
Roma. “I numeri che riguardano la disoccupazione in Sardegna descrivono un quadro allarmante, che ci colloca tra le regioni più povere d’Europa, non d’Italia, ma addirittura d’Europa. Nonostante ciò – ha sottolineato l’assessora del Lavoro Desirè Manca – quotidianamente mi capita di ricevere imprenditori che non riescono a trovare personale qualificato da inserire nelle proprie aziende. Questo è un problema che caratterizza l’economia della nostra regione e che ne indebolisce lo sviluppo: il divario delle competenze richieste dalle imprese e quelle possedute dalla domanda di lavoro è il tema da cui partire per invertire il paradigma. A tale scopo è nata la misura Filo Sardegna che si propone l’ambizioso obiettivo di formare lavoratori qualificati proprio sulla base delle esigenze delle imprese”.
Questo l’intervento dell’assessora del Lavoro Desiré Manca al convegno “Imprese e scuole in rete per il superamento del mismatch” tenuto a palazzo Montecitorio e organizzato da Expo Training. Un evento in cui l’assessora ha illustrato la misura “Filo Sardegna”.
“Viviamo in un’epoca di trasformazioni globali con la transizione ecologica e digitale che richiede competenze nuove e un sistema formativo capace di anticipare le esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. L’obiettivo di Filo – ha ricordato l’esponente della Giunta – è creare un modello di intervento che permetta alle imprese di rafforzare tempestivamente le competenze delle proprie risorse umane, e al contempo reclutare nuove figure professionali adeguatamente formate per supportare progetti di ampliamento della capacità produttiva, l’insediamento di nuove attività e la realizzazione di nuovi investimenti. Questo progetto – ha concluso – sostiene la sperimentazione di un nuovo modello didattico-organizzativo che si affianca e completa l’offerta formativa “tradizionale” finanziata dalla Regione Sardegna, prevedendo un coinvolgimento diretto delle imprese, delle Associazioni di categoria datoriali regionali e delle Università nel sistema formativo regionale, istituendo così un raccordo organico e continuo tra lavoro e formazione”.
