Nel campo di accoglienza di Griciano, piccola frazione di Accumoli,
i volontari hanno allestito un mini-campo giochi non lontano dalle tende, c’è una ludoteca, ci sono i colori per disegnare, i fumetti, le macchinine e qualche libro. I bambini sono una decina, tutti tra i 3 e i 12 anni, e anche molti adolescenti, in un campo che ospita nella notte oltre 150 persone. Si cerca di riportarli alla quotidianità che hanno perso. L’assistenza dei volontari non è di natura terapeutica, per quella ci sono team specializzati. I bambini disegnano, e nei disegni ci sono gli elicotteri della Croce rossa che salvano una persona, una ragazza che grida aiuto in una casa vicino a un bosco in fiamme, ma anche gli stemmi della Juve o della Roma. A quindici chilometri sulle montagne più alte, a Montegallo, altri bambini si rincorrono gridando. Le famiglie del paese hanno trasformato un vicino camping della comunità montana in un riparo sicuro. I volontari dell’Emilia Romagna, che in quest’area sono oltre 120, hanno piazzato tende accanto ai bungalow, che ospitano soprattutto gli anziani. Nel paese ci sono circa 17 bambini, 10 sono qui. Si conoscono tutti, non hanno capito bene cosa sia successo e pensano di essere in vacanza, non hanno paura, ma quando arriva una scossa si spaventano. L’incubo dei piccoli è che si aprano delle crepe sotto le tende e di venir inghiottiti dalla terra.
Stella ha quattro anni e se le chiedi cosa sia un terremoto lei prende un foglio di carta e con la manina indica: “Eccolo! È questo animale cattivo.La notte scorsa un drago è venuto a trovarmi, ha distrutto tutto. Ora ho tanta paura che torni a prendermi“. Per lei il sisma ha la forma e le sembianze di un drago malefico. Lo ha disegnato nel campo allestito da Save the Children ad Amatrice.
Il disegno, oltre a tutte le iniziative sportive, è una forma di espressione importantissima per i bambini colpiti dal sisma sono le parole non dette dei bambini che fanno più male delle urla, un pugno nello stomaco.