Si rafforza la sanità penitenziaria nel carcere di Massama, che nei prossimi giorni potrà contare su sette camici bianchi per garantire ai detenuti un’assistenza costante e continuativa.
Da sabato 1 febbraio entreranno in servizio nell’istituto di pena due nuovi medici, assunti con un contratto di medicina penitenziaria convenzionata di 24 ore settimanali ciascuno, per la durata di sei mesi, che andranno ad affiancare la dottoressa già al lavoro nel carcere da gennaio 2025.
A questi si sommeranno quattro medici che saranno reclutati nei prossimi giorni dalla Asl 5 di Oristano con contratto libero professionale, sempre per sei mesi, con un monte orario che va dalle 24 alle 10 ore per ciascuno. Disponibilità, queste, che consentiranno di arrivare a coprire pressoché totalmente il fabbisogno della casa circondariale di Massama, che prevede una copertura di 24 ore su 24.
Il risultato è frutto del progetto messo a punto dalla direzione strategica della Asl 5, in collaborazione con la medicina penitenziaria, la struttura per l’Integrazione ospedale-territorio e il distretto di Oristano che, a seguito dei numerosi bandi per l’arruolamento di medici andati deserti (otto in un solo anno), hanno proposto di ricorrere ai contratti libero-professionali per reclutare il personale necessario ad assicurare le attività sanitarie nel carcere: una formula che la Asl 5 di Oristano ha adottato per prima in Sardegna.
«Grazie alla proposta della Asl 5, accolta con favore dall’assessorato regionale della Sanità, dal magistrato di sorveglianza e dal garante dei diritti dei detenuti, abbiamo messo in sicurezza la sanità penitenziaria nel carcere di Massama, passando da uno a tre medici strutturati in convenzione più quattro medici assunti con contratti libero professionali: una pattuglia di sette medici che ci permetterà di garantire, nell’immediato, la copertura delle ore necessarie – spiega il direttore generale dell’Azienda sanitaria oristanese Angelo Maria Serusi – . Siamo riusciti così a chiudere un capitolo che nel 2023 aveva avuto delle ripercussioni anche sul servizio di continuità assistenziale di Oristano, i cui medici erano stati chiamati a tamponare le lacune della sanità penitenziaria. Oggi – prosegue Serusi – abbiamo riportato ben al di sopra della linea di galleggiamento sia l’uno che l’altro servizio: non solo abbiamo ricostituito una squadra di medici che assicurerà l’assistenza sanitaria all’interno del carcere di Massama, ma abbiamo coperto, già dallo scorso settembre, tutti i turni di guardia medica nel capoluogo, riuscendo peraltro a farlo con due medici che operano in compresenza, anziché con tre, come accadeva in precedenza».