Da giovedì 10 a sabato 12 ottobre torna il Marina Cafè Noir, il primo e più longevo tra i festival letterari della Sardegna. A fare da quinta a questa ventiduesima edizione sarà il Bastione di Saint Remy, ultima appendice del quartiere medievale di Castello con vista sul golfo, ponte nel Mediterraneo.
Protagonisti del Festival saranno come sempre le firme più autorevoli della narrativa italiana, gli autori internazionali più interessanti da scoprire, le grandi voci della canzone d’autore e dell’editoria indipendente. Tra gli ospiti di questa edizione, con molte anteprime nazionali e regionali, Dario Ferrari, Carlotta Vagnoli, Wu Ming 4, Valentina Mira, Saba Anglana, Maurizio Carucci; e ancora Somdeep Sen, Nana Kwame Adjei-Bregan, Juan Carlos De Martin e Yomi Adegoke.
Un cast già molto ricco al quale si aggiungono due profili popolarissimi e molto amati come quello di Alessandro Cattelan, che parlerà della sua giovane casa editrice indipendente: Accento; e di Max Gazzè, cantautore della scuola romana che da oltre trent’anni firma solo musica di qualità.
Felicità possibili è il tema scelto dall’associazione culturale Chourmo che organizza il Festival. Spiegano Giacomo Casti, Donatella Mendolia e Francesco Scanu: «Crediamo fortemente che le felicità esistano e siano raggiungibili. Cagliari, la Sardegna, il Mediterraneo sono i (nostri) luoghi possibili dell’arte del vivere bene, del vivere felici, ma fanno parte di questo mondo, e il mondo, ahinoi, è ancora, spesso e inspiegabilmente, un focolaio di odio, ingiustizie e violenza. Incontrarsi e stare insieme nelle piazze e nelle strade della città per ascoltare storie, condividere saperi, godere dell’arte di musicisti e attori, inebriarsi di socialità e sentirsi parte di una comunità diventa allora il nostro antidoto».
Il Festival collabora da quest’anno con IED Cagliari, una delle realtà creative più vivaci della Sardegna, con il coinvolgimento degli studenti dei corsi di Design, Moda e Arti visive che potranno mettere in pratica le loro competenze: la creazione di contenuti per la comunicazione, di progetti di allestimento e di comunicazione audiovisiva. «MCN – spiega il direttore di IED Cagliari Antonio Lupinu – è una realtà importante per la città: ci mette in relazione con mondi, storie e persone, ognuna con un proprio bagaglio da offrire alla nostra comunità. IED Cagliari non ha solo l’obiettivo di formare i futuri creativi e designer, ma anche quella di contribuire a valorizzare il territorio in cui diventeranno dei professionisti. Il nostro ruolo è anche quello di individuare dei percorsi da seguire, di costruire una rete di relazioni, di proporre nuovi strumenti di contaminazione e di scoperta».
Ad anticipare la tre giorni di metà ottobre saranno gli appuntamenti dell’Accademia popolare, pensati come brevi lezioni informali condotte quest’anno da dodici donne tra docenti e ricercatrici dell’Università di Cagliari, divise su tre serate in programma l’1, 2 e 3 ottobre. Una condivisione dei saperi caratterizzata da un approccio divulgativo e aperto a tutti, accompagnato di volta in volta dalle musiche di Enrico Marongiu, Giulia Leone e Andrea Schirru.
Quattro straordinari incontri internazionali impreziosiscono la ventiduesima edizione del Festival. A partire dalla prima volta in Sardegna (giovedì 10 ottobre) per Juan Carlos De Martin, docente di ingegneria informatica al Politecnico di Torino e all’Università di Harvard, e autore di Contro lo smartphone (ADD editore, 2023), un saggio che indaga storia, forme e conseguenze dell’oggetto-simbolo del nostro tempo. Ad accompagnarlo in conversazione lo scrittore e docente universitario Alessio Torino.
