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 “L’Assaggiatrice di Hitler”, cinque date sarde per lo spettacolo di Sandro Mabellini

La banalità del male, che s’insinua nella vita quotidiana con “L’Assaggiatrice di Hitler”, uno spettacolo di Sandro Mabellini liberamente tratto da “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino, con Silvia Gallerano (già vincitrice de The Stage Award for Acting Excellence come Best Solo Performer all’Edinburgh Festival Fringe) e Alessia Giangiuliani e con Marlene Fuochi (fisarmonica e voce), con drammaturgia di Gianfranco Pedullà e Rosella Postorino e musiche originali di Francesco Giorgi, light designer Gianni Pollini e sound designer Jacopo Cerolini, scenografia di Giovanna Mastantuoni e costumi di Veronica Di Pietrantonio (produzione Teatro Popolare d’Arte) in tournée nell’Isola sotto le insegne della Stagione di Prosa 2024-2025 organizzata dal CeDAC Sardegna.

Ispirata a una storia vera, da cui la scrittrice Rosella Postorino ha tratto il fortunato romanzo (vincitore del Premio Campiello 2018 e del Prix Jean-Monnet 2019) la pièce narra la singolare avventura di Rosa Sauer, una giovane donna scelta insieme ad altre nove per “testare” i cibi destinati al Führer e preservare da un possibile avvelenamento il capo del Terzo Reich. «Da tempo mi trovavo in posti in cui non volevo stare… continuavo a sopravvivere ogni volta che qualcuno mi veniva portato via» – racconta Rosa Sauer –. «La capacità di adattamento è la maggiore risorsa dell’essere umano, ma più mi adattavo e meno mi sentivo umana».

“L’Assaggiatrice di Hitler” – in cartellone (in prima regionale) martedì 11 febbraio alle 20.30 al Teatro Comunale “Akinu Congia” di Sanluri, poi mercoledì 12 febbraio alle 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari per la rassegna “Il Terzo Occhio”, giovedì 13 febbraio alle 20.30 al Teatro San Giuseppe / Teatro Bocheteatro di Nuoro, venerdì 14 febbraio alle 21 al Cine/Teatro “Olbia” di Olbia e infine sabato 15 febbraio alle 21 al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo – offre uno spaccato della Germania sotto il regime nazista.

Tra le privazioni imposte dalla guerra e le feroci discriminazioni nei confronti degli ebrei, la condizione delle “assaggiatrici” risulta in qualche modo paradossalmente privilegiata, ma tutte le donne, diversissime tra loro per carattere, cultura e estrazione sociale, vivono nella consapevolezza del pericolo celato in ogni pietanza e della prossimità della morte.

Per saperne di più: www.cedacsardegna.it

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