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“La Matematica dei Greci”, domani lo spettacolo in piazza Santa Caterina

Un affascinante viaggio alla (ri)scoperta delle origini del pensiero scientifico con “La Matematica dei Greci”, un progetto di Sergio Maifredi e Piergiorgio Odifreddi (produzione Teatro Pubblico Ligure) che vede protagonista Piergiorgio Odifreddi, con la regia di Sergio Maifredi, per una singolare e avvincente “lezione” in cartellone giovedì 20 luglio alle 21 in piazza Santa Caterina a Sassari sotto le insegne dell’intensa Estate 2023 firmata CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Sassari, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Riflettori puntati sul noto docente universitario e scrittore, raffinato polemista, autore di saggi e opere divulgative rivolte a un vasto pubblico, tra cui diversi bestsellers come “Il Vangelo secondo la Scienza” e “Il matematico impertinente”, “Perché non possiamo essere cristiani”, “Il dizionario della stupidità” e “La democrazia non esiste”, fino al recentissimo “Lampi di genio”, per un interessante excursus attraverso i secoli, sulle tracce di una vera e propria rivoluzione culturale, con l’affermazione, a fronte del tradizionale metodo induttivo che dal particolare risale all’universale, di un procedimento deduttivo fondato sulla rigorosa dimostrazione dei teoremi, partendo dagli assiomi, che influenzerà tutta la cultura occidentale, riscrivendo le regole per misurare il mondo.

«Come sulla faccia visibile della cultura greca svettano l’“Iliade” e l’“Odissea” di Omero e i “Dialoghi” di Platone, così su quella nascosta si ergono maestose le prime sistemazioni della matematica e della logica occidentali: gli “Elementi” di Euclide e l’“Organon” di Aristotele» – sottolinea Piergiorgio Odifreddi –. «Non sono soggettivi racconti di guerra o di viaggio, né personali opinioni etiche o morali, ma oggettive e impersonali descrizioni di precise scoperte, destinate a rimanere immutabili, e rimaste immutate, nel corso dei secoli».

La Matematica dei Greci” rappresenta una sfida intrigante contro i pregiudizi e i timori che circondano una disciplina considerata spesso ostica, benché vi siano tracce di tentativi di calcolo fin dalla preistoria, precedenti all’elaborazione di un alfabeto o una qualche forma di scrittura, e la capacità di valutare quantità e grandezze sia innata e preziosa: trasformare la scienza dei numeri in uno spettacolo, ripercorrerne l’evoluzione mettendo l’accento anche sugli episodi e sui dettagli curiosi, come le strane leggende che circondano la fine di Ippaso di Metaponto, reo d’aver divulgato l’esistenza dei numeri irrazionali e il principio di incommensurabilità. Una pièce originale che suggerisce una visione non convenzionale e non accademica del sapere logico-matematico, soffermandosi sulla personalità e sulle vicende di coloro che attraverso le loro intuizioni, supportate da un ragionamento, hanno contribuito al progresso e al miglioramento delle condizioni di vita dell’umanità.

«La cultura greca ha una faccia nascosta, come la Luna: è la faccia del razionalismo scientifico di Talete, Pitagora, Euclide, Archimede, Eratostene, Ipparco e Tolomeo» – sostiene Piergiorgio Odifreddi –. «E il loro pensiero costituisce la vera radice della civiltà occidentale, oltre che il fondamento della tecnologia che domina la nostra vita».

