Italia, terra del sole, del mare, del cibo e degli chef. Che la nuova generazione si stia avvicinando sempre più al mondo delle antiche arti? Pare di si, in particolare quello della cucina. Negli ultimi anni e il 2016 lo conferma, gli istituti professionali alberghieri hanno visto aumentare il numero di iscrizioni e la situazione non accenna a diminuire, anzi. La Sardegna fa la sua parte con più di duemila nuovi studenti nell’anno scolastico appena iniziato, il doppio di quelli che hanno scelto il liceo classico.
Il sogno più grande per i nostri giovani è quello di diventare chef, strada lunga e tortuosa, in questo loro desiderio forse c’è lo zampino delle innumerevoli trasmissioni tv a tema. Master Chef docet! Ma a provocare il boom di iscrizioni agli alberghieri, c’è anche un’altro motivo, il lavoro in questo settore ha un tasso di disoccupazione fra i più bassi. Nella stragrande maggioranza dei casi, gli allievi trovano lavoro entro sei mesi dal diploma. Secondo uno studio recente di Unioncamere, ogni anno si assumono nella ristorazione almeno 23.000 dipendenti. Inoltre, il cuoco italiano, vuoi per le richieste, vuoi per la famosa tradizione che ci lega alla cucina, trova lavoro anche all’estero, su navi da crociera o in resort tropicali con molta facilità.
Stefania Cossu