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La furia di Ciaran. Toscana in ginocchio: 7 vittime

Sono proseguite per tutta la notte, in Toscana, le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal maltempo dello scorso 2 e 3 novembre. Approfittando di una tregua sia della pioggia che del vento, la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco. come riporta Rai News, hanno continuato a portare aiuti nelle aree maggiormente devastate dai nubifragi. Fra queste l’area al confine fra le province di Prato e Pistoia, dove si è avuto il maggior numero delle otto vittime fin qui registrate (quattro fra Prato, Montale e Montemurlo) e dove ancora si contano due dispersi. 

Ieri – ma andrà avanti anche nelle prossime ore – è iniziata la conta dei danni anche nelle tante aziende che si trovano nell’area fra Prato e Pistoia e che sono state interessate da allagamenti. Fra i settori più colpiti quello della vivaistica nel pistoiese e quello dei tessuti nel pretese. Sono infine proseguiti nella notte, ma andranno avanti anche nella giornata di oggi, i lavori per il ripristino delle strade che sono state chiuse al traffico a causa di allagamenti e frane.

L’alluvione che ha sconvolto la Toscana settentrionale lascia dietro di sè un paesaggio stravolto da allagamenti, smottamenti e frane, alcune centinaia di sfollati,  soprattutto nell’area di Campi Bisenzio, tra Firenze e Prato, circa 20mila famiglie ancora senza elettricità, a cui si aggiungono ingenti  danni a case e aziende invase da acqua e fango. Per far fronte alla  drammatica situazione il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato  di emergenza. A rendere ancor più pesante il bilancio della peggiore alluvione dell’ultimo mezzo secolo, come l’ha definita il presidente della  Regione, Eugenio Giani, da quando l’Arno stravolse Firenze il 4  novembre 1966, ci sono sette morti e due dispersi. 

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