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L’appello delle case editrici sarde al ministro dei Beni e delle Attività culturali

L’AES a Franceschini: “Non dimenticate gli editori indipendenti”, è l’appello delle case editrici sarde al ministro dei Beni e delle Attività culturali in riferimento al “Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali”.

“Le piccole case editrici indipendenti non siano trascurate dai nuovi provvedimenti emanati dal governo attraverso il DL Rilancio”, è il grido d’allarme degli editori sardi, in riferimento alle misure collegate al “Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali”, predisposto nei giorni scorsi a sostegno delle librerie, dell’intera filiera dell’editoria, dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, duramente colpiti dall’emergenza coronavirus.

Dei 210 milioni di euro stanziati in totale, dieci saranno destinati a tax credit per le librerie, mentre altri trenta saranno riservati all’acquisto libri da parte delle biblioteche universitarie, regionali e comunali, e degli istituti culturali.

Ed è proprio a quest’ultimo aspetto che si rivolge l’associazione guidata da Simonetta Castia: «In attesa di conoscere il decreto – spiega la presidente AES – come editori sardi ci raccomandiamo in particolar modo affinché questo secondo punto, che sulla carta si preannuncia virtuoso, costituisca una reale boccata di ossigeno anche per le piccole case editrici indipendenti di tutta Italia, e non dia la stura ad acquisti indistinti e generalizzati che premieranno inevitabilmente le major dell’editoria, lasciando inascoltate le richieste del territorio».

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