Lockdown a Natale? Il premier italiano Giuseppe Conte non prende nemmeno in considerazione l’ipotesi del virologo Crisanti. «Io non faccio previsioni per Natale, io faccio previsioni in questo momento delle misure più adeguate idonee e sostenibili per prevenire un lockdown ma è chiaro che molto dipenderà dal comportamento» dei cittadini, dice Conte da Capri.
Intervistato dal Corriere della Sera, Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, riferendosi alla possibilità di un Natale sotto lockdown, dice: ”Non faccio il tecnico e non azzardo previsioni. Però spaventare la gente è sbagliato e io sono ottimista”. ”Sono razionale e rigorosa – aggiunge. La scienza suggerisce che con comportamenti attenti da parte dei cittadini e massimo sforzo da parte delle istituzioni possiamo evitare la fase della crescita esponenziale di casi. Non possiamo pretendere sacrifici dagli italiani se poi per andare al lavoro si devono stringere come sardine nei mezzi pubblici e sopportano code interminabili ai drive-in per fare il tampone. L’impegno delle amministrazioni locali deve essere massimo se vogliamo essere credibili agli occhi dei cittadini”.
”Se accetteranno di fare i test diagnostici nei loro studi – prosegue Zampa – i medici di famiglia ci daranno una mano a migliorare l’organizzazione. Il nostro nel complesso è il modello di intervento più efficace messo in piedi in Europa. Abbiamo i numeri migliori. In una democrazia non si può fare di più per contrastare un’epidemia. L’alternativa, inapplicabile, è il modello della Cina dove la popolazione in lockdown veniva controllata da droni ed esercito. Lo strumento vincente è conquistare il consenso dei cittadini. Finora per il Covid- 19 abbiamo investito sette miliardi di risorse”.
Solo poche ore prima il virologo Andrea Crisanti, lasciava aperta la porta all’ipotesi di un nuovo lockdown a Natale. Queste le dichiarazioni del virologo a ‘Lapresse’: “Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose. Si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo“.
A sostegno della sua tesi, l’esperto cita l’esempio della Gran Bretagna, che ha deciso di fare il lockdown durante le vacanze scolastiche.
Ancora Andrea Crisanti, recentemente protagonista di un nuovo scontro con Zaia: “Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus”.
E poi: “Più che misure sui comportamenti occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non non vorrei trovarmi a discutere di 15mila casi al giorno“.