Le terre rare: cosa sono e perché Trump guarda all’Ucraina

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Negli ultimi tempi, il termine “terre rare” è tornato al centro dell’attenzione, soprattutto grazie alle dichiarazioni di Donald Trump, che sembra intenzionato a legare il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina a un accesso privilegiato a queste risorse. Ma cosa sono esattamente le terre rare, e perché il presidente americano insiste tanto su questo punto? Scopriamolo insieme.

Cosa Sono le Terre Rare?

Le terre rare non sono, come potrebbe suggerire il nome, particolarmente difficili da trovare nella crosta terrestre. Si tratta di un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica, tra cui nomi come lantanio, cerio, neodimio e ittrio. Ciò che le rende “rare” non è la loro abbondanza, ma la complessità nel trovarle in concentrazioni sufficienti da poterle estrarre in modo economicamente conveniente. Questi elementi hanno proprietà uniche – magnetiche, ottiche ed elettrochimiche – che li rendono indispensabili per molte tecnologie moderne.

Pensate agli smartphone, ai computer, alle batterie delle auto elettriche, alle turbine eoliche, ai pannelli solari, ma anche a sistemi militari avanzati come radar, missili e droni. Senza le terre rare, gran parte dell’innovazione tecnologica e della transizione energetica semplicemente non sarebbe possibile. Il problema? La loro estrazione e lavorazione sono processi complessi, costosi e spesso inquinanti, e il mercato globale è dominato da un solo giocatore: la Cina, che controlla circa il 70% della produzione mondiale.

L’Ucraina e il Suo Tesoro Nascosto

L’Ucraina entra in questa storia perché il suo sottosuolo è ricco di risorse minerarie, incluse alcune terre rare e altri materiali strategici come litio, titanio e grafite. Prima della guerra iniziata nel 2022, il paese aveva identificato migliaia di depositi minerari, molti dei quali ancora poco sfruttati. Si parla di riserve che potrebbero valere migliaia di miliardi di dollari, concentrate soprattutto nelle regioni orientali, come il Donbass, e in aree centrali come Kirovohrad. Non è un caso che queste risorse abbiano attirato l’interesse non solo degli Stati Uniti, ma anche della Russia, che già controlla parte di questi territori occupati.

Nonostante il potenziale, l’Ucraina non è ancora un produttore di terre rare su larga scala. Mancano le infrastrutture e gli investimenti per trasformare queste riserve in una filiera produttiva attiva, soprattutto in un contesto di guerra che ha devastato il paese. Tuttavia, il solo fatto che tali risorse esistano rappresenta una carta preziosa per Kiev, in un mondo sempre più affamato di materie prime critiche.

Perché Trump Insiste?

Donald Trump ha fatto delle terre rare ucraine un punto centrale della sua strategia nei confronti di Kiev. La sua idea, espressa più volte all’inizio del 2025, è semplice: gli Stati Uniti hanno speso miliardi di dollari per sostenere l’Ucraina contro la Russia, e ora vuole qualcosa in cambio. “Voglio l’equivalente di 500 miliardi di dollari in terre rare”, ha dichiarato in un’intervista, sottolineando che per lui gli aiuti non sono un regalo, ma un investimento da ripagare.

Ci sono almeno tre motivi dietro questa insistenza. Primo, la sicurezza nazionale: gli Stati Uniti dipendono pesantemente dalla Cina per le terre rare, e questa vulnerabilità è vista come un rischio strategico, soprattutto in un’epoca di tensioni commerciali e geopolitiche. Avere un’alternativa come l’Ucraina potrebbe ridurre questa dipendenza e rafforzare la posizione americana contro Pechino.

Secondo, l’economia: controllare l’accesso a queste risorse significherebbe dare un vantaggio competitivo alle aziende tecnologiche e militari statunitensi, in linea con la visione “America First” di Trump. Le terre rare ucraine potrebbero alimentare una nuova corsa all’oro per le imprese a stelle e strisce, creando posti di lavoro e profitti.

Terzo, la politica estera: Trump sembra voler trasformare il sostegno all’Ucraina in una transazione commerciale. Piuttosto che impegnarsi in aiuti militari a fondo perduto o in garanzie di sicurezza a lungo termine, preferisce un approccio pragmatico: “Tu mi dai le tue risorse, io ti aiuto”

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