MEETropolitan35: al Teatro Massimo di Cagliari protagonisti, la giovanissima arpista serba Minja Stojanovic e l’imprenditore agricolo Stefano Caccavari

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MEETropolitan35, nuovo appuntamento domenicale. Di quelli particolarmente appetitosi. Il format creato da Prohairesis – che intende promuovere la cultura passando attraverso la voce dei giovani, le eccellenze under 35 che, in Italia e nel mondo, hanno detto o fatto qualcosa di eclatante – domani, domenica 24 novembre, come menù propone, al Teatro Massimo di Cagliari (sala M2), dalle 10.30, le esperienze dell’arpista serba, appena diciassettenne, Minja Stojanovic, e dell’imprenditore agricolo Stefano Caccavari.

La Stojanovic studia al terzo anno della Scuola Superiore di Musica “Mokranjac”, a Belgrado, sotto la guida di Dijana Sretenovic. Suona l’arpa da quando aveva otto anni e ha già vinto numerosi premi in concorsi internazionali fra Serbia, Italia e Repubblica Ceca. Si è esibita in tutta Italia con la ESYO (European Spirit Youth Orchestra), orchestra interamente under 21, e in concerti a Londra, Praga, Belgrado, Kragujevac, sua città natale. Nell’incontro in cui sarà protagonista al Massimo, intitolato, significativamente, Let the music be your sure refuge, Minja parlerà della sua vita e di cosa significhi per lei essere un’artista. Dice: “Crescere in un paese del dopoguerra significa crearlo e ricostruirlo, e spesso è un motivo per fallire nelle cose a cui sei più appassionato. La connessione con la musica mi ha dato uno spazio sicuro per costruire me stessa e l’ambiente che mi circonda in modo diverso, e viaggiare e suonare l’arpa mi ha dato l’opportunità di incontrare persone diverse e fantastiche. Tutti noi abbiamo quindi lo stesso obiettivo, rendere questo mondo un posto migliore in cui vivere”.

A seguire Stefano Caccavari parlerà di Mulinum, il più grande caso italiano di crowdfunding agricolo. Mulinum è il nome del suo visionario progetto. Quello di un giovane calabrese che ha realizzato il più grande caso italiano di crowdfunding del settore agricolo, creando una filiera controllata che va dalla produzione di grano antico (solo grani locali, antecendenti alle manipolazioni genetiche) alla sua macinazione in mulini a pietra, fino alla produzione di pane sano, profumato, buono, che riscopre le ricette locali. Il tutto avviene in edifici costruiti in bioedilizia, i Mulinum, appunto, il primo dei quali è stato realizzato nel borgo natio di Caccavari, San Floro, in provincia di Catanzaro, dove si possono comprare farine, pane e altri lievitati e gustare sul posto delle pizze agricole prelibate fatte con le ricette ideate in esclusiva per Mulinum dalla giovane chef stellata Caterina Ceraudo.

Stefano Caccavari è cresciuto a pane e computer; a 26 anni, dopo gli studi in economia aziendale, orienta la sua scelta verso la originaria vocazione agricola del suo territorio. Il primo passo è l’Orto di Famiglia, con il quale offre ai cittadini la possibilità di approvvigionarsi di frutta e verdura coltivate con metodi biologici sui suoi terreni di famiglia. Gli affittuari devono solo preoccuparsi di raccogliere i frutti ogni fine settimana. In breve, si crea una comunità spontanea che gli suggerisce il secondo passo: fare il pane come una volta, coltivando grani locali, di sementi non modificate ma originarie, sane, non trattate chimicamente. Conclude l’accordo con 20 aziende agricole per le colture delle antiche sementi locali e lancia un’iniziativa di crowdfunding sui social per acquistare l’ultimo mulino a pietra in funzione in Calabria, presupposto indispensabile per ottenere farina integrale. Ma avviene qualcosa di imprevisto: in 90 giorni raccoglie anziché i 10mila euro occorrenti all’acquisto del mulino in pietra la straordinaria cifra di 500mila euro, che diventa il motore del progetto Mulinum, il mulino dei contadini.

La diretta streaming degli incontri viene trasmessa su www.meetropolitan35.com.

Sempre per #MU35, mercoledì 27 novembre, alle 18.30, prosegue con lo scrittore Cristiano Cavina la rassegna “Finzioni, incontri remoti con l’Autore”, ospitata nella Biblioteca Metropolitana “Emilio Lussu” del Parco di Monte Claro. Anche in questo nuovo progetto la tecnologia e i giovani sono protagonisti. Si tratta infatti di incontri in remoto – via webinar – con gli autori non presenti in carne e ossa. Per aderire alle nuove tendenze, che vedono i giovani comunicare e formarsi su piattaforme come skype, slack, webinar, la rassegna propone al pubblico una serie di incontri in formato 4.0. Questo nuovo approccio, oltre ad abbracciare i principi di ecosostenibilità riducendo al minimo le emissioni di CO2, permette anche alle biblioteche e ai centri dediti alla cultura di poter progettare eventi a basso costo. Grazie al sistema del webinar, tutti gli utenti della biblioteca, e non solo, che non possono recarsi all’incontro possono assistervi da casa e interagire con l’autore iscrivendosi alla diretta streaming (per le iscrizioni: eventi@bibliotecamonteclaro.it). Con un semplice ricorso alla tecnologia si possono anche avere i libri firmati in tempo reale dall’autore presente.

Questo i prossimi appuntamenti con l’autore di “Finzioni”: 4 dicembre, Andrea Tarabbia; 11 dicembre, Fabio Geda; 18 dicembre, Marco Missiroli. Gli incontri si terranno tutti nella Sala Conferenze della Biblioteca alle 18.30.

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