Viene dalla Germania Est e ha una laurea in chimica, ma non è Angela Merkel. Frauke Petry, 40 anni, leader del partito Alternative für Deutschland (Afd), deve il suo successo al malcontento nei confronti della politica di accoglienza dei migranti della cancelliera, che nel 2015 ha spalancato le porte tedesche a più di 1,1 milioni di rifugiati. Chimica e imprenditrice di successo, Petry l’ anno scorso si è imposta alla testa dell’ Afd, che oggi può diventare secondo partito dopo i socialisti, sorpassando la Cdu della Merkel nelle elezioni in Meclemburgo.
I suoi cavalli di battaglia vanno dalla stretta sul diritto d’asilo alla guerra contro l’euro e alla lotta contro la povertà della classe media. nella bozza di programma c’è il divieto di indossare in pubblico niqab o burqa, il divieto di minareti e canti dei muezzin, il divieto della circoncisione per motivi religiosi, il divieto di macellazione senza anestesia. Ed ancora, carcere già a 12 anni (e non a 14), ritorno al nucleare, referendum sull’euro, privatizzazione della tv pubblica e abolizione del canone.