Cagliari. Importante riconoscimento per Agris Sardegna, l’Agenzia regionale per la ricerca in agricoltura, in prima fila in un progetto internazionale per la valorizzazione delle risorse genetiche di ovini e avicoli nell’area del Mediterraneo in relazione ai cambiamenti climatici in corso. Agris collaborerà con altre istituzioni di diversi Paesi (solo quattro sono italiane) con il lavoro del gruppo di Genetica e Biotecnologia e concentrerà il suo contributo sulla specie ovina.
Il focus del progetto – inserito nel programma “Prima” orientato a promuovere ricerche in collaborazione tra Paesi del nord e del sud del Mediterraneo e coordinato dal professor Paolo Ajmone Marsan del Dipartimento Diana dell’Università Cattolica di Piacenza – è su Italia, Francia e tre Paesi del Nord Africa (Tunisia, Algeria e Marocco). I ricercatori di Agris, che avranno un ruolo attivo in tutti i pacchetti di lavoro del progetto, dovranno studiare le capacità genetiche di adattamento delle razze del Mediterraneo agli stress da caldo. Il protocollo sperimentale verrà realizzato nell’allevamento genomico dell’azienda Agris di Monastir. In un gruppo di pecore delle quali si conosce l’intera sequenza del Dna verranno misurate le risposte produttive e riproduttive agli stress termici anche con l’aiuto di sensori per la misurazione della temperatura corporea che verranno applicati sottocute. L’obiettivo è individuare linee genetiche in grado di adattarsi al riscaldamento che si verificherà nel Mediterraneo nei prossimi decenni.
“Viene riconosciuta e premiata l’alta professionalità dei nostri ricercatori”, sottolinea l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia. “Il gruppo di genetica di Agris è stato coinvolto nel progetto grazie alla lunga esperienza maturata nello studio del genoma ovino attraverso numerosi progetti internazionali finanziati nell’ambito dei precedenti programmi quadro europei e che sono culminati alla fine del 2019 con la pubblicazione di un’importante ricerca che individua le zone del genoma ovino che contengono le varianti importanti per la produzione quantitativa e il contenuto in grasso e proteine del latte”. Recentemente il gruppo di ricerca ha anche individuato la variante genetica che conferisce agli ovini la resistenza alla patologia della Visna Maedi e ha creato in collaborazione con le associazioni di categoria un gruppo di arieti completamente resistenti, già disponibile per gli allevatori che avessero particolari problemi con questa patologia.
“Per la riuscita dell’esperimento – aggiunge l’esponente della Giunta Solinas – grazie anche ad altri progetti europei e al lavoro del commissario di Agris, Francesco Baule, sono state rafforzate le dotazioni dell’azienda con l’acquisto di una bilancia-separatore elettronica in grado di consentire la misurazione frequente delle variazioni di peso e di stato corporeo degli animali. Il programma aggiuntivo dell’Assessorato per il rilancio della competitività della razza ovina sarda ha poi consentito all’associazione allevatori Aars di destinare personale tecnico all’azienda di Monastir”.