A seguire un importante romanzo che si muove su temi analoghi, l’esordio di Yomi Adegoke, autrice britannica con origini nigeriane, giornalista di ABC ed editorialista del Guardian che per la prima volta incontra il pubblico in Italia. Nel suo La Lista (Sem, 2024), che presto a diventerà una serie tv per HBO, si racconta il lato oscuro dei social media e il confine sempre più sfuggente tra vita online e realtà. Modera l’incontro l’editore Marco Cassini.
Appuntamento invece venerdì 11 ottobre con Somdeep Sen, studioso e professore della Roskilde University in Danimarca, autore di Decolonizzare la Palestina (Meltemi, 2024). Intervistato dallo scrittore e antropologo Andrea Staid, Somdeep Sen presenta un lavoro che getta nuova luce su tutti i movimenti di emancipazione dal colonialismo di insediamento.
Un’altra prima volta, infine, sabato 12 ottobre, sarà quella di Nana Kwame Adjei-Bregan, che torna in Italia dopo l’esordio romano di Più libri più liberi, per parlare di Catene di gloria (SUR, 2023). Newyorkese di origini ganesi, lo scrittore è stato segnalato nel 2018 tra i migliori esordienti statunitensi sotto i 35 anni. Al MCN, in compagnia della storica Eva Garau, presenta uno scatenato romanzo d’azione che denuncia le bassezze dell’industria carceraria e dell’entertainment.
L’apertura del Festival è affidata, giovedì 10 ottobre, al primo romanzo di Carlotta Vagnoli, autrice, performer e attivista che per Einaudi firma Animali notturni, ritratto acido e feroce delle notti milanesi sul finire degli anni Zero. Conduce l’incontro Federica Antonacci, operatrice culturale e anima della Scuola del Libro di Roma.
Tra storia e leggenda si muove invece il nuovo libro di Wu Ming 4, che in conversazione con lo scrittore e consulente editoriale Tommaso De Lorenzis, presenta il suo La vera storia della Banda Hood (Bompiani, 2024) uno dei libri più sorprendenti dell’ultimo anno, che immagina l’origine della leggenda di Robin Hood.
Protagonista dell’apertura di venerdì 11 ottobre sarà Valentina Mira, che in Dalla stessa parte mi troverai(Sem, 2024) fa luce su uno degli angoli più controversi della storia italiana – il duplice omicidio di Acca Larentia – demolendo retoriche, alibi e miti delle destre estreme. Ad accompagnarla Alberto Ibba, editor e consulente editoriale.
Riflettori puntati poi sulla cantante, attrice e scrittrice italo-somala Saba Anglana, che per Sellerio ha pubblicato un memoir pieno di dolcezza e ironia, a tratti picaresco, dal titolo La signora meraviglia. Sul palco con lei la docente universitaria ed esperta di Storia dell’Italia coloniale Valeria Deplano.
A seguire grande curiosità per l’esordio in narrativa di Maurizio Carucci, storico frontman degli Ex-Otago, in libreria per Harper Collins con Non esiste un posto al mondo, un libro di cammino e di sosta, una storia capace di metterci in contatto con la parte più smarrita del nostro Paese e della nostra anima. Per Carucci, dopo l’esordio nella sua Genova, si tratta dell’anteprima nazionale del tour. Modera l’incontro la giornalista di Videolina Mariangela Lampis.
Una riflessione sul mondo editoriale inaugura invece gli appuntamenti di sabato 12 ottobre, con il racconto di una realtà giovane e dalla grande vivacità come Accento, casa editrice fondata dal conduttore radio e tv Alessandro Cattelan. In compagnia del libraio, editore e operatore culturale Gianmario Pilo, Cattelan – prima volta in Sardegna – illustrerà il suo progetto indipendente attento soprattutto al lancio di autrici e autori esordienti.
