Maltempo. Dopo gli 800 ettari nella Valle del Coghinas altri 250 sommesi d’acqua ad Alghero e Olmedo
Anche le campagne di Alghero e Olmedo sono sommerse dall’acqua. Dopo gli 800 ettari, nella Bassa valle del Coghinas, dove sono coperti dall’acqua soprattutto carciofaie (qui le amministrazioni comunali di Valledoria, Viddalba e Santa Maria Coghinas hanno chiesto alla Regione lo stato di calamità naturale), Coldiretti Nord Sardegna da notizia infatti di altri 250 ettari allagati nella città del corallo e questa mattina ha inviato una lettera al sindaco Mario Conoci in cui gli propongono di inoltrare alla Regione la richiesta dello stato di calamità naturale.
I più penalizzati sono i prodotti di stagione da campo ma anche alcuni vigneti cominciano a soffrire. Da giorni le colture sono sotto acqua e molte non saranno raccolte perché da buttare.
Le zone più colpite sono Guardia Grande, Sa Segada, Santa Maria La palma e Maristella, dove si trovano campi coltivati (cavolfiori, cavolo rosso, patate, finocchi, carciofi, fave, grano ed erbai). Compromessi anche diversi campi di fragole. In pericolo anche alcuni vigneti che possono subire dei danni a seguito degli allagamenti per asfissia radicale.
“Le precipitazioni straordinarie di questi giorni che si aggiungono ad altre ondate di piogge straordinarie e a mesi di piogge – afferma il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti – stanno mettendo in ginocchio centinaia di agricoltori. I campi saturi di acqua sono da giorni allagati e stanno mettendo in pericolo diverse colture”.
Oltre il danno la beffa perché molti agricoltori vista la lentezza nel rimborso delle assicurazione non riescono a sostenerne le spese e hanno dovuto rinunciare a questo importante paracadute.
“Le assicurazioni agricole hanno dei costi molto alti che si riesce a sostenere grazie ai rimborsi di oltre il 50% delle somme da parte di Agea – afferma il componente del consiglio del Consorzio di difesa di Sassari Antonello Deiana –. Purtroppo questo strumento molto utile si è inceppato nel momento in cui i rimborsi arrivano in forte ritardo anche oltre le due e tre annualità. In molti hanno e stanno rinunciando all’assicurazione in quanto è impossibile anticipare più annualità. Alcuni hanno ricorso anche ai prestiti bancari e si sono ritrovati in serie difficoltà a causa di questi ritardi”.
“In questo modo si toglie alle aziende uno strumento fondamentale che spesso riesce a tutelarle – soprattutto in un momento come questo in cui i cambiamenti climatici le stanno esponendo a perdite ingentissime in quasi tutte le annate – spiega il presidente di Coldiretti Nord Sardegna Battista Cualbu -. Con la mancanza di certezze nei tempi di rimborso e con gli impegni presi le aziende agricole si sono ritrovate con debiti elevati e da paracadute queste assicurazioni si sono trasformate in ghigliottina. Dall’altra creano un corto circuito in cui da una parte si è costretti a rinunciare all’assicurazione ma dall’altra ci si espone alle bizze del tempo. È fondamentale avere tempi certi per ripristinare questo importante strumento”.