Un patrimonio immateriale e di valore inestimabile, tramandato attraverso le generazioni, è racchiuso in opere celeberrime come gli “Elementi” di Euclide, in cui si trovano le basi dell’aritmetica e della geometria e l’“Organon” di Aristotele, che comprende le “Categorie” per una classificazione del reale, la teoria dei sillogismi e le modalità di una dimostrazione, insieme a una riflessione sul criterio della verità e sulla validità degli argomenti, fino alle “Confutazioni Sofistiche”. Se i versi immortali degli antichi poemi riescono ancora a toccare la mente e il cuore, a suscitare emozioni e incantare con il ritmo ora incalzante ora più solenne della metrica, e così le tragedie e le commedie che affrontano temi universali, rielaborando antichi miti o attingendo all’attualità per raccontare il complicato gioco delle passioni e i conflitti interiori, pure nel rigore e nell’eleganza di un’equazione matematica è possibile ravvisare una speciale bellezza, e può diventare perfino avvincente la descrizione dell’ingegno degli uomini del passato, che hanno indagato i segreti della natura e del cosmo.

La Matematica dei Greci” rappresenta un tentativo riuscito di fondere i linguaggi della scena e il sapere logico-matematico, all’interno di una drammaturgia calibrata sul carisma e la capacità di un “narratore” come Piergiorgio Odifreddi di mettere in risalto gli aspetti più coinvolgenti e stimolanti di una storia del pensiero scientifico occidentale che inizia idealmente da Talete di Mileto, filosofo, matematico e astronomo, precursore del metodo sperimentale e prosegue con Pitagora, da cui prende il nome il famoso teorema, fondatore di una vera propria scuola dalle regole esoteriche e con Eratostene di Cirene, cui si deve il “crivello” per individuare i numeri primi, oltre alla misurazione della circonferenza terrestre e alle “Cronografie”. E ancora Ippaso di Metaponto, Archita di Taranto, Ippia di Elide, Ippocrate di Chio, Eudosso di Cnido, per arrivare fino al periodo ellenistico, con Apollonio di Perga, Euclide e Archimede di Siracusa, geniale inventore, matematico e fisico, autore delle formule per calcolare il volume e la superficie della sfera e l’area del cerchio, e poi i matematici e astronomi Ipparco di Nicea e Claudio Tolomeo.

Una pièce teatrale ma anche una piacevole e istruttiva “lezione” di storia della matematica, per una serata sotto le stelle in cui lasciarsi trasportare dal racconto in altre epoche in cui uomini (e donne) di brillante intelligenza e grande cultura scrutavano il cielo e calcolavano il moto degli astri, ragionavano di numeri e di forme geometriche, con rigore scientifico e inesauribile curiosità. Il frutto delle loro ricerche si riflette sul presente, dagli strumenti tecnologici e informatici alle astronavi che viaggiano nello spazio, essi rappresentano un esempio anche e soprattutto per le giovani generazioni, quasi a inverare l’esortazione di Ulisse ai suoi compagni, nella Commedia dantesca: «fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza».  

Piergiorgio Odifreddi (1950) ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica, insegnato logica matematica presso l’Università di Torino e la Cornell University (Usa), e collaborato con La Stampa, Repubblica e Le Scienze. 
Nel 2011 ha vinto il Premio Galileo per la divulgazione scientifica. I suoi libri divulgativi più noti sono Le menzogne di Ulisse (2004) sulla logica, C’è spazio per tutti (2010) sulla geometria, e Il museo dei numeri (2013) sull’aritmetica. 
E’autore di best-seller che hanno diviso i lettori tra ammiratori e detrattori, quali Il Vangelo secondo la Scienza (1999), Il matematico impertinente (2005), Perché non possiamo essere cristiani (2007), Il dizionario della stupidità (2016) e La democrazia non esiste (2018).
Ha discusso per nove anni di fede e ragione con Benedetto XVI, pubblicando con il papa emerito Caro papa teologo, caro matematico ateo (2013) e In cammino alla ricerca della verità (2022). 
I suoi ultimi libri scientifici sono Il Dio della logica (Longanesi, 2018), Il genio delle donne (Rizzoli, 2019), Ritratti dell’infinito (Rizzoli, 2020), Sorella scimmia, fratello verme (Rizzoli, 2021), Pillole matematiche (2022) e Lampi di genio (De Agostini, 2023).

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