L’UNHCR chiede sostegno a favore di rifugiati e comunità di accoglienza in Etiopia

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L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e i partner chiedono che sia assicurato un sostegno internazionale efficace alle operazioni a favore dei rifugiati in Etiopia mediante un appello per la raccolta di 658 milioni di dollari da destinare, nell’arco del 2020, all’assistenza di oltre 735.000 rifugiati e di più di mezzo milione di etiopi nelle comunità di accoglienza.

Il sostegno e la solidarietà internazionali sono vitali per assicurare il godimento di un’ampia serie di diritti riconosciuti ai rifugiati dall’Etiopia negli ultimi tre anni. Le leggi riviste dal Paese riconoscono ai rifugiati il diritto di lavorare e di accedere ai servizi sociali, agevolandone l’inclusione in seno alle comunità in cui vivono.

Il Piano di risposta per i rifugiati in Etiopia, lanciato ad Addis Abeba stamattina, prevede interventi umanitari ad opera dell’UNHCR e di altri 57 partner umanitari. Esso mira a rispondere alle enormi criticità che interessano salute e nutrizione, istruzione, e alloggi, investendo allo stesso tempo in settori quali servizi igienico-sanitari, energia e mezzi di sostentamento.

A gennaio dell’anno scorso l’Etiopia ha adottato leggi progressiste che consentono ai rifugiati di ottenere permessi di soggiorno per attività lavorativa, accedere all’istruzione primaria e conseguire patenti di guida. Inoltre, riconoscono ai rifugiati il diritto di registrare eventi fondamentali della propria vita, quali la nascita, e di accedere ai servizi finanziari nazionali, quali quelli bancari.

Sono necessarie risorse per ampliare le infrastrutture dei servizi sociali esistenti in settori quali assistenza sanitaria, istruzione, acqua potabile e servizi igienico-sanitari, tutela dell’ambiente, protezione sociale e occupazione nell’ambito della risposta su scala più ampia alla crisi di rifugiati.

L’Etiopia può vantare una lunga tradizione di accoglienza a favore di rifugiati e richiedenti asilo. Attualmente accoglie oltre 735.000 persone di 26 nazionalità, la maggior parte delle quali è originaria di Sud Sudan (329.123), Somalia (191.575), Eritrea (139,281) e Sudan (42.285). Si stima che il numero di rifugiati aumenterà considerevolmente nel corso dell’anno, dato che l’afflusso continua ininterrotto e che l’anno scorso è stato registrato l’arrivo di quasi 100.000 persone.

Il Paese, allo stesso tempo, sta facendo fronte al dramma dei propri cittadini sfollati interni e alle problematiche legate all’insicurezza alimentare che, nel 2020, fa sì che 8,4 milioni di persone necessitino di assistenza umanitaria.

L’UNHCR prende parte agli sforzi umanitari interagenzie volti ad assistere oltre 1,5 milioni di etiopi sfollati a causa di conflitti e crisi climatiche. In seguito all’operazione implementata dal governo su vasta scala l’anno scorso volta a consentire il ritorno alle proprie case dei cittadini sfollati interni, l’UNHCR ha sostenuto gli sforzi miranti a favorire la reintegrazione e la ripresa degli etiopi che hanno subito i traumi dell’esodo forzato, compresi quanti hanno fatto ritorno e i membri delle comunità di accoglienza vulnerabili.

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