Chiusura affidata a uno dei libri più apprezzati, venduti, premiati e letti degli ultimi anni: La ricreazione è finita (Sellerio, 2023), una satira feroce, divertente e drammatica del mondo universitario firmata da Dario Ferrari, che per la prima volta incontra il pubblico isolano. Modera l’incontro Michele Rossi, editor e consulente editoriale.
Un’altra maniera di raccontare storie, sempre centrale in tutte le edizioni del MCN, è senza dubbio la musica. Tra ritmi in levare, progetti sorprendenti e sottile ironia, un trittico di appuntamenti in chiusura di ciascuna serata.
Si parte giovedì 10 ottobre con i Dance Craze, per un concerto tutto ballare sui ritmi di Specials, Madness, Casino Royale, Statuto, il meglio dello ska italiano e internazionale di tutti tempi, per una band dalla grande energia composta da otto elementi.
Spicca, venerdì 11 ottobre, il nome di uno dei più importanti autori di canzoni degli ultimi trent’anni, Max Gazzè, che si esibirà in concerto in compagnia di Ilaria Porceddu, voce e pianoforte, e Emanuele Contis ai fiati.
Sipario, sabato 12 ottobre, affidato al grande sassofonista nuorese Gavino Murgia, che presenta un progetto originale e inedito per un concerto che inviti alla festa, alle danze, a declinare cioè quel senso di felicità possibili su cui il Festival vuole riflettere.
Ma la musica farà da cornice anche in apertura di giornata, con le esibizioni firmate nell’ordine da Francesca Corrias, straordinaria cantante jazz ascoltata e apprezzata in tutta Italia; Valucre, giovanissima cantautrice sarda classe 2000, con il suo originale pop alternativo fatto di elettronica e strumenti a corde; e Marta Loddo progetto d’improvvisazione che si muove tra il rock e il pop ma senza limiti di genere, pensato per voce e loop station.
Le storie, spesso, si raccontano attorno a una tavola imbandita, con il cibo che da sempre, nella nostra cultura, rappresenta uno straordinario momento di comunità. Sabato 12 ottobre è in programma un omaggio a un grande cuoco della nostra terra, mancato pochi mesi fa: Nicolo Pomata, storico ristoratore carlofortino. A ricordarlo saranno il figlio Luigi, a sua volta stimato ristoratore e chef, insieme a Massimo Podda, direttore commerciale di Cantina Santadi. Modera la giornalista Valentina Caruso, che da anni a Carloforte presenta le serate del Girotonno.
Alle 23 chiusura in grande stile con uno dei classici del MCN, la cucinata popolare della Fiesta Final, performance di teatro-cucina a cura di Kenz’e Domu Entertainment, con la partecipazione straordinaria di Luigi Pomata e la sua brigata. Al pubblico del festival – cui si raccomanda di arrivare munito di piatti e stoviglie – sarà offerto un assaggio della pietanza cucinata per l’occasione.
Le storie fuori dai libri, sul palco, che prendono vita tramite musica e parole, dipanando il concetto di “letterature applicate” che è l’altra colonna portante del MCN. Ogni sera un reading tratto da uno dei libri in cartellone, a partire da giovedì 10 ottobre con La vera storia della Banda Hood, tratto Wu Ming 4, con Tiziana Martucci, Fabrizio Lai, Angus Bit e Simone Soro.
Si prosegue venerdì 11 con Non esiste un posto al mondo, tratto da Maurizio Carucci, con Francesco Bonomo, Emanuele Contis e Ilaria Porceddu.
E si chiude sabato 12 con Molti modi per sbagliare, tratto da Dario Ferrari, con Daniel Dwerryhouse, Gianmarco Diana, Samuele Dessì, Frank Stara e Francesca Corrias.
La dimensione performativa del festival si completa poi con una serie di omaggi, brevi tributi ai grandi della letteratura. Cristina Maccioni darà voce a Città di vetro, omaggio a Paul Auster; Francesca Saba a Franz Kafka con Quando la paura non mi lascia dormire; e Simeone Latini a Joseph Conrad con Cuori e Tenebre.