Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affidato al presidente della Camera, Roberto Fico, il mandato di verificare la possibilità
di dar vita a una maggioranza di governo tra M5S e Pd. Fico dovrà riferire entro giovedì prossimo.
A Fico, ha spiegato il segretario generale della presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, il capo dello Stato “ha affidato il compito di verificare la possibilità di un’intesa di maggioranza parlamentare tra il MoVimento 5 Stelle e il Partito democratico, per costituire un governo. Il presidente della Repubblica ha chiesto al presidente della Camera di riferire entro la giornata di giovedì”.
“Mi metterò al lavoro da subito e secondo me un punto fondamentale è che si deve partire dai temi e dal programma per l’interesse del Paese – ha detto Fico dopo aver ricevuto il mandato esplorativo – Ed è quello che cercherò di fare da subito”. Dopo il colloquio al Colle il presidente della Camera è arrivato a piedi a Palazzo Chigi per incontrare il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Fico è successivamente rientrato alla Camera. Le consultazioni non inizieranno nella giornata di oggi.
MATTARELLA – “A distanza di quasi due mesi dal 4 marzo, va sottolineato il dovere di dare al più presto un governo all’Italia” avrebbe affermato Mattarella, durante il colloquio con il presidente della Camera. “Ho atteso altri 3 giorni per registrare eventuali novità pubbliche, esplicite e significative nel confronto tra i partiti. Queste novità non sono emerse” ha detto il capo dello Stato.
PARTITO DEMOCRATICO – Il mandato ‘stretto’ a Roberto Fico costringe il Pd a scendere in campo. I dem incontreranno il presidente della Camera ma il fronte renziano fa subito muro. “Un accordo politico con i 5 Stelle è impossibile” mettono nero su bianco, a stretto giro, Alessia Morani e Simona Malpezzi. I parlamentari vicini all’ex segretario stoppano, insomma, qualsiasi fuga in avanti dell’ala ‘dialogante’ dem.
E poi i renzianissimi Dario Parrini e il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci, fino al presidente dem, Matteo Orfini: un fuoco di fila a stoppare ogni illazione su un possibile accordo con M5S. “Eravamo, siamo e resteremo alternativi ai Cinque Stelle”, dice Orfini. E Marcucci: “Non ci sono le condizioni minime per una maggioranza politica tra 5 stelle e Pd. Ascolteremo il presidente Roberto Fico con la dovuta attenzione, ma per noi le distanze sul programma restano molto marcate”.
Nelle scorse settimane a muoversi controcorrente sulla chiusura ai 5 Stelle era stato Dario Franceschini all’assemblea dei gruppo Pd. Anche l’area Orlando non è del tutto impermeabile all’ipotesi di un confronto. Sostenitore del dialogo, da tempo, è Michele Emiliano. Ma, a quanto viene riferito, il bacino dei ‘dialoganti’ resta minoranza nei gruppi parlamentari.
LEGA – “Bisogna rispettare sempre le indicazioni del Presidente, ma farò di tutto perché non accada questa presa in giro”. Lo dice Matteo Salvini, dal Friuli, commentando l’incarico esplorativo affidato al presidente della Camera.
FORZA ITALIA – “Abbiamo rispetto per la decisione del presidente della Repubblica di conferire un incarico esplorativo al presidente della Camera circoscritto all’eventualità di formare un governo a maggioranza M5S-Pd – dichiara Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato – Altrettanto rispettosamente dobbiamo sottolineare di trovare tale prospettiva non condivisibile. Riteniamo infatti che un governo non possa prescindere dal risultato elettorale nazionale del 4 marzo – peraltro ribadito anche dall’esito delle regionali del Molise – che ha premiato in primo luogo il centrodestra attribuendogli oltre il 37 per cento dei voti e molto di più in termini di seggi parlamentari”. “Attendiamo, dunque, il risultato di questa nuova esplorazione ma restiamo convinti che senza il centrodestra il Paese non possa avere un governo credibile e legittimato dal voto“, sottolinea Bernini.
Per il deputato di Fi, Osvaldo Napoli, “l’incarico di esplorazione affidato al presidente della Camera Roberto Fico con il mandato circoscritto a verificare l’esistenza di una maggioranza M5S-Pd è un’altra decisione inappuntabile del presidente della Repubblica. Mattarella si conferma custode rigoroso della Costituzione e nelle sue decisioni si coglie un grande rispetto del Parlamento non sempre visibile nei comportamenti di qualche attore politico”.
FDI – “Il mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico è un tentativo che ha poche possibilità di riuscita. Se, come immaginiamo, dovesse fallire, allora si torni alla proposta iniziale di Fratelli d’Italia: incarico al centrodestra per cercare in Parlamento una maggioranza su punti di programma qualificanti ai quali non si possa dire di no. Una strada che, se fosse stata percorsa sin dall’inizio, ci avrebbe probabilmente evitato settimane di balletti incomprensibili agli italiani”. E’ quanto dichiara la leader di Fdi, Giorgia Meloni.
Ansa