Cagliari. Dopo lo sbarco due giorni fa, di 617 migranti al Porto Canale di Cagliari, nuovo arrivo previsto per questa mattina dove approderà intorno alle 8, la nave Dattilo della Guardia costiera nazionale con a bordo 931 migranti soccorsi nei giorni scorsi a largo delle coste libiche Si tratta di 611 uomini, 102 donne, 191 minorenni maschi e 11 femmine, e 11 bambini. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono Nigeria (248), Bangladesh (103), Gambia (115), Senegal (112), ma ci sono anche cittadini della Costa d’Avorio, del Pakistan, della Somalia, del Camerun e del Burkina Faso. A bordo ci sono anche tre cadaveri.
Le strutture di accoglienza sono al collasso. La Prefettura di Cagliari ha già avviato un nuovo bando, ma le buste saranno aperte solo lunedì. Si sta comunque predisponendo l’accoglienza, cercando di arginare l’emergenza per i posti letto visto che le quote destinate all’isola sono state superate e il Ministero le ha ritoccate aggiungendo 1.200 unità.
A questo proposito l’ANCI Sardegna prende posizione e attraverso il sito dell’associazione, il presidente Piersandro Scano fa sapere che: “In Sardegna con lo sbarco dell’altro ieri (617) e quello di domani, è ormai in questione la tenuta del sistema di accoglienza, ma anche del sistema sociale di sicurezza e di ordine pubblico, sia per i migranti, sia per i nostri concittadini.
Non vogliamo sottrarci alle nostre responsabilità e ai doveri di umanità, ma abbiamo il dovere di dire parole chiare. L’Europa ha abbandonato l’Italia. Il Governo italiano, travolto dall’emergenza, viola le quote che esso stesso ha deciso . In Sardegna siamo ben oltre il 2.96% . Permangono i problemi di procedure e risorse, a partire dalla questione minori, che non rendono possibile una vera accoglienza e l’inclusione sociale.
I numeri ufficiali, inoltre, non sono veritieri poiché alle presenze registrate va sommato un universo di migranti economici, che vive in mezzo a noi, con problemi crescenti.
Aumentano a vista d’occhio fenomeni di economia distorta e non degni di un paese civile.
Non si può più attendere passivamente.
Il governo italiano deve cambiare linea.
Dobbiamo salvarli tutti, ma non possiamo tenerli tutti in Italia.
Nelle prossime ore chiederemmo formalmente al Presidente ANCI Fassino e al Presidente Pigliaru, la cui ultima presa di posizione abbiamo apprezzato, di promuovere immediatamente, ciascuno per le sue funzioni, la Conferenza Unificata per indurre il Governo ad adottare una politica diversa, basata sulla cooperazione internazionale e sulla gestione continentale dei rimpatri”.