“In questo momento storico insanguinato dalla violenza di genere, una fattispecie della dilagante violenza globale, è importante che ciascuno porti il proprio contributo nell’ambito in cui si trova ad operare. Mettere in scena una delle fiabe più lette al mondo, rivelando e superando, in un flusso di coscienza del protagonista, la visione patriarcale , in essa celata, è per me un piccolo atto politico”.
Cosi la regista Maria Virginia Siriu commenta “Il Piccolo Principe” da lei prima della prima nazionale in programma domani alle ore 16:30 nell’ambito del Marina Nonviolenta Festival, organizzato dalla compagnia Theandric Teatro Nonviolento presso il cine-teatro Sant’Eulalia dal 3 al 23 Dicembre.
Fabrizio Congia e Andrea Vargiu, diretti da Maria Virginia Siriu, portano sul palco storia più letta e amata di tutti i tempi. Essa prende vita sulla scena attraverso un adattamento unico e coinvolgent In un rito teatrale che costruisce ponti tra attori e spettatori, si esplorano insieme mondi infiniti, aprendo finestre sulla consapevolezza e sulla complessità delle relazioni umane.
Il teatro, quale strumento privilegiato per la connessione tra il tangibile e l’invisibile, il conscio e l’inconscio, si configura come uno spazio straordinario per la riflessione e l’esplorazione. “Il Piccolo Principe: Un Rito di Consapevolezza e Liberazione” si erge come un’opportunità unica per il pubblico di immergersi attivamente in questo percorso, intessuto di comunicazione sottile, aprendo varchi su mondi celati e svelati.
In particolare, il nostro adattamento della storia mira a un’educazione dei bambini che sia libera da stereotipi di genere e dalle impostazioni patriarcali che si riflettono nella narrazione originale. Attraverso il viaggio del Piccolo Principe, i giovani spettatori saranno guidati verso una consapevolezza che non solo riguarda la propria crescita personale ma anche la comprensione delle dinamiche relazionali in modo più equo ed empatico.
Invece di perpetuare modelli tradizionali che promuovono la dipendenza e il possesso, il nostro spettacolo invita i bambini a riflettere su valori quali l’indipendenza, la reciprocità e il rispetto. La storia del Piccolo Principe, in questo contesto, diventa un veicolo per stimolare una visione aperta e non prevenuta delle relazioni, offrendo ai giovani spettatori un terreno fertile per coltivare una mentalità che va oltre i limiti di stereotipi culturali obsoleti. Il protagonista, guidato dall’aiuto prezioso della volpe, prende consapevolezza di queste dinamiche, conducendo il pubblico in un viaggio di liberazione e crescita personale.
Le famiglie sono invitate a partecipare a questo straordinario viaggio teatrale, affinché insieme possiamo costruire un futuro di relazioni basate sulla comprensione reciproca, l’uguaglianza e l’amore libero da preconcetti. Indipendentemente dall’età, il cammino della consapevolezza è un percorso in continua evoluzione che può regalare nuove visioni in ogni fase del viaggio della vita.
Non è mai troppo presto o troppo tardi per liberarsi da schemi relazionali che, pur antichi come il mondo, meritano di essere superati. Questo adattamento del Piccolo Principe è un contributo significativo per il superamento di una visione patriarcale della relazione tra uomo e donna.
Il biglietto per gli spettacoli costa 8 euro, ridotto 5€ con TESSERA. I biglietti si possono acquistare direttamente presso il teatro il giorno dello spettacolo. Prenotazioni al link: https://forms.gle/ts6vKmQyPAkBkGTy8. Per informazioni 339/5628680
Il Teatro Sant’Eulalia è situato presso la chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina a Cagliari. Il luogo di culto venne edificato nel XIV sec. dai Catalani, nel punto in cui si trovavano la torre pisana di Lapola (antico nome del quartiere Marina) e la chiesetta di S.Maria del Porto. Si tratta di una delle più antiche chiese del quartiere, costruita in stile gotico-catalano, e intitolata alla patrona di Barcellona dai Catalani che avevano appena conquistato la città. Venne modificata diverse volte fino alla costruzione dell’attuale facciata, risalente al XX secolo; all’interno presenta una navata unica con volta a stella. Nel 1990, durante il restauro della sagrestia, venne scoperto un pozzo profondo 16 metri e colmo di detriti. Vennero quindi eseguiti degli scavi che portarono alla luce una porzione della città antica, tra cui una strada lastricata di epoca romana alla quale si sovrappose un’altra strada di epoca medievale. Sono stati portati alla luce anche i resti di un tempietto, un colonnato e vari ambienti sempre di epoca romana, successivamente riadattati nel periodo medievale. Alla chiesa è annesso il Museo del Tesoro di S. Eulalia, dove vengono custoditi paramenti e opere sacre di artigiani sardi dal XVI al XIX secolo, e il Teatro Sant’Eulalia.
Theandric Teatro Nonviolento nasce nel 2001 dall’incontro tra l’attore e regista Gary Brackett e l’attrice, regista e studiosa di filosofia Maria Virginia Siriu. L’esperienza intorno alla quale si concretizza il progetto teatrale è la ricerca condotta dai fondatori sul rinnovamento dei linguaggi artistici in relazione al ruolo sociale del teatro come veicolo capace di canalizzare e divulgare una riflessione critica sull’uomo contemporaneo. L’associazione culturale Theandric svolge fin dalla sua fondazione un’attività di ricerca nell’ambito del teatro “politico”, inteso come teatro totale, un teatro che non ammette frattura tra spazio scenico e sociale ma intende riflettere insieme allo spettatore sui temi più urgenti del vivere contemporaneo e cercare insieme ad esso uno stimolo all’azione che necessariamente non si svolgerà nel momento in cui si vive il rito scenico, ma nella vita quotidiana. Questa ricerca si è focalizzata ben presto sulla nonviolenza come alternativa per la soluzione del conflitto a livello personale, sociale e politico. La nonviolenza è diventata una scelta di vita e il centro del lavoro teatrale, che persegue la sua diffusione e divulgazione attraverso due momenti: gli spettacoli e le manifestazioni culturali e i laboratori nei quali si lavora allo sviluppo della personalità nonviolenta attraverso le tecniche teatrali.
Maria Virginia Siriu, laureata in Filosofia all’Università degli studi di Cagliari, debutta come attrice nello spettacolo Don Cristobal e Donna Rosita tratto da Federico Garcia Lorca per la regia di Guglielmo Ferraiola. Dal 1997 al 2000 approfondisce la formazione teatrale studiando con diversi membri del C.I.C.T. di Parigi diretto da Peter Brook: Bruce Myers, Yoshi Oida, Alain Maratrat, Tapa Sudana, Karunakaran Nair, Miriam Goldschmidt e Sotigui Koiuaté. Nel 1997 frequenta un laboratorio del Living Theatre in cui conosce Judith Malina con cui collaborerà come direttrice di scena e assistente di regia fino al 2003 presso il Living Europa. Con la storica compagnia fondata da Beck e Malina parteciperà alla nuova produzione Resistenza Adesso e in workshop e riprese dedicate a produzioni classiche della compagnia come Mysteryes and the Small Pieces e Utopia. Dal 2003 cura le regie della compagnia Theandric, realizzando spettacoli che hanno spesso debuttato nei festival internazionali, su cui spicca il Fringe Festival di Edimburgo.