Le sere d’estate, tra musica, immagini e parole, l’iniziativa della Biblioteca Comunale di Milis, sotto l’egida dell’Amministrazione Comunale, che ha avuto inizio nel penultimo giovedì di giugno, ha completato il suo ciclo giovedì 8 agosto, col bellissimo film si Paolo Zucca, L’uomo che comprò la luna.
Quasi trecento persone ad assistervi. “Le sere d’estate” hanno visto il susseguirsi, in dieci appuntamenti, tra i quali la presentazione della campagna di scavi 2019 del nuraghe Cobulas, di presentazioni di libri di Piero Marongiu, Antonio Pinna, Andrea Pala, Luciano Corona, Giuseppe Maisola e Raffaele Cau.
Decine di persone ad ogni appuntamento nella piazza Martiriri, con la splendida cornice del palazzo Boyl. Ma il “botto finale” è avvenuto nel parco del Polo Positivo, struttura sportivo ricreativa, che da qualche mese, grazie ad imprenditori capaci, ha ripreso a funzionare.
Al termine del film, intervistando molti spettatori, costoro hanno affermato con entusiasmo che avevano già visto il film, in un caso ben dieci volte.
Serata molto bella, organizzazione efficiente, anche per il buon menu messo a disposizione, che ha avuto, oltre al regista Paolo Zucca, due ospiti d’eccezione: Gepi Cucciari e Benito Urgu, peraltro uno degli attori del film. L’Amministrazione Comunale ha voluto dare un riconoscimento al cittadino milese Paolo Zucca, con una targa che attesta il successo delle produzioni del regista ed un omaggio floreale alla bravissima attrice macomerese.
Scoppiettante l’avvio, con una scatenatissima Gepi Cucciari ed un riflessivo – in apparenza – Benito Urgu.
Film, seguito con attenzione, molte risate e applausi.
Infine dibattito. Estremamente interessante. Molti spunti dalle domande del pubblico ed interventi del regista e di due attori. Tema centrale la “sardità”. Era rappresentata dall’uomo in perfetto abbigliamento di velluto millerighe, gambali, berrita e doppietta d’ordinanza? O dai giocatori di morra? O dall’istruttore di “sardità”, interpretato da Benito Urgu? O dalla “semidea” che suona le launeddas?
Articolato, vivace, spunto per interventi salaci di Benito Urgu e battute della bravissima Gepi, e spiegazioni di Paolo Zucca, il pubblico ha incalzato, quasi senza respiro, i tre personaggi.
Cos’è la sardità oltre a quanto rappresentato dai diversi attori nel film, tra agli aspetti emersi, le tradizioni, i comportamenti individuali e collettivi, la lingua. Aspetto, quest’ultimo, purtroppo solo accennato, ma che era stato oggetto, la sera precedente, della presentazione del terzo romanzo storico di Nicolò Migheli a Santu Lussurgiu: La grammatica di Febrés. Il libro di Migheli sarà presentato a Milis nel prossimo autunno, in una delle serate culturali che periodicamente si svolgono a palazzo Boyl.
Sergio Vacca