni intime che attingono al dark blues, alla musica da film e alla canzone d’autore, un viaggio al termine della “notte dell’anima”, un cammino personale che diventa cammino collettivo. Ad affiancare Massimiliano Larocca (voce e chitarra), sul palco del Karel Music Expo, la cantautrice napoletana Federica Ottombrino (voce e melodica).
Chiusura della prima serie di esibizioni con gli attesissimi Cristina Donà e Saverio Lanza con il loro “Spiriti Guida”: uno spettacolo che si annuncia variegato, accostando il repertorio della cantautrice milanese, una delle voci più originali della scena musicale italiana, all’opera degli artisti che hanno nutrito l’anima e influenzato il percorso dei due. Le canzoni di Cristina Donà, spesso scritte a quattro mani con Saverio Lanza, si intrecceranno con i brani dei loro “spiriti guida”, da Battisti ai Bee Gees, da Monteverdi ai Beatles, passando per Sinead O’Connor, Francesco De Gregori, Bjork, David Bowie, tra i tanti: mondi diversissimi tra loro intrecciati al filo rosso delle canzoni di Cristina Donà e Saverio Lanza in uno spettacolo vitale, curioso, poetico e profondo.
Calato il sipario sul palco, la musica proseguirà nell’aftershow, appuntamento post-concerto con le selezioni proposte da un ospite ogni sera diverso: il primo è Alessandro Muroni, musicista, compositore, direttore artistico del gruppo Charme de Caroline, attivo anche in ambito teatrale, dove ha scritto musiche e canzoni per diversi spettacoli. La seconda serata, venerdì 6 settembre, si aprirà con le sonorità alternative di Pink Haus, tra synth, delay e riverberi, voci super effettate, canzoni che passano da riff quasi brit rock a paesaggi industrial. Attivo dal 2011, il musicista sardo, che si presenta in scena mascherato, ha registrato nel 2018 il suo primo Ep, seguito nel 2020 dall’album “Arpeggios” e lo scorso settembre da “Surrender“.
Un muro di suono scolpito da chitarre fuzz e bassi pulsanti, dove l’astratto e il definito si fondono tra armonie sinuose, voci eteree ed elettronica: si presenta così il secondo set, che vedrà sul palco del Lazzaretto il duo Lilies On Mars con il compositore, produttore e sound designer cagliaritano Stefano Guzzetti; un incontro in musica che ha portato alla registrazione di un album di prossima uscita. Formato dalle musiciste e compositrici sarde Lisa Masia e Marina Cristofalo, Lilies On Mars conta cinque album all’attivo, tour in Europa e Stati Uniti e numerose collaborazioni, tra cui quelle con Franco Battiato e, più di recente, con il griot maliano Baba Sissoko. Autore di colonne sonore per il cinema, e non solo (ha lavorato, tra gli altri, per Dolce & Gabbana e l’editrice Einaudi per i trailer di diversi libri), nel corso degli anni Stefano Guzzetti ha ottenuto oltre 32 milioni di play su tutte le piattaforme di streaming e fatto tournée negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. La sua vasta discografia spazia da album in piano solo ad altri per ensemble; nella compilation “Fleurs” spicca la partecipazione della cantante Lisa Gerrard dei Dead Can Dance.
Ancora elettronica, nell’ultimo live della serata, in questo caso in un abbraccio con le sonorità del desert blues, del rock e dei ritmi sincopati delle percussioni africane: è la musica degli I Hate My Village, una delle formazioni più originali e interessanti emerse negli ultimi anni dalla scena nazionale, nata nel 2018 dall’incontro tra il batterista Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours) e il chitarrista Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion e tanti altri gruppi), a cui si sono poi aggiunti al basso il produttore Marco Fasolo (Jennifer Gentle), e il cantante Alberto Ferrari (Verdena). È dello scorso maggio il loro secondo disco, “Nevermind The Tempo”, uscito per la Locomotiv records, che fa seguito all’acclamatissimo album d’esordio “I Hate my Village”, del 2019. Dopo il concerto, aftershow con le selezioni musicali di Valentino Murru e di Occasional Travelmate (Mike Marchesan); batterista e membro fondatore della band cagliaritana Antennah, il primo è di recente artefice di un nuovo progetto di matrice elettronica, pop, ambient, dance e techno: Black Solanas. Un passato da DJ radiofonico, animatore della clubnight Excuse Me, il secondo seleziona elettronica anaffettiva e remix emozionali nei vari angoli del globo che ha il privilegio di visitare, Londra, Parigi, Madrid, Hong Kong, Tokyo, Shanghai e New York, dove Occasional Travelmate ha avuto di recente l’opportunità di selezionare i brani per l’apertura della mostra di Keith Haring alla Guy Hepner Gallery. L’ultima serata del diciottesimo Karel Music Expo, sabato 7, si aprirà nel segno dell’alternative-rock di Joshburger, al secolo Joshua Alessandro Terranova, talentuoso polistrumentista sardo-britannico, classe 2001, che unisce stoner, prog e sperimentalismi, tra chitarre distorte, musica elettronica, temi ricorrenti e ritmi imprevedibili. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo album, “Mosaic”, seguito l’anno scorso da “Observer Paradox”, mentre è in lavorazione una nuova uscita. Personaggio poliedrico, Joshburger porta il mondo del rock su un altro pianeta: le sue performance, la costruzione del suo mondo e la ricerca musicale lo contraddistinguono e lo rendono immediatamente riconoscibile.
A seguire, atmosfere oniriche, decisamente stoner, con digressioni prog ed elettroniche, nella proposta dei Traum, formazione che riunisce quattro nomi noti della scena rock-alternative nazionale, mossi dall’esigenza di mettere in musica la loro interpretazione dell’esistenza: alle chitarre Luca Ciffo (Fuzz Orchestra) e Lorenzo Stecconi (Lento), con Luca T. Mai (Zu) al synth e al sax, e Paolo Mongardi (Fuzz Orchestra, Zeus!) alla batteria e alle percussioni. I Traum, in tedesco “sogno”, creano e modellano la loro musica partendo dalla dimensione onirica, come dichiara già dal titolo il loro primo album omonimo, uscito lo scorso marzo per Subsound Records, frutto di un lavoro che parte da una residenza artistica iniziata nel 2022.
Poi, gran finale per il diciottesimo KME con uno dei nomi più attesi: i norvegesi Motorpsycho, un’autorità assoluta del louder psych-rock nord-europeo, maestri del cut up musicale e fonte d’ispirazione per un’intera generazione di band, col loro sound potente e vorticoso, in cui si incrociano generi come stoner, heavy rock, psichedelia, prog, folk. Bent Sæther (voce, basso, chitarre, tastiere, batteria) e Hans Magnus “Snah” Ryan (chitarra, voce, tastiere, mandolino, violino) costituiscono il nucleo della formazione (che in origine comprendeva anche il batterista Kjell Runar Jenssen) fondata nel 1989 a Trondheim, e che ha debuttato su disco nel 1991 con “Lobotomizer”, inaugurando una lunga collana di incisioni: “Yay!”, pubblicato l’anno scorso, è il titolo più recente; un album che segna un ritorno verso atmosfere sonore più rilassate, ispirate alla scena folk inglese degli anni Sessanta, e che lascia da parte i granitici riff di matrice scandinava.
 Spenti i riflettori sul palco centrale, l’ultimo aftershow ruoterà intorno alle scelte musicali di Gianluca Galletti, chitarrista cagliaritano in attività dalla seconda metà degli anni ottanta con gli Alcove e coi Frogs, nonché con Joe Perrino nei primi Rolling Gangsters e con Daniele Tarchiani dei fiorentini Anhima (ex Dharma). L’incontro tra diverse forme di cultura è da sempre una cifra distintiva del Karel Music Expo: ancora una volta, ci sarà dunque spazio anche per le arti visive, con due mostre allestite al Lazzaretto che potranno essere visitate gratuitamente dal pubblico del festival. Allestita dalla Cooperativa Sant’Elia 2003, si intitola “Lazzaretto Ieri e Oggi” l’esposizione permanente che racconta la storia del monumento e la memoria del luogo, coniugando le nuove tecnologie e forme espressive dell’arte, tra video, grafica, pannelli didattici, racconto e graphic novel.
 Curata da Alessandra Menesini, la mostra “Memoriae” è invece una collettiva di opere della Fondazione Bartoli Felter che si ispira al concetto latino di memoriae, affidando agli artisti il ruolo di custodi e trasmissori di memoria di esperienze personali.
 Anche questa edizione del Karel Music Expo promuove la sostenibilità ambientale con diverse iniziative: KME IN BICI premia chi arriva al festival in bicicletta mettendo a disposizione la rastrelliera del Lazzaretto, mentre il pubblico del Karel Music Expo potrà utilizzare gratuitamente le biciclette di LazzaRentBike, progetto nato all’interno del Lazzaretto con l’obiettivo di restituire la periferia al centro della città, creando nuove sinergie tra cultura e natura, e offrendo uno scorcio del golfo di Cagliari che solo dal quartiere di Sant’Elia può essere ammirato.
 KME Eco incentiva invece la riduzione e la differenziazione dei rifiuti con l’utilizzo di posate, stoviglie e bicchieri cento per cento riciclabili, la sistemazione di contenitori per la raccolta differenziata e l’utilizzo di impianti a led a basso consumo per l’alimentazione delle luci dei concerti.
 Immancabile sarà anche lo spazio dedicato alle degustazioni dei prodotti del territorio, con i menù proposti dalla cucina multietnica della Stazione di Transito, un progetto di rigenerazione urbana per il quartiere cagliaritano di San Benedetto, ideato da Carovana SMI. Biglietti e abbonamenti per il festival si possono acquistare in prevendita su Vivaticket: 25 euro è il prezzo per l’ingresso alle serate del 5 e del 6 settembre, 27 euro per sabato 7; 65 euro il costo dell’abbonamento per l’intera rassegna (a tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita). Acquistati al botteghino lo stesso giorno dei concerti, i biglietti costeranno invece 30 euro per il 5 e 6 settembre (ridotti a 24 euro per i possessori di carta giovani Sardegna), e 32 euro per la serata del 7 (26 euro per i possessori di carta giovani Sardegna), mentre il prezzo dell’abbonamento sarà di 80 euro.
Anche quest’anno è possibile acquistare un menù degustazione multietnico a cura di Carovana SMI / Stazione di Transito: selezionando l’opzione “con degustazione” e aggiungendo 15 euro al giorno sul prezzo del biglietto, si potrà scegliere tra il menù classico e il vegetariano.

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