In Sardegna si è parlato di disabilità un mese fa a Cagliari durante un seminario organizzato dall’associazione ABC Sardegna, durante il quale si è fatta una prima analisi quantitativa e qualitativa sull’applicazione della L.162/98 in Sardegna al fine di misurarne l’impatto sociale.
L’applicazione della Legge 162/98, piani personalizzati di sostegno alle persone con disabilità grave e le loro famiglie, in Sardegna (noto ormai come “modello Sardegna”) ha un’esperienza quindicennale, e oggi conta circa 34 mila progetti, tutti personalizzati e co-progettati tra i destinatari dell’intervento e le loro amministrazioni comunali. L’obiettivo di questo primo studio, realizzato grazie al contributo della Fondazione di Sardegna, è quello di mappare e rendicontare il valore sociale dell’investimento realizzato in Sardegna con i Piani personalizzati ex lege 162/98, in un determinato arco temporale, al fine di misurare l’impatto sociale di quanto realizzato. È stata costruita una piattaforma statistica con tutti i dati e i relativi grafici e mappatura degli stessi su tutto il territorio sardo. Un altro strumento utilizzato è lo SROI (Social return on investment): un approccio e un metodo che permette di valutare il ritorno sociale di un investimento, ossia di misurare e rendicontare il cambiamento prodotto dalle azioni realizzate non soltanto in termini economici, ma in riferimento all’impatto determinato sulle persone, le organizzazioni e le comunità locali coinvolte.
In questi 15 anni di attuazione della L.162/98 in Sardegna sono stati realizzati oltre 268.633 progetti personalizzati e co-progettati con l’utente. Oltre 1 miliardo di euro investiti. Si è partiti nel 2000 con i primi 123 progetti, oggi nel 2016 sono circa 34.000, distribuiti in tutto il territorio. Spesa fuori controllo o investimento? Negli ultimi 6 anni la spesa si aggira sempre intorno ai 117 milioni di euro.
In nessuna altra regione italiana si sostiene lo stesso numero di persone a domicilio con questo investimento. L’Italia con un o stanziamento medio di 430 € pro capite è sotto la media europea, che si aggira intorno ai 538 € pro capite, dietro la Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Scandinavi, Austria, Belgio.Rispetto invece alle Regioni italiane, la Sardegna è la prima sulla presa in carico per utenti (ogni 100 persone) con il 39%, a fronte della media nazionale che è di 6,9%, proprio grazie ai progetti personalizzati. Ancora: le persone in Italia a rischio di segregazione sono 257.009, di cui 205.258 anziani non autosufficienti o con disabilità, 49.159 adulti con disabilità e 2.593 minori con disabilità. Oggi il 60% dei ricoveri in RSA è concentrato in 4 regioni: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.
In Sardegna le persone stimate a rischio di segregazione sono circa 2.000; queste stesse persone sostenute oggi nel proprio domicilio, nel proprio territorio con una spesa di 14.700.000€ all’anno, costerebbero alla comunità se istituzionalizzate costerebbero 58.800.000€ all’anno; solo da questo punto di vista il risparmio accertato per la spesa pubblica è superiore ai 40 mil. di euro annui.