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Lavoratori Geoparco, 300 contratti scaduti. Filcams-Cgil Fisascat-Cisl Uiltucs: “Occorre un bando ogni tre anni”

E’ scaduto ieri il contratto dei 300 lavoratori del Geoparco e, nonostante le sollecitazioni che da aprile scorso Filcams-Cgil Fisascat-Cisl Uiltucs hanno inoltrato all’assessorato regionale del Lavoro, nulla è stato fatto per dare continuità al lavoro e alle indispensabili attività svolte per la salvaguardia del patrimonio gestito dall’ente. In queste ore si attende di capire quale iter avrà la delibera di Giunta che dovrebbe essere discussa proprio oggi e quali i tempi degli atti conseguenti che dovrà adottare l’Aspal. I sindacati annunciano sin da ora la convocazione dell’assemblea dei lavoratori nella quale si decideranno le azioni di protesta da intraprendere. E’ evidente che non potranno essere accettati ulteriori ritardi.

La situazione di stallo è stata certificata nella riunione che si è svolta ieri con l’assessorato e Aspal: “Ci hanno detto che non è possibile dare continuità all’appalto”, hanno denunciato i segretari Nella Milazzo (Filcams-Cgil), Giuseppe Atzori (Fisascat-Cisl), Cristiano Ardau (Uiltucs Uil) sottolineando che “ora, anche per i gravissimi ritardi nell’approvazione del Collegato alla Finanziaria, quei lavoratori dovranno affrontare un periodo transitorio di Naspi che comporta, oltre a una condizione di incertezza, una perdita economica a danno di trecento famiglie”. Un copione già visto, perché sono anni che questa situazione si ripresenta senza che il governo regionale, nonostante le promesse, la risolva in via definitiva.

Eppure la soluzione era ed è a portata di mano: “Occorre stabilizzare la situazione con un bando rinnovabile ogni triennio, invece – hanno detto i segretari – per l’ennesima volta non viene riconosciuta l’importanza delle attività svolte, l’amministrazione regionale continua a negare la valorizzazione e il rilancio del Geoparco e a infischiarsene della stabilità di trecento lavoratori